Via Gualtiero Offamilio va da via Matteo d’Ajello alla via Ammiraglio Antiocheno.
Gualtiero fu arcivescovo di Palermo dal 1169 al 1190 e fu l’artefice della ricostruzione della Cattedrale, i cui lavori si conclusero nel 1185, dopo 15 anni dal loro inizio. Il vescovo era di origine inglese ed era stato invitato alla corte normanna per fare da precettore al piccolo Guglielmo, che sarebbe successivamente diventato re Guglielmo II. Nel 1186 fu favorevole al matrimonio tra Enrico VI “Il severo”, figlio di Federico Barbarossa, e Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero II. Questa unione rafforzò moltissimo il Regno di Sicilia e portò al dominio degli Svevi, soprattutto nella figura di Federico II che tanto amò Palermo.
L’Arcivescovo Gualtiero morì nel 1190 e fu sepolto nella cripta della Cattedrale.
È piuttosto diffuso un errore legato al cognome dell’arcivescovo. Offamilio, infatti, non è da considerarsi nel nome, ma è bensì frutto dell’errata lettura di un documento nel XVII secolo. Si tratta di un documento scritto in greco e in arabo nel 1172 che reca, accanto al nome di Gualtiero, l’abbreviazione a-famili, subito interpretata come una possibile storpiatura del cognome “Of the Mill” (Del Mulino), date le origini inglesi del prelato. Tuttavia, una più corretta interpretazione del 1873 (ad opera dell’arabista Salvatore Cusa), vuole la sigla a-famili, come una forma abbreviativa greca di protofamiliaros, ovvero “il primo tra i familiari del re”, che era un titolo di rispetto all’interno della corte normanna dell’epoca. Pertanto il nome dell’arcivescovo sarebbe più correttamente interpretabile come Gualtiero II, data l’esistenza di un primo vescovo Gualtiero dal 1111 al 1122.