La Via Matteo Bonello è la strada che, partendo dalla Via Vittorio Emanuele, costeggia la Cattedrale a destra ed il Palazzo Arcivescovile a sinistra.
Matteo Bonello (o Bonel) era un nobile aristocratico di una famiglia di provenienza Normanna, arrivata in Sicilia al seguito del conte Ruggero, dal quale ottenne l’investitura della contea di Caccamo, in premio per i servigi offerti. Il 10 novembre 1160 proprio in quella via (che allora si chiamava via Coperta ), Matteo Bonello, a capo di una congiura di baroni che si ribellavano al re Guglielmo I, uccise l’ammiraglio Maione di Bari, persona di fiducia del re e uomo più potente del Regno dopo il sovrano. Una leggenda, sicuramente infondata, vuole che la spada un tempo conficcata, adesso inchiodata, nel portone del Palazzo Arcivescovile, sia appartenuta proprio al Bonello.
L’anno successivo, in seguito all’ennesima rivolta nei confronti del sovrano, Matteo Bonello offrì rifugio ai ribelli nel suo castello di Caccamo, attirando su di sé l’ira del re che, dopo che l’ordine fu ristabilito, gli intimò di consegnare i rivoltosi in cambio del perdono per le sue azioni. Nonostante l’obbedienza al re, Matteo Bonello, al rientro a Palermo fu imprigionato e, dopo averlo accecato, gli furono tagliati i tendini d’Achille e fu lasciato in prigione a morire.
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