Dal 13 al 16 settembre 2018
dalle ore 21.00 alle ore 03.00
FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEL SS.CROCIFISSO
CENNI STORICI SUL SIMULACRO DEL SS. CROCIFISSO DI VILLAFRATI
Il simulacro del Crocifisso, attribuito da qualcuno a fra Umile da Petralia, è una scultura in legno dipinto, risalente alla fine del secolo XVII (1675-1699). La pregevole croce in legno intarsiato (altezza cm 203, larghezza cm 101) in realtà, è opera di ebanisti villafratesi. L’arrivo del simulacro del Crocifisso a Villafrati risale all’anno 1780. Leggenda vuole che tale statua venisse trasportata verso Castronovo di Sicilia su un carro trainato da buoi, i quali, stanchi per la fatica del viaggio, si fermarono davanti alla soglia della chiesa di Sant’Antonio da Padova – costruita al limite della trazzera Regia – e si rifiutarono di proseguire. Gli abitanti del paese rimasero colpiti dall’episodio, interpretandolo come un segno di predilezione del Signore, e non permisero che il simulacro fosse portato via. Nel 1878 i villafratesi fecero costruire a loro spese una chiesa in onore del SS. Crocifisso, sorta probabilmente sulle rovine del preesistente edificio dedicato a Sant’Antonio da Padova. Il simulacro del Crocifisso oggi si trova in buono stato di conservazione; grazie alle numerose e generose offerte dei fedeli sono stati finanziati due interventi di restauro – nel 1984 e nel 2006 – eseguiti dal prof. Angelo Cristaudo di Acireale. A seguito di un attento esame del particolare del livido procurato dalla corda stretta alle caviglie, tipico dello stile spagnolo di rappresentare il Crocifisso, il prof. Cristaudo, afferma che con esattezza, il simulacro è databile alla seconda metà del XVII secolo.
Il simulacro del Crocifisso, attribuito da qualcuno a fra Umile da Petralia, è una scultura in legno dipinto, risalente alla fine del secolo XVII (1675-1699). La pregevole croce in legno intarsiato (altezza cm 203, larghezza cm 101) in realtà, è opera di ebanisti villafratesi. L’arrivo del simulacro del Crocifisso a Villafrati risale all’anno 1780. Leggenda vuole che tale statua venisse trasportata verso Castronovo di Sicilia su un carro trainato da buoi, i quali, stanchi per la fatica del viaggio, si fermarono davanti alla soglia della chiesa di Sant’Antonio da Padova – costruita al limite della trazzera Regia – e si rifiutarono di proseguire. Gli abitanti del paese rimasero colpiti dall’episodio, interpretandolo come un segno di predilezione del Signore, e non permisero che il simulacro fosse portato via. Nel 1878 i villafratesi fecero costruire a loro spese una chiesa in onore del SS. Crocifisso, sorta probabilmente sulle rovine del preesistente edificio dedicato a Sant’Antonio da Padova. Il simulacro del Crocifisso oggi si trova in buono stato di conservazione; grazie alle numerose e generose offerte dei fedeli sono stati finanziati due interventi di restauro – nel 1984 e nel 2006 – eseguiti dal prof. Angelo Cristaudo di Acireale. A seguito di un attento esame del particolare del livido procurato dalla corda stretta alle caviglie, tipico dello stile spagnolo di rappresentare il Crocifisso, il prof. Cristaudo, afferma che con esattezza, il simulacro è databile alla seconda metà del XVII secolo.