Il “Seminarium Clericorum”: da centro di formazione del clero a Facoltà Teologica di Sicilia

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Nella parte alta del Cassaro, di fronte alla villa Bonanno, si erge austero un grande edificio a me caro per gli anni trascorsi per la mia formazione: stiamo parlando della Facoltà Teologica di Sicilia, un tempo Seminarium Clericorum, cioè seminario dei chierici. Questa imponente struttura, risalente al XVII secolo, è stata per secoli il centro della formazione del clero siciliano, accogliendo generazioni di futuri sacerdoti che qui hanno studiato teologia e filosofia.

La Facoltà Teologica di Sicilia

La facciata dell’edificio appare piuttosto austera con conci di tufo ormai anneriti dal tempo e priva di qualsiasi decorazione. Si compone di tre livelli, separati da semplici marcapiani, interrotte da una serie di finestre squadrate al piano terra, e tre sobri portali d’ingresso di cui uno solo appartiene propriamente alla Facoltà Teologica. In corrispondenza di questo ingresso, una lapide in marmo retta da due puttini riporta l’iscrizione “SEMINARIUM CLERICORUM” ad indicare la prima destinazione dell’edificio. All’ultimo piano, la facciata è conclusa da una cimasa con un grande orologio, attualmente non funzionante.

Facoltà Teologica di Sicilia - Balcone
Il balcone della facciata della Facoltà Teologica di Sicilia

Con le ristrutturazioni avvenute tra il XVIII e il XIX secolo, la Facoltà Teologica di Sicilia e il palazzo Arcivescovile adiacente formano un insieme architettonico armonioso. Pensate che nel 1840, per conferire unità all’aspetto esterno, fu costruito un balcone in marmo, simmetrico a quello già presente all’angolo con via Matteo Bonello.
Il balcone del palazzo Arcivescovile, opera di Vincenzo Gagini, presenta sui sostegni i volti dei membri della sua famiglia. Quello della Facoltà Teologica, progettato dall’architetto Emmanuele Palazzotto e realizzato da Valerio Villareale, replica simmetricamente il precedente, ma è decorato con le effigi di illustri artisti siciliani: un pittore, Pietro Novelli, uno scultore, Francesco Ignazio Marabitti, un architetto, Giuseppe Venanzio Marvuglia e due pittori, Giuseppe Velasco e Vincenzo Riolo.

L’interno dell’edificio della Facoltà Teologica

Superato l’ingresso eccoci all’interno dell’edificio dove si apre un ampio e delizioso cortile quadrato, dal quale si alzano due ordini di colonne con arco a tutto sesto in stile classico rinascimentale. Un tempo gli spazi comuni per i chierici dovevano svilupparsi al piano terra dove era posta la cappella dell’antica chiesa di Santa Barbara e in fondo il grande refettorio che oggi ospita la meravigliosa biblioteca della Facoltà.

Dal piano terra un ampio scalone in marmo rosso conduce al piano superiore.
Agli inizi dell’Ottocento, questo livello ospitava le camere per i seminaristi, che arrivarono ad essere più di 150 a metà del secolo, gli alloggi dei superiori, l’appartamento del Rettore e alcune aule di studio. A sinistra della scala, la biblioteca dei seminaristi oggi ospita l’Archivio Storico Diocesano; a destra si trova la cappella che ha sostituito l’antichissima chiesa di Santa Barbara, che si trovava al piano terra ed in seguito completamente dismessa. L’odierna cappella è decorata in stile rococò ed è arricchita di tele settecentesche, alcune provenienti dalla chiesa di SS. Salvatore.

Tra le aule per gli studenti al primo piano sono poste una serie di lapidi che ricordano i momenti salienti dell’edificio, tra cui quelle che elencano i rettori del Seminario dal 1591 al 1946.

Al secondo piano, dove sono gli uffici, c’era un grande salone, un tempo adibito a dormitorio ed oggi suddiviso, che aveva la volta decorata in stile Rococò.

Facoltà Teologica di Sicilia - Cortile interno
Cortile interno della Facoltà Teologica di Sicilia

Da Seminarium Clericorum a Facoltà Teologica di Sicilia

Fino al IV secolo, il cristianesimo era un fenomeno minoritario e prevalentemente urbano, con il vescovo come unica figura religiosa di riferimento. Nei secoli successivi, la diffusione del cristianesimo nelle campagne portò alla nascita della parrocchia, guidata da presbiteri, persone di umile origine e basso status sociale, il cui sostentamento dipendeva dalle offerte dei fedeli.

Cronache e novellistica del XVI secolo descrivono un clero spesso inadeguato e corrotto, con problemi di ignoranza e abusi morali diffusi. Il principale problema era l’ampia diffusione dell’analfabetismo tra i religiosi, con molti incapaci di leggere e interpretare correttamente le Sacre Scritture. Il Concilio di Trento cercò di riformare la società ecclesiastica, introducendo obblighi pastorali per i curati e prevedendo l’istituzione di seminari per la formazione dei chierici.

Il Seminarium Clericorum di Palermo

Nel 1580, per volontà dell’arcivescovo Cesare Marullo, facendo seguito al decreto del Concilio di Trento, fu fondato il primo seminario di Palermo, per la formazione morale e culturale dei chierici.

Dopo diverse ipotesi sul luogo dove doveva sorgere, fu scelta la chiesa di Santa Barbara la Sottana, nella parte alta del Cassaro, nel piano del Palazzo Reale, proprio dietro il palazzo arcivescovile ancora in costruzione.
Posta la prima pietra il 7 marzo 1583, i lavori proseguirono con la direzione dell’architetto Giorgio Di Faccio, fino alla inaugurazione solenne avvenuta il 28 Ottobre del 1591 sotto il nuovo arcivescovo Diego de Ajedo.

ll primo seminario diocesano di Palermo con il canonico Don Martino Mira come rettore, fu così avviato con 28 seminaristi, di cui 16 provenienti dalla città e 12 dalle parrocchie della provincia. Tuttavia per frequentare il corso di studi teologici i seminaristi dovevano recarsi al Collegio Massimo di Palermo dei Gesuiti. Così fino al 1877, quando Pio IX concesse ai Seminari la possibilità di istituire al loro interno un collegio teologico, con la facoltà di conferire il dottorato in Sacra Teologia.

Da Seminario a Facoltà Teologica

Nel 1946, l’allora Cardinale Ernesto Ruffini, ritenendo l’edificio non più adeguato alle nuove esigenze pedagogiche, decise di spostare la sede del Seminario dividendo i chierici a secondo dell’età. Il Seminario minore fu allestito nella sede della Sesta Casa dei Gesuiti, in via del Vespro; Il Seminario maggiore, intitolato a San Mamiliano, vescovo e martire palermitano, fu trasferito in via Incoronazione, nell’ex Badia Nuova, dove ha tuttora la sua sede.

Circa Quattrocento anni dopo la fondazione del Seminarium Clericorum, il Cardinale Salvatore Pappalardo, seguendo lo spirito e gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, scorporò l’istituto teologico dal Seminario, dando vita all’Istituto Teologico San Giovanni Evangelista.
L’8 dicembre 1980, veniva eretta canonicamente la “Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia” con sede a Palermo, con l’attività didattica che iniziava ufficialmente il 1° ottobre dell’anno seguente.

Saverio Schirò

Informazioni utili

Dove si trova: Via Vittorio Emanuele, 463 Palermo
Contatti: Tel. 091/331648 – 091/322358    Fax 091/6111870 Sito Web: www.fatesi.it
Biblioteca: L’ingresso alla Biblioteca è gratuitova prenotato tramite il servizio Help Desk presente nel sito della Biblioteca, e può essere effettuato nei seguenti giorni e orari:

dal 1 ottobre al 30 giugno: lun.-giov. 9.00-19.00; ven. 8.00-18.00
dal 1 luglio al 15 settembre: lun.-ven. 8.30-12.30
dal 16 settembre al 30 settembre: lun.-giov. 9:00- 12:30 / 15:30- 9:00;
ven. 8.00-12.30/15.30-18.00
La Biblioteca rimane chiusa il sabato, dal 1 al 30 Agosto e nei giorni segnalati.

Per informazioni e prenotazioni: Biblioteca Fatesi.it

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Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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