La Polizia Municipale si accanisce contro la vendita di interiora (frittola, meusa, stigghiola e altro…)
Mano pesante della Polizia Municipale di Palermo contro i venditori ambulanti di frittola, stigghiola, meusa, musso e interiora di animali.
Con questa iniziativa si intende conservare la linea dei cittadini panormiti, molto propensi – per tradizione e per leccumaria – a cibarsi di queste prelibatezze. In pratica senza le pur rispettabili indicazioni della chiesa palermitana – che di solito invita i fedeli durante il periodo quaresimale ad astenersi dalle classiche abbuffate fuori controllo – il comando dei vigili vuole reprimere uno stile alimentare che piazza ai primi posti – per una ricerca bizzarra – a livello mondiale i cittadini palermitani.
La ricerca effettuata all’OSM (Organizzazione Mondiale della Sanità) consiste nel misurare il girovita dei maschi di età compresa fra i 30 e i 50 anni.
Finalmante!! Era l’ora di vedere i palermitani piazzarsi nei primi posti di una classifica che conta. Addirittura, due vigilesse – immortalate il 6 marzo sotto i portici di via Ruggero Settimo – molto solerti e ligie al dovere, hanno ritenuto di dover controllare se il banchetto posizionato da parte dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo, con tanto di colombe per raccogliere fondi a favore della stessa Associazione, avesse i requisiti e i permessi per stare lì.
Il tutto dovuto ad una cattiva interpretazione dell’ordinanza municipale che riportava testualmente: “Controllare a tappeto tutti gli ambulanti abusivi che vendono o promuovono frattaglie e interiora“. Molto probabilmente il non avere specificato che si trattasse di frattaglie e interiora di origine animale è alla base della solerzia che ha indotto le vigilesse ad accanirsi contro i volontari dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo.
Giuseppe Compagno
Già, mio omonimo, e tutto finisce nel nulla! Le nuove mafie e i nuovi mafiosi prendono lo stipendio sicuro! E nessuno li può licenziare… dopo la lingua, ci stanno togliendo la nostra anima, così non ci sarà più nemmeno la voglia di autodeterminazione che è un ricordo che va svanendo.
Evviva gli sceriffi! Ma quanto godranno a vietare, a proibire, ma soprattutto a multare la gente che lavora ! E poi loro si fanno timbrare il cartellino dal collega di turno… e tutto finisce nel nulla!