Dentro il Palazzo dei Normanni, fiore all’occhiello di Palermo, si trova la semi sconosciuta Chiesa di Santa Maria delle Grazie, spesso impropriamente scambiata per la cripta della Cappella Palatina, che si trova esattamente sopra di essa.
Infatti, questa chiesa inferiore intima ed essenziale, non è mai stata concepita come parte della famosa cappella ricca di mosaici, anzi risale ad un periodo precedente ed è probabilmente l’edificio religioso più antico dell’area palatina.
La Storia
Quando nel 1072 i Normanni conquistarono Palermo, strappandola agli arabi dopo un lungo assedio, impiantarono la loro cittadella militare nell’area fortificata che già le truppe arabe utilizzavano grazie alla sua posizione strategica, ovvero in corrispondenza di quello che in seguito sarebbe diventato il Palazzo Reale.
Nel periodo immediatamente successivo, per permettere ai soldati di assolvere alle funzioni religiose, vista anche la forte spinta culturale che cercava di riconvertire la Sicilia al cristianesimo, si decise di costruire una piccola chiesa proprio all’interno della cittadella.
Fu così che nacque questo edificio, inizialmente dedicato a Santa Maria di Gerusalemme.
Come moltissimi edifici religiosi di epoca normanna, (ad esempio la Cattedrale di Palermo, il Duomo di Monreale, la chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi e molti altri) la sua costruzione avvenne sull’asse est-ovest, ma con una leggera variazione, in modo da far corrispondere perfettamente la zona dell’abside al punto in cui il sole sorge nel giorno del solstizio d’estate.
Quando nel 1130 Ruggero II fece iniziare la costruzione della Cappella Palatina, si decise di utilizzare la prima chiesetta come base sulla quale realizzare la nuova straordinaria opera, inglobandola di fatto in un’unica costruzione. Questa struttura, allora indipendente rispetto agli altri edifici della cittadella, vennero in seguito accorpati nel grande Palazzo Reale voluto dal governo spagnolo, che nel XVI secolo trasferì qui la sua sede dall’Hosterium Magnum.
Quando nel 1166 re Guglielmo I morì, il suo corpo fu deposto in uno spazio ricavato nella chiesa inferiore, nel punto corrispondente al centro della navata principale della Cappella Palatina. 16 anni più tardi suo figlio Guglielmo II fece spostare il corpo del padre nella sua attuale collocazione, all’interno del Duomo di Monreale. Nei secoli successivi, intorno al XVII secolo, la chiesetta fu nuovamente utilizzata come cripta, ospitando i resti di alcuni viceré, di cui ancora si possono ammirare le lapidi.
La chiesa
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie ha una forma rettangolare sviluppata in larghezza con tre absidi, secondo i canoni delle chiese bizantine orientali, e con due colonne a separare la navata centrale dalle due laterali.
A causa dei profondi mutamenti architettonici che il sito ha subito nel corso dei secoli, è difficile risalire al suo aspetto originale. La struttura attuale, sormontata da volte a crociera a sesto ogivale, è stata probabilmente riadattata per sostenere il peso dell’imponente chiesa sovrastante e altri rimaneggiamenti sono attribuibili ad interventi di modifica avvenuti nei secoli successivi.
Originariamente gli interni dovevano essere decorati da affreschi, di cui oggi rimangono solo le croci consacratorie (secondo la tradizione 12 come gli apostoli e collocate in punti chiave dei muri perimetrali, a memoria della cerimonia di consacrazione dell’edificio). Queste croci rosse contornate di nero sono accompagnate dal cristogramma IC XC NI KA, ovvero Gesù Cristo vince.
La zona dell’abside maggiore, anch’essa molto cambiata rispetto al suo aspetto originale, è adornata da sculture rappresentanti putti, conchiglie e decori arabeschi. L’altare in marmi mischi reca la data del 1747 ed è stato dedicato a Santa Maria delle Grazie, così come il resto della chiesa.
Il dipinto della Vergine che tutt’oggi si può ammirare, è di origine seicentesca con rimaneggiamenti più moderni.
Intorno al 1934 si decise di ristrutturare la chiesetta, cercando di ripristinare alcuni dei suoi elementi più antichi, a scapito di molte modifiche avvenute nel corso dei secoli. L’architetto Valenti, soprintendente ai beni architettonici, decise di eliminare una cappella cinquecentesca per ricostituire l’antico portale d’ingresso. Allo stesso tempo murò un’apertura creata nel ‘700, che immetteva direttamente sul cortile Maqueda.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, o chiesa inferiore della Cappella Palatina, conserva oggi tutto il suo antico fascino, seppur portando i segni degli interventi di molte epoche, in cui è sempre stata considerata un monumento secondario, quasi nascosto dalla magnificenza che la sovrasta.
Fonti e foto: cappellapalatinapalermo.it
Perché non la si può visitare? Buona giornata
Buongiorno. Per le visite al complesso se ne occupa la Fondazione Federico II.
Puoi informarti con loro.