Il termine eco-ansia fa riferimento allo stress percepito per il problema dell’inquinamento e per le conseguenze del cambiamento climatico. È una parola recente che identifica il malessere dovuto alla crescente preoccupazione per il futuro del pianeta e per la vita della popolazione mondiale. Il clima si è modificato e l’impatto ormai è percepito a livello di salute fisica, di maggior inquinamento e di scarsità di cibo. L’ansia per questa situazione potrebbe avere effetti anche sul benessere psicologico, in quanto scatena paure irrealistiche. Le prospettive future suscitano svariate emozioni negative, anticipando scenari funesti nell’incertezza dei cambiamenti climatici. L’eco-ansia ha origine dallo stress subito per le conseguenze di un evento avverso oppure può trattarsi di uno stress avvertito indirettamente per le notizie diffuse sull’argomento in generale.
Sintomi dell’eco-ansia
L’eco-ansia non è una malattia però può incidere negativamente sulla quotidianità e sul benessere mentale e fisico. Si manifestano rabbia e frustrazione, se non sono riconosciuti da tutti i cambiamenti climatici e permane l’inerzia, evitando di riconoscere le problematiche. La depressione, il pensiero fatalistico, gli attacchi di panico e i pensieri ossessivi sul clima, se hanno alla base questa tipologia di ansia, influiscono sul modo di affrontare gli impegni di ogni giorno. Il motivo è legato alla difficoltà di concentrazione e all’insorgere dell’insonnia che scaturiscono come conseguenze di questi sintomi.
Il modo migliore per uscire dal circolo vizioso di un discorso mentale con se stessi è quello di verbalizzare le emozioni con un terapeuta che è all’ascolto del paziente. Questo servizio è fornito dal centro medico Serenis che riunisce psicoterapeuti qualificati sulla sua piattaforma online. Sono presenti i migliori psicologi che esercitano a Palermo con cui poter iniziare una terapia online. È sufficiente collegarsi e compilare un questionario per poter permettere la selezione del terapeuta più adatto. La prima seduta è gratuita ed è dedicata ad approfondire la conoscenza tra psicologo e paziente e a valutare le possibilità di iniziare un percorso per trattare l’ansia da cambiamento climatico.
Limitare l’eco-ansia
Il coinvolgimento in attività di volontariato per la protezione dell’ambiente e per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità come la raccolta di rifiuti sulle spiagge o in montagna è uno dei modi per ridurre l’eco-ansia. Lo sforzo comune permette di proteggere gli spazi verdi e di conservare le bellezze naturali e di fare comunità con altre persone che la pensano allo stesso modo. I giovani volontari che hanno aiutato a ripulire la Scala dei Turchi, dopo un atto vandalico compiuto gettando della polvere di ossido di ferro, sono sensibili alle tematiche che generano eco-ansia. Come scrive Social Up Magazine, questo caso nulla ha a che vedere con il cambiamento climatico, ad esempio, eppure suscita angoscia, timore, rabbia ed indignazione per il danno arrecato ad un bene naturale così prezioso. In realtà, il problema in questione potrebbe, ed è percepito dai giovani, come l’esempio concreto di ciò che accade al nostro ecosistema su scala mondiale.
Sono da organizzare uscite da soli, in famiglia o con gli amici allo scopo di riconnettersi con la natura. Il bagno di foresta è un’immersione nei suoi colori, negli odori e nei suoni. Tutto ciò a un effetto benefico sulla mente e sul corpo, visto che rafforza il sistema immunitario e attenua lo stress. La meditazione è utile a diminuire l’ansia e a stare in contatto con il presente. Vivere il momento è un allontanarsi dalle emozioni negative per il futuro. Bastano 15 minuti per avere dei vantaggi a lungo termine. Si prende un tappetino yoga o un cuscino sul quale mettersi in posizione meditativa, facendosi guidare da una lezione che si può trovare facilmente online. Inoltre distaccarsi per un po’ dai canali che diffondono notizie sulle tematiche riguardanti l’ambiente, è un metodo valido per non alimentare l’eco-ansia.