Calli, duroni, tilomi, occhi di pernice: le ipercheratosi

Callo, durone, tiloma o occhio di pernice, sono tutte manifestazioni molto simili di quella che si chiama ipercheratosi, cioè un ispessimento della cute dovuto ad “insulti” continuati su aree ben delimitate della pelle. Solitamente nelle mani o nei piedi.

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A chi non è mai capitato di sentire un dolore intenso al piede indossando una certa calzatura o dopo una lunga camminata? Spesso il problema è la presenza di calli, duroni, tilomi, occhi di pernice: le ipercheratosi. Di solito non si fa nulla, poi si comincia a fare da sé per cercare di risolvere il problema ma non sappiamo bene cosa fare. A volte non è sufficiente e allora meglio rivolgersi a personale specializzato.

Perché si formano i calli 

Normalmente le ipercheratosi possono essere fisiologiche. Tipici sono i calli delle mani di chi compie lavori pesanti, o quelle nei polpastrelli di chi suona uno strumento a corda o infine la callosità diffusa nella pianta dei piedi di chi è costretto a camminare sempre scalzo. Questo tipo di calli nella norma non procura alcun dolore o fastidio. A volte però i piedi fanno male e ci impediscono perfino di camminare o addirittura metterci le scarpe. In quel caso, l’ipercheratosi è la conseguenza del continuo sfregamento o della continua pressione su una piccola area (di solito nel piede) per via di calzature non adatte o difetti di postura nel camminare.
È la pelle che cerca di difendersi e proteggersi aumentando la produzione di cheratina (una particolare sostanza proteica prodotta dalle cellule dell’epidermide) che si organizza assumendo un aspetto duro e corneo.
Questa situazione provoca la comparsa progressiva di uno stato infiammatorio a carico delle cellule degli strati cutanei sottostanti, con conseguenti manifestazioni di fastidio e di dolore. Queste caratteristiche sono identiche per tutti i calli, cambiando evidentemente la sensazione di disagio o dolore a seconda della zona interessata.

Dove si formano i calli

Calli al tallone

Il caso più diffuso interessa i piedi. Indossare scarpe troppo strette, non adatte o dal tacco eccessivamente alto causa la comparsa di tumefazioni particolarmente dolenti in corrispondenza delle zone di attrito. La presenza di calli ai piedi può essere anche conseguenza di un difetto di posizionamento dei piedi durante il normale movimento. 

Per questo motivo, le sedi più frequentemente interessate sono l’articolazione tra l’alluce e il metatarso, sotto il piede, la parte interna fra le dita e, talora, il calcagno.
Non di rado la presenza di una escrescenza ossea a livello delle dita dei piedi provoca inevitabilmente uno stato di compressione contro il bordo delle scarpe e ciò genera il callo. Per questo motivo spesso ne soffrono le persone anziane che per natura sviluppano deformazioni alle articolazioni che diventano sedi più esposte alla formazione delle ipercheratosi.

Come si presentano i calli

Qui bisogna fare delle distinzioni. Un callo o tiloma si presenta come una zona di cute circoscritta particolarmente ispessita e dura, in genere di forma tondeggiante e spesso dal colorito giallastro rispetto alle aree circostanti. Può essere indolore o procurare fastidio con l’uso delle scarpe incriminate.
Quelli localizzati tra le dita dei piedi sono invece di solito di consistenza più morbida e vengono chiamati tecnicamente helomi. A volte si presentano come una specie di cistarella grande più o meno come una lenticchia e tendono ad estendersi in profondità comprimendo il connettivo del derma e atrofizzando il tessuto elastico.
Questa è la causa della dolenzia, avvertita alla pressione o comunque in ogni caso soprattutto al termine della giornata. Nelle ipercheratosi cronicizzate e in quelle più serie, l’area tutt’attorno può apparire lievemente arrossata (da cui il nome di occhio di pernice per la somiglianza) ed il dolore si manifesta anche a riposo.

Conseguenze ed evoluzione dei calli

La presenza di un callo produce fastidio e dolore, ma raramente serie conseguenze. Tuttavia possono presentarsi due eventi negativi. Il primo è un’infezione causata dal tentativo di rimuoverlo da soli. A causa dell’uso di strumenti non adatti, non puliti né tanto meno sterili. Bisogna applicare una massima attenzione soprattutto nel caso di soggetti diabetici, nei quali facilmente possono innescarsi processi infettivi che possono evolvere in cancrena.
Altro rischio non indifferente è causato dal “l’accomodamento” della camminata di chi soffre di calli. Infatti per evitare di sentire il dolore, a volte, si assumono posture sbagliate che cronicizzandosi possono procurare difetti alle articolazioni del ginocchio a dell’anca, con conseguenze molto negative e difficili da risolvere. Per questo è bene risolvere il problema dei calli sin dalla loro prima insorgenza!

Trattamento dei calli

Rimozione di calli

Come la maggior parte dei problemi di salute, la migliore cura è la prevenzione. Evitare di usare scarpe troppo strette e per questo scomode. Tacchi troppo alti, zoccoli di legno, o mettere scarpe nuove per affrontare un viaggio o una lunga camminata. A volte, basta una calza sbagliata, troppo grande o troppo spessa per innescare il meccanismo dell’ipercheratosi.
Se il danno è avvenuto e i nostri piedi mostrano la presenza di calli o duroni o occhi di pernice, allora bisogna ricorrere alla cura vera e propria.
Bisogna tenere presente per prima cosa che le ipercheratosi tendono a recidivare, per cui è opportuno evitare di indossare ancora le calzature che riconosciamo che hanno provocato il problema. Poi possiamo procedere su due direttive. Il fai da te e il ricorso agli specialisti del settore, meglio se un podologo.
In ogni caso, la cura consiste sostanzialmente nella rimozione meccanica degli ispessimenti. La tecnica migliore, che si può fare in casa per callosità diffuse sotto la pianta dei piedi è quella di sfregare la parte interessata con un pezzo di pietra pomice. Dopo un pediluvio che abbia ammorbidito la pelle. In questo modo è possibile tenere sotto controllo l’accrescimento di questo tipo di calli. Per quelli più spessi, può essere necessario tagliare la parte più superficiale con un coltellino scrupolosamente pulito e disinfettato, rimuovendo con cautela minuscoli frammenti di pelle morta fino a che si raggiunge lo strato di pelle tenera sottostante. Si tratta di una manovra molto delicata da eseguire solo se si è certi di non combinare danni!
Altri strumenti utilizzabili sono i cerotti o il liquido callifugo che contengono sostanze chimiche cheratolitiche che in pratica aggrediscono la cheratina favorendo la rimozione dello strato corneo più superficiale. L’importante è non applicare il liquido nella parte sana della pelle per non danneggiarla. In genere sono a base di acido salicilico o urea. Basta applicare il cerotto direttamente sul callo, o spalmare qualche goccia di liquido e dopo circa 24 ore il callo ammorbidito può essere facilmente asportato.

verruca-plantare, calli
Callo o verruca?
Le verruche somigliano tantissimo alle ipercheratosi, ma sono causate dal papilloma virus umano (HPV)L’aspetto e la sintomatologia sono molto simili ed è talora difficile distinguere un callo da una verruca. Tuttavia, all'asportazione dello strato di pelle più superficiale, la verruca di solito tende a sanguinare e mette in luce la presenza di piccoli punti nerastri.

Rimedi estemporanei sono piccoli cuscinetti di gommapiuma da collocare a protezione dei calli per limitare al massimo la pressione e lo sfregamento della parte.
Per i calli ricorrenti, i tilomi localizzati sopra le ossa dei piedi, gli helomi o occhi di pernice tra le dita, il loro trattamento dev’essere affidato allo specialista. Di norma il podologo che oltre a rimuovere il processo ipercheratosico, si preoccuperà di individuarne la causa di modo da porvi un rimedio duraturo. Di solito adopererà frese e piccole lame adatte allo scopo. Inoltre potrà verificare la corretta postura dei piedi e provvedere alla costruzione di protesi in silicone (ortesi podologiche) che correggono il problema in attesa di una completa guarigione. Nei casi più ostinati con presenza di difetti o estroflessioni ossee (esostosi) la rimozione dei calli deve essere accompagnata dalla rimozione delle sporgenze ossee incriminate. Operazione di microchirurgia microinvasiva eseguita da medici specialisti in podoiatria.

Saverio Schirò
Infermiere – Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione
Cardiologia – ARNAS – Ospedale Civico – Palermo

Fonti:Voce “Callo” in Treccani Enciclopedia
 Tiloma un callo molto speciale in:  dermaclub.it/dermopodologia/
 Voce “Callo” in Wikipedia.org
 Ipercheratosi in: podologiatorino.it 

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Disclaimer

I contenuti degli articoli, per quanto frutto di ricerche accurate, hanno uno scopo esclusivamente informativo e non sostituiscono in alcun modo l’intervento o l’opinione del medico o la sua diagnosi in relazione ai casi concreti. Tutte le terapie, i trattamenti ed i consigli di qualsiasi natura non devono essere utilizzati a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione psicofisica. Conseguentemente si consiglia in ogni caso di contattare il medico di fiducia.

Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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