La paleocristiana Catacomba di San Michele Arcangelo, si trova nel centro storico di Palermo, nei pressi del mercato di Ballarò, esattamente sotto l’ex convento dei Padri Gesuiti, oggi sede della Biblioteca Comunale di Casa Professa.
Un complesso catacombale di straordinario interesse, con cappelle, nicchie e loculi, una piccola catacomba composta da sole due stanze.
La catacomba scavata sulla via che una volta fu letto del fiume Kemonia ricade sotto la cinquecentesca chiesa di San Michele Arcangelo, un luogo di culto costruito sulla chiesa medievale di Santa Maria della Grotta.
La leggenda dice che nel XVI secolo il sacrestano profanò alcune bare perché convinto di trovare denaro e oggetti preziosi, ma ahimè non trovò nulla. Fu così che escogitò un modo per poter far soldi: dipinse nel muro l’immagine di una Madonna che attirò numerosi fedeli. Nell’occasione si raccolsero numerose offerte che il sacrestano rubò scappando col malloppo. La leggenda afferma anche che la Madonna cominciò da quel momento a lacrimare attirando in quel luogo numerosi fedeli.
Oggi, dopo svariati anni di lavori di restauro e messa in sicurezza ad opera della Soprintendenza dei Beni Culturali, la catacomba viene aperta al pubblico soltanto in occasioni di eventi