Nel 1934 a Palermo come in altre città d’Italia si celebrò “la Sagra della Nuzialità“, una celebrazione di matrimoni di massa voluti da Mussolini per incrementare le nascite già in grande calo da anni. Per incentivare ed incoraggiare al matrimonio, ad ogni coppia venne dato un premio di 500 lire.
Per l’epoca si trattava di una cifra importante. Per calcolarne il potere d’acquisto, senza perderci in conversioni più o meno accurate, basti pensare che con quella cifra una coppia poteva arredare parte della casa o pagare l’affitto per diversi mesi.
Le coppie, una dopo l’altra, avanzavano tra gli applausi della cittadinanza e dopo la celebrazione veniva loro data la busta col denaro, che non era uguale per tutte le città.
L’anno prima a Roma le coppie sposate nella Sagra della Nuzialità furono, in un solo giorno circa 800. […] Il Segretario del Partito che partecipa al ricevimento chiama ad una ad una le coppie per consegnare loro una busta su cui c’è, in un motivo allegorico, l’effige del Duce; nella busta vi è una somma che la generosità del Capo del Governo ha voluto offrire a ciascuno”
Questi matrimoni vennero celebrati in tutta Italia in varie date celebrative del regime fascista.
Non conosco il numero delle coppie che a Palermo si unirono in matrimonio in questo giorno commemorativo, ma tra queste coppie c’erano i miei nonni, che insieme ad altri si unirono in matrimonio e ottennero il premio in contanti di 500 lire.
L’anno dopo nacquero tantissimi bambini. Ecco perché quando venne l’ora di fare il militare, moltissimi ragazzi frutto di quel matrimonio, tra i quali mio padre, vennero congedati per esubero.
Infatti nell’anno 1935 i bambini a Palermo erano decisamente aumentati, per la gioia di Mussolini.
Foto: Cine città luce