Se chiedessi “Chi sono i santi patroni di Palermo?” La prima risposta sarebbe “Santa Rosalia”! Tutti sanno che la “Santuzza” è la Patrona della città di Palermo, ed è vero, ma non tutti sono a conoscenza che anche san Benedetto il Moro è compatrono della nostra città dal 1628.
Pochissimi sanno che prima di santa Rosalia, le sante Patrone erano quattro donne, esattamente Agata, Cristina, Ninfa e Oliva, tanto venerate da avere dedicata ognuna una statua nei Quattro Canti e sulla balaustra intorno alla cattedrale.
Quasi nessuno conosce, invece, il numero esatto dei santi protettori di Palermo! Felice Pollaci Nuccio, studioso ed ex direttore dell’Archivio Storico Comunale, in un articolo del 1867, riporta ben 95 santi patroni della città con le date della loro elezione (riporto l’elenco alla fine dell’articolo), e magari ne sarà scappato qualcuno!
Il culto dei santi nella chiesa cattolica

Il termine Santo proviene dal latino Sanctus, e indica quelle persone che durante la loro vita si sono distinte per particolari virtù cristiane tanto da avere meritato, dopo la morte, la visione beatifica di Dio. Ovviamente, le persone meritevoli “del Paradiso” sono infinitamente di più di quelle scritte nei calendari liturgici, ma alcuni sono elencati dalla Chiesa per essersi distinti “pubblicamente” per l’eroismo con cui hanno vissuto la loro vita, tanto da essere indicati come esempio per tutti.
Il culto dei santi ebbe origine dall’uso di onorare coloro che avevano versato il sangue per la fede in Cristo. La tomba dei martiri divenne così luogo di venerazione, specialmente nell’anniversario della morte. Da questo martirio cruento si passò a celebrare anche il martirio “non cruento”, cioè la testimonianza della fede, resa attraverso le opere.
Inizialmente l’elevazione alla santità avveniva semplicemente per consenso del popolo, ma durante il Medioevo la chiesa elaborò una articolata riflessione teologica sulle cui basi regolarizzare le nomine, stabilendo i criteri per la canonizzazione.
Così i santi, oltre che modelli da imitare, furono considerati anche intercessori presso Dio e di conseguenza protettori dei cristiani: singolarmente, di coloro che portano il loro nome, collettivamente, di particolari categorie di persone, accorpati per ordine religioso, arti e mestieri, fino alle città e Nazioni: erano nati i Patroni.
I santi Patroni
I patroni sono dunque quei santi ai quali determinate categorie di persone si affidano chiedendo la loro protezione. Di essi celebrano culti speciali attraverso preghiere e offerte votive e si attende la loro intercessione presso Dio al fine di ottenere grazie e favori per la propria categoria di fedeli.
A livello cittadino, la giornata dedicata al patrono è segnata come giorno festivo, e celebrata con manifestazioni pubbliche di carattere religioso e laico: processioni, momenti conviviali, fuochi d’artificio e spettacoli in piazza.
L’elezione di un santo a Patrono poteva essere determinata da diverse ragioni. La motivazione storica o geografica era la più pertinente: il santo era nativo del luogo o vi ha dimorato per un certo tempo, vi era sepolto o era appartenuto a una certa comunità, come nel caso di fondatori di ordini religiosi. Le motivazioni delle elezioni dei santi patroni che riguardano arti e mestieri e le associazioni che vi fanno capo, invece non sempre sono facilmente identificabili: alcune volte risultano forzate, altre legate a episodi leggendari delle loro vite.
Da dove nasce l’esigenza di avere un santo protettore?
Il bisogno di affidarsi a qualcuno che supera i limiti umani è una esigenza piuttosto antica tra gli esseri umani. La mitologia greca assegna alle varie divinità il patrocinio delle città ed a volte dei singoli personaggi. Nasce in questo contesto la figura del daimon intesa come un quell’essere che fa da intermediario tra la divinità e gli uomini a protezione di questi ultimi. Nella religione romana, questa funzione veniva assunta dal Genio, mentre a livello familiare ci si affidava ai Penati, le statuette di legno o di bronzo conservati nelle case e considerate divinità che proteggono in modo particolare la famiglia.
Certamente anche i santi protettori cristiani rispondono alla stessa esigenza, ma in maniera diversa: in questo caso si tratta di uomini, uomini come noi che hanno meritato la loro condizione privilegiata grazie alle loro azioni e per questo diventano come compagni di viaggio che ci stimolano con il loro esempio. La chiesa non ha fatto altro che incoraggiare questa tendenza, salvo poi regolamentarla con norme e decreti.
Come si elegge un santo come Patrono
Per lungo tempo, l’elezione di un santo a Protettore di una categoria di persone avveniva in maniera piuttosto arbitraria, da parte degli stessi membri di quel gruppo. Se si trattava di una città, per acclamazione popolare ratificata dalle autorità civili. Naturalmente per ottenere l’ufficialità bisognava avere l’approvazione della diocesi di appartenenza.
L’incremento indiscriminato dei Patroni, nel periodo medievale, quando si arrivò perfino ad eleggere persone non ancora dichiarate canonicamente sante! Indusse papa Urbano VIII ad intervenire col Decretum super electione sanctorum in patronos del 23 marzo 1630, col quale regolamentava l’elezione dei santi protettori con norme severe che prevedevano obbligatoriamente l’approvazione pontificia.
Tra le altre norme, venne introdotta la distinzione tra patroni principali e patroni secondari, invitando a scegliere solo un patrono principale per luogo, ma dove non era possibile, i patroni dovevano essere considerati come ugualmente principali, cioè, compatroni.
Il decreto di Urbano VIII fu sostituito dalle Normae de patronis constituendis promulgate il 19 marzo 1973 da papa Paolo VI. La procedura di elezione è stata semplificata e si è cercato di ridurre il numero dei santi patroni, possibilmente ad uno solo per Istituzione o città, ma con qualche eccezione. Nel contempo conferma che la scelta del patrono spetta principalmente a coloro che godono della sua protezione e al popolo che è esplicitamente chiamato a esprimersi mediante pubbliche consultazioni.
Quest’ultimo punto, talvolta è stato preso così alla lettera che ultimamente i vescovi di alcune diocesi (come Corrado Lorefice a Palermo) sono dovuti intervenire per limitare l’abuso della nomina di santi Patroni eseguita da Parrocchie, Confraternite, Comitati, Associazioni di quartiere, senza esplicita autorizzazione del Vescovo.
I santi Patroni di Palermo sono stati tantissimi

Dopo queste precisazioni, si capisce perché, nel corso dei secoli, i santi Patroni che si sono succeduti a Palermo sono stati tantissimi! Ovviamente con importanza differente, soprattutto dopo il decreto del 1630 che distingue tra patroni principali e quelli secondari.
Ordini religiosi, Compagnie, Congregazioni e Confraternite hanno spinto affinché i loro beniamini fossero eletti a patroni cittadini e il Senato palermitano è stato spesso generoso nell’accontetare questo o quel nobile che patrocinava le nomine.
Capita così di ritrovare tra i Patroni di Palermo santi che hanno soddisfatto quei requisiti minimi di legame con la città, mentre per altri è davvero difficile immaginare cosa abbiano a che fare con Palermo! Fa eccezione, ovviamente, la Vergine Maria, invocata e considerata protettrice di gruppi particolari, ma anche della stessa città, nei suoi diversi Titoli legati alle chiese locali.
Di molti Santi Patroni di Palermo, antecedenti al 1600, abbiamo scarse notizie, così come della data e dei motivi della loro elezione: alcuni sono completamente sconosciuti ai più, e con una fragilissima relazione con la città.
Tra tutti, le quattro sante Agata, Ninfa, Cristina e Oliva, erano nel cuore dei palermitani fino all’elezione di santa Rosalia nel 1624, che ha confinato le altre in un progressivo oblio.
Da quel momento, la “Santuzza” è stata l’unica protagonista della devozione dei palermitani, ma questo non ha interrotto la nomina di altri santi come Patroni secondari fino ad arrivare in tutto ben 95 santi Patroni di Palermo! L’ultimo certificato dai documenti è stato San Liborio, nominato il 10 novembre 1773.
Di tutti non si fa più memoria né a livello civile né a livello religioso, tranne nelle celebrazioni particolari a livello di quartiere o Parrocchia. Per questo risulta un po’ forzato considerare questi santi come patroni, anche minori, della città. Fa eccezione San Benedetto il Moro che dovrebbe essere considerato a pieno titolo compatrono con santa Rosalia, cioè Patrono principale alla stessa maniera Ma da quando la grande devozione che si aveva per questo santo si è spenta, oggi si tratta solo di un titolo onorifico e nulla più.
Saverio Schirò
Elenco dei Santi Patroni di Palermo di Felice Pollaci Nuccio
Santi Patroni principali
- Santa Rosalia, 27 luglio 1624
- Sant’Oliva, 5 giugno 1606
- Sant’Agata, 4 febbraio 1602
- Santa Cristina
- Santa Ninfa
- San Mamiliano, 16 novembre 1624
- Sant’Agatone, 16 novembre 1624
- Giovanni Theristis, 16 novembre 1624
- Santa Maria Maddalena, 31 ottobre 1675
- San Rocco
- San Filareto
- San Sebastiano
- San Giuseppe, 21 gennaio 1668
- Madonna della Lettera
Santi Patroni ordinari eletti dal Senato
- San Filippo Neri, 21 giugno 1622
- Sant’Ignazio, 22 ottobre 1624
- San Francesco Saverio, 22 ottobre 1624
- Sant’Andrea Avellino, 22 ottobre 1624
- San Francesco di Paola, 31 gennaio 1625
- Beato Lorenzo Giustiniano, 31 gennaio 1625
- San Domenico, 15 luglio 1625
- San Francesco d’Assisi, 15 luglio 1625
- Sant’Isidoro, 11 settembre 1625
- Santa Teresa, 11 settembre 1625
- Sant’Angelo Carmelitano, 4 maggio 1626
- Sant’Agostino, 3 agosto 1626
- Sant’Alberto, 3 agosto 1626
- I 23 Martiri Giapponesi, 10 gennaio 1628
- San Benedetto da Sanfratello (il Moro), 19 settembre 1628
- San Sergio, 19 settembre 1628
- Sant’Andrea Corsini, 31 ottobre 1629
- San Gaetano da Thiene, 31 ottobre 1629
- Santa Barbara, 9 novembre 1648
- Sant’Onofrio, 20 luglio 1650
- San Nicola da Tolentino, 24 ottobre 1650.
Santi Patroni ordinari eletti dal Consiglio civico giusta il decreto di Urbano VIII
- Sant’Antonio da Padova, 14 ottobre 1654
- Santa Lucia, 22 ottobre 1625
- San Michele Arcangelo, 30 ottobre 1659
- San Tommaso d’Aquino, 30 ottobre 1659
- San Tommaso Villanova, 30 ottobre 1659
- Sant’Anna la Misericordia, 8 novembre 1660
- San Basilio, 27 ottobre 1662
- Santi Matteo e Mattia Apostoli, 27 ottobre 1663
- Santi Liberale ed Evanzio, 2 marzo 1665
- San Pietro Nolasco, 26 ottobre 1664
- Santa Maria di Montesanto, 21 gennaio 1668
- San Nicolò di Bari, 21 gennaio 166812
- Santa Caterina, 17 ottobre 1669
- San Giovanni di Dio, 17 ottobre 1669
- Santi Cosma e Damiano, 31 ottobre 1673
- Sant’Ignazio Vescovo di Antiochia, 5 novembre 1677
- San Martino, 31 ottobre 1679
- Sant’Orsola, 5 novembre 1680
- Santa Venera, 25 ottobre 1681
- Madonna della Provvidenza, 23 giugno 1685
- San Giovanni Battista, 7 novembre 1687
- Santa Maria del Carmine, 8 novembre 1688
- Santa Lucia, 8 novembre 1688
- San Francesco di Sales, 8 novembre 1691
- San Raimondo Nonnato, 7 novembre 1692
- San Francesco Borgia, 7 febbraio 1693
- Santa Maria della Grazia, 9 novembre 1695
- San Marco Evangelista, 10 novembre 1699
- Beato (poi Santo) Stanislao Kostka, 10 novembre 1693
- San Ferdinando re di Castiglia, 5 luglio 1700
- San Luigi Gonzaga, 8 novembre 1704
- San Giacomo, 9 novembre 1707
- Santa Maria dell’Oreto, 1708
- La Vergine Maria della Guadagna, 8 novembre 1709
- San Felice da Cantalice, 7 novembre 1712
- Santa Caterina da Bologna, 17 novembre 1712
- Santo Stefano Protomartire, 8 novembre 1715
- San Gioacchino, 9 novembre 1720
- Sant’Atanasio, 8 agosto 1722
- San Silvestro e San Castrenze, 3 novembre 1723
- La Vergine della Pietà, 9 novembre 1725
- Santi Giuliano e Euno, 9 novembre 1725
- Santi Giacomo e Francesco Solano, 8 novembre 1727
- Angelo Custode, 9 novembre 1730
- Santissimo Ecce Homo dell’Uditore, 9 novembre 1735
- San Camillo de Lellis, 9 novembre 1742
- San Francesco di Paola, 9 novembre 1743
- Sant’Emidio Martire, 4 maggio 1753
- San Gregorio Martire, 4 maggio 1753
- La Gloriosa Vergine della Mercede, 8 novembre 1753
- San Gerardo, 8 novembre 1753
- San Pasquale di Baylon, 8 novembre 1753
- San Pietro, 9 novembre 1758
- Sant’Elia, 7 aprile 1764
- San Giuseppe Calasanzio, 10 novembre 1776
- San Uomobono, 10 novembre 1766
- San Giovanni de Matha, 10 novembre 1767
- San Felice de Valois, 10 novembre 1767
- Santa Lucia della chiesa del Cancelliere, 14 novembre 1771
- San Liborio, 10 novembre 1773.
Altri Patroni ordinari della città di Palermo fuori elenco
Santa Maria degli Agonizzanti 9 luglio 1638 (F. Lo Piccolo, Per la storia della Congregazione e della chiesa di Maria SS. degli Agonizzanti in Palermo, in Atti della accademia di scienza e lettere e arti di Palermo, Serie quinta/ volume XV Anno Accademico 1994-95
Fonti:
- F. Pollaci Nuccio, Di Santa Rosalia e Santi Patroni, in “Nuove Effemeridi Siciliane. Studi Storici, Letterari, Bibliografici”, serie terza, vol. IV, Palermo 1876
- Pierfrancesco Palazzotto, Sante e Patrone, Iconografia delle Sante Agata, Cristina, Ninfa e Oliva nelle chiese di Palermo dal XII al XX secolo, Bagheria 2005
- Nicola Turchi, Santi, in treccani.it
- Sofia Russo, Compagni di condizione umana: la nascita del culto dei santi in treccani.it
- wikipedia.org Santo Patrono
- vaticana.va