La meningite: sintomi, cura e prevenzione

La meningite fa parte delle infezioni del sistema nervoso e possono essere di natura virale, batterica o causate da funghi. Saperla riconoscerla ai primi sintomi è fondamentale per evitare complicazioni

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La meningite fa parte delle infezioni del sistema nervoso e possono essere di natura virale, batterica o causate da funghi. Il sistema nervoso centrale comprende il cervello e il midollo spinale. Entrambi sono ricoperte da tre membrane sovrapposte chiamate meningi. La più esterna è la Dura Madre, l’intermedia si chiama Aracnoide, la più interna è la Pia madre. Tra la Pia madre e l’aracnoide scorre il liquido cefalorachidiano, o liquor. Le meningi offrono un sistema di difesa naturale, la barriera Emato-encefalica, che impedisce il passaggio di un gran numero di sostanze all’interno del sistema nervoso, fra cui anche i batteri. Quando le meningi vengono interessate da una infiammazione, l’impermeabilità viene compromessa e il sistema nervoso può essere offeso da agenti infestanti. Se l’infiammazione interessa solo le meningi, si parla di meningite, se coinvolge il tessuto cerebrale si parla di encefalite, se entrambi, meningoencefalite.

Le meningiti batteriche

Esiste una forma virale, detta anche meningite asettica, ed è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali.
I sintomi principali sono febbre, cefalea, rigidità della nuca, con nausea e vomito.Tipici segni collaterali sono anche la diminuzione dello stato di coscienza, con senso di torpore, battito cardiaco rallentato fino ad arrivare a episodi convulsivi. Nelle forme più gravi la sintomatologia può evolvere verso il coma e senza trattamento antibiotico potrebbe arrecare danni neurologici gravi e permanenti, fino alla morte. Ne sono colpiti più i bambini, con esiti neurologici fino al 30% dei casi, mentre si può giungere alla morte nel 5-10% dei casi.

Diagnosi e terapia delle meningiti batteriche

Per eseguire una diagnosi certa di meningite, è richiesto un prelievo di liquor cefalorachidiano mediante puntura lombare, per cui sin dai primi sintomi sospetti è bene recarsi dal medico curante che valuterà se è il caso di rivolgersi ad una struttura specializzata per la diagnosi e l’inizio immediato della terapia antibiotica.

I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia. I più tipici includono:

  • irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale)
  • febbre alta
  • mal di testa
  • vomito o nausea
  • alterazione del livello di coscienza
  • convulsioni.

Nei neonati, alcuni di questi sintomi non sono evidenti. Si può però manifestare febbre, convulsioni, un pianto continuo, irritabilità, sonnolenza e scarso appetito.

Nei casi di meningite meningococcica, per limitare il rischio di contagio è importante che coloro che sono stati in contatto stretto coi malati nei 7 giorni precedenti la sintomatologia, effettuino una profilassi con antibiotici. Le meningiti da pneomococco e da Haemofilus si presentano in forma sporadica e non è richiesta la profilassi antibiotica con chi è stato in contatto con il contagiato.

Per prevenire il diffondersi della malattia e comunque il contagio, non esistono delle strategie particolari. Certamente una attenzione all’igiene personale è essenziale come in tutti i casi di convivenza con tante persone. Per questo, durante presunte o accertate epidemie, è prudente evitare luoghi affollati. Mentre a livello preventivo, l’unica misura veramente sicura ed efficace è la vaccinazione.

Le specie batteriche responsabili della meningite sono principalmente tre: Haemophilus influenzae, Neisseria meningitidis e streptococcus pneumoniae. Si tratta di batteri normalmente presenti nel nostro organismo, nelle vie aeree, senza che arrechino alcun danno. Se per diversi motivi le difese immunitarie si abbassano, ecco che possono proliferare, diventare patogeni causando infezioni delle vie aeree e nei casi più gravi raggiungere le meningi e infettarle.

Haemophilus influenzae (Hib):

è un microrganismo normalmente residente del tratto respiratorio superiore. Esso è frequentemente responsabile di otiti, sinusiti ed a volte polmoniti. Se passa in circolo, può causare una meningite. Colpisce soprattutto i bambini dopo i sei mesi di vita, fino ai quattro anni, ma la vaccinazione introdotta nel 1999 ne ha ridotto fortemente l’incidenza.

Neisseria meningitidis (meningococco):

è un batterio Gram-negativo ospite  delle prime vie respiratorie nel 10% della popolazione, senza che per questo causi sintomi. La trasmissione del germe avviene per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva che si emettono starnutendo, tossendo o entrando in contatto con oggetti contaminati come stoviglie e bicchieri. Il rischio di sviluppare la malattia sembra essere maggiore in persone che hanno acquisito l’infezione da poco. La meningite da  meningococco, nel 10-20% dei casi si può manifestare con sintomi rapidamente ingravescenti con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata. Colpisce soprattutto i bambini sotto i due anni di età e può lasciare danni permanenti in particolare sordità.
Esistono diversi tipi di menincococco ma solo cinque sono responsabili di meningite: A, B, C, W-135 e Y, i ceppi B e C sono maggiormente presenti in Europa. I malati di meningite sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica. La contagiosità è normalmente molto bassa ma a volte il batterio può causare epidemie di meningite fra i giovani che convivono in condizioni di sovraffollamento (dormitoi, caserme, collegi, luoghi pubblici affollati). Esiste per gli adulti un vaccino che include i sierotipi A, C, W-135, Y e ultimamente è disponibile anche il vaccino contro il sierotipo B.

Streptococcus pneumoniae (pneumococco):

insieme al meningococco è uno degli agenti più comuni di meningite. Si trasmette per via aerea attraverso le goccioline di saliva perché è un ospite silenzioso delle prime vie respiratorie, dove normalmente non causa alcuna malattia. Durante abbassamenti delle difese immunitarie può essere responsabile di polmoniti e infezioni delle prime vie respiratorie. In alcuni rari casi, l’infezione si estende alle meningi causando la malattia. I portatori sani rappresentano fino al 70% della popolazione. La maggior parte di casi di meningite pneomococcica riguarda i bambini di età inferiore ai tre anni, ma può colpire anche gli adulti. La letalità è alta, circa il 30% nei bambini e 80% negli adulti. Sono disponibili dei vaccini in grado di conferire immunità nei confronti della maggior parte dei casi di meningite da pneumococco, sia per bambini che per adulti.

Saverio Schirò

 

 

Fonti:

S. DE GRAZIA, D. FERRARO, G. GIAMMANCO, Microbiologia e microbiologia clinica per infermieri, Milano, Torino 2012,
http://www.prevenzionemeningite.it/
http://www.farmacoecura.it/malattie/meningite-sintomi-vaccino-profilassi-contagio/
http://www.epicentro.iss.it/problemi/meningiti/meningite.asp

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Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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