Pacemaker, defibrillatore e Risonanza Magnetica vanno d’accordo? Ho il pacemaker, posso fare la risonanza magnetica? Ho impiantato un defibrillatore, posso eseguire la risonanza magnetica? Mi hanno detto che con il nuovo pacemaker posso fare la risonanza magnetica, è vero?
Ecco alcune delle domande che spesso si sentono negli ambulatori di controllo pacemaker, e la risposta è sempre la stessa: è possibile se il sistema impiantato è compatibile. Bisogna precisare “Sistema” compatibile, perché non basta che il dispositivo sia in sé compatibile, ma devono esserlo anche gli elettrocateteri che completano l’impianto.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Come funziona la risonanza magnetica
La risonanza magnetica (RM) è un tipo di esame che viene richiesto quando è necessario osservare parti interne del nostro organismo, come cervello, colonna, articolazioni… Il sistema utilizza onde radio e campi magnetici capaci di riprodurre immagini molto dettagliate degli organi da studiare e quindi facilitare una diagnosi o pianificare un intervento chirurgico.
Non adoperando radiazioni (raggi X) è più sicura di una TAC e più precisa di una ecografia. Non tutti i pazienti, purtroppo possono eseguire questo esame, infatti la presenza dei forti campi magnetici che si producono durante la RM esclude tutti coloro che hanno nel loro corpo elementi metallici che interferiscono con la macchina. Tra questi i pazienti, anche i portatori di pacemaker e defibrillatore
Pacemaker e defibrillatori compatibili con la Risonanza Magnetica
Da alcuni anni, le Aziende produttrici di questi dispositivi hanno sviluppato sistemi compatibili con l’esecuzione della Risonanza Magnetica: vengono definiti MRI (magnetic resonance imaging) compatibili o Conditional che è al stessa cosa. Sono contraddistinti da un triangolino con la scritta MRI. Questi dispositivi sono stati progettati e testati in modo da non recare danni alle persone o andare incontro a malfunzionamenti durante l’esecuzione dell’esame, a patto di rispettare alcune fondamentali condizioni.
“Condizioni” che permettono di eseguire la RM in piena sicurezza.
Ovviamente ogni Azienda produttrice dichiara quali sono le proprie condizioni, ma sostanzialmente differiscono di poco e comunque sarà compito del Cardiologo o del tecnico di Cardiologia verificare quali siano nel dettaglio.
La prima ed essenziale condizione è che il Sistema impiantato sia MRI compatibile. Questo significa che sia il dispositivo che gli elettrocateteri devono essere MRI compatibili ed entrambi della stessa Azienda. Per esempio se il pacemaker e gli elettrocateteri sono compatibili con la risonanza, ma sono prodotti da Aziende differenti, la compatibilità non è certificata e l’esame non potrà essere eseguito!
Ora, i nuovi pacemaker e defibrillatori sono quasi tutti compatibili, ma non tutti i vecchi elettrocateteri lo sono: per cui in caso di sostituzione del dispositivo, bisogna essere sicuri che i cateteri già impiantati, se compatibili, siano della stessa azienda del dispositivo!
Altre condizioni richieste per eseguire una risonanza magnetica:
– Non bisogna avere nel corpo dispositivi metallici di alcun genere: componenti o accessori impiantati, attivi o abbandonati, quali adattatori per elettrocateteri, prolunghe, elettrocateteri disfunzionanti.
– La sede di impianto del generatore deve essere nella regione toracica sinistra o destra.
– Devono essere trascorse almeno sei settimane dall‘impianto o da qualsiasi revisione degli elettrocateteri.
– Gli elettrocateteri devono essere integri e funzionare correttamente.
Naturalmente ci sono alcune condizioni tecniche che riguardano la Radiologia, come il tipo di scanner consentito, o la possibilità di avere a disposizione un sistema di monitoraggio e tutto quello che occorre per intervenire in caso di pericolo sanitario. Ma queste condizioni dovrebbero essere assicurate in tutti i Centri di Radiologia.
Cosa fare per eseguire una Risonanza Magnetica
Per prima cosa bisogna recarsi al Centro cardiologico per verificare e certificare la compatibilità del sistema ed accordarsi preventivamente sia con l’ambulatorio che con la Radiologia per concordare il giorno e l’ora più adatta per eseguire la Risonanza.
Prima di eseguire l’esame, il dispositivo impiantato dovrà essere programmato in Protezione MRI e riportato alle condizione di base dopo la procedura. Questa Programmazione è diversa se si tratta di pacemaker o defibrillatore vediamo in dettaglio:
Per i portatori di pacemaker
La programmazione in Protezione MRI può essere eseguita in ambulatorio quanto più possibile a ridosso dell’esecuzione dell’esame. Tornare dopo l’esame per ripristinare le funzioni di base. Alcuni pacemaker hanno la capacità di tornare autonomamente alla funzione di base dopo un certo tempo programmabile (funzione di Time-out) per cui il controllo successivo si può differire anche al giorno seguente.
Per i portatori di defibrillatore e defibrillatore sottocutaneo (S-ICD)
La programmazione in protezione MRI va eseguita in ambiente protetto perché prevede lo spegnimento delle terapie elettriche, dunque sarà il tecnico di Cardiologia o il cardiologo a recarsi in Radiologia e programmare il defibrillatore prima che il paziente entri in sala per la scansione. Eseguito l’esame, il dispositivo dovrà essere controllato e ripristinato nelle sue funzioni.
Durante l’esame, il paziente dovrà rimanere col ritmo cardiaco monitorato e devono essere prontamente disponibili i presidi per la rianimazione esterna.
La presenza del cardiologo non è richiesta a meno che le condizioni del paziente non lo rendano necessario.
Per i portatori di registratori impiantati (Loop Recorder)
I Registratori impiantabili, i cosiddetti Loop Recorder, sono anch’essi compatibili con la Risonanza Magnetica, e non richiedono alcuna programmazione preventiva per eseguire l’esame! Basta tenerne conto per eventuali artefatti se la RM si esegue al torace.
Saverio Schirò