L’Arresto Cardiaco è un evento drammatico e imprevedibile e, se non trattato prontamente, rischia di trasformarsi in Morte Cardiaca (solo in Italia, colpisce circa 60.000 persone ogni anno!) Spesso avviene in ambiente extraospedaliero e in questo caso l’unico modo per aumentare la sopravvivenza è fare crescere la Cultura dell’Emergenza Cardiologica, istruendo più soggetti ad attuare rapidamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione cardiaca precoce con l’uso del defibrillatore semiautomatico (DAE).
Chi rischia l’arresto cardiaco?
Un arresto cardiaco si verifica nella maggioranza dei casi come prima manifestazione della malattia coronarica, in corso di un infarto miocardico acuto, ma sono a rischio anche giovani portatori di malattie cardiache genetiche a volte neanche conosciute. Dunque potenzialmente molte più persone di quelle che si immagini, per questo diventa importantissimo diffondere la cultura della salute, con una vita sana, con regolare attività fisica, attenzione alimentare e benessere psichico per quanto è possibile: perché la prevenzione è l’unico strumento per ridurre i rischi di patologie, soprattutto cardiovascolari.
Cosa fare in caso di arresto cardiaco?
L’arresto cardiaco si manifesta con un’improvvisa perdita di coscienza, spesso ma non sempre, preceduta da dolore toracico o da palpitazioni. Se non si interviene in pochi minuti ed in modo adeguato, la vittima può morire.
La tempestività del soccorso è determinante: pensate che per ogni minuto trascorso le probabilità di sopravvivenza nel soggetto colpito da arresto cardiaco diminuiscono del 7-10% Quindi, dopo circa dieci minuti dall’esordio dell’evento, in assenza di manovre rianimatorie, le possibilità di sopravvivenza sono molto basse.
In presenza di una persona priva di coscienza è importantissimo riconoscere prontamente la condizione di pericolo, cioè la compromissione delle funzioni cardiocircolatorie:
Non risponde?
Non respira?
Attiva la procedura di emergenza!
1. Chiama aiuto e allerta il 118
2. Assicurati che non vi siano pericoli ambientali (gas, fuoco, cavi elettrici…)
3. Inizia le manovre rianimatorie sul luogo senza spostare la vittima. ⇒ tecniche rianimatorie di base
Come usare il defibrillatore semiautomatico (DAE)
Il DAE è un dispositivo che guida l’operatore nella eventuale erogazione dello shock elettrico in maniera automatica, analizzando il ritmo ed indicando se lo shock è consigliato o no. Se riconosce un ritmo defibrillabile, carica il condensatore al valore di energia preimpostato e ordina all’operatore di premere il pulsante di shock.
La legge consente l’utilizzo del DAE anche a personale non medico, purché regolarmente addestrato per cui, se disponibile subito, utilizzare direttamente il DAE e successivamente se necessario, eseguire la Rianimazione Cardio Polmonare (RCP).
Ecco la sequenza operativa da mettere in atto:
- ACCENDERE IL DAE
Premendo l’apposito pulsante, il dispositivo si accende e ci guida con istruzioni vocali.
Il DAE è corredato di una batteria interna per cui non è necessaria una presa elettrica di corrente.
- APPLICARE GLI ELETTRODI
Il DAE è dotato di due elettrodi adesivi monouso che si connettono all’apparecchio con uno spinotto: dopo avere scoperto il petto, porre un elettrodo sotto la clavicola destra del paziente, mentre l’altro al di sotto dell’area mammaria sinistra lungo la linea ascellare anteriore, in modo che il contatto con la cute sia stabile. Assicurarsi che la cute non sia bagnata per non disperdere la corrente erogata e non provocare arrossamenti o ustioni sulla zona di contatto degli elettrodi.
- RISPETTARE LE NORME DI SICUREZZA
Una volta collegati gli elettrodi, il DAE esegue automaticamente l’analisi del ritmo. Per evitare interferenze o pericoli, si ordina a tutti gli astanti di allontanarsi per non interferire con l’analisi o rischiare che qualcuno prenda la scarica durante l’erogazione dello shock.
- EROGARE LO SHOCK
Se il DAE riconosce un ritmo defibrillabile annuncia “shock consigliato” e si carica in pochi secondi. Emettendo un suono di allarme, invita con comando vocale ad inviare lo shock. A questo punto, garantita la sicurezza, si eroga lo shock premendo il pulsante di scarica. Subito dopo aver erogato lo shock iniziare immediatamente il massaggio cardiaco (30 compressioni al ritmo di circa 100 al minuto) fino a nuova richiesta di analisi da parte del DAE (2 minuti).
Se il suggerimento è “shock non consigliato”, e la vittima è priva di conoscenza, iniziare immediatamente la rianimazione cardio Polmonare (RCP) fino alla successiva nuova analisi del ritmo da parte del DAE o all’arrivo dei soccorsi sanitari. Qualora per errore il soccorritore spingesse il pulsante di shock, non verrebbe erogata alcuna scarica di defibrillazione.
Defibrillazione nei bambini
Il DAE può essere impiegato nei bambini fra 1 e 8 anni (peso < 25 Kg), utilizzando appositi elettrodi pediatrici ed energia di shock di 50-70 joule. Se non disponibile il DAE pediatrico utilizzare comunque il defibrillatore per adulti disponendo gli elettrodi sul torace in posizione antero-posteriore.
Gestione e manutenzione del defibrillatore semiautomatico (DAE)
L’efficienza del defibrillatore e la sua immediata disponibilità è di primaria importanza.
Il DAE deve essere posizionato in un luogo facilmente accessibile con un cartello ben visibile che lo identifichi, possibilmente con l’elenco dei nominativi (con recapito telefonico) di chi è abilitato ad adoperarlo in quel luogo.
Un referente designato ha il compito di sovraintendere alla corretta gestione e periodica manutenzione del DAE e degli accessori, oltre alla verifica della scadenza delle certificazioni BLSD del personale.
Controllare periodicamente (almeno mensilmente, salvo diversa disposizione):
1) che il DAE non indichi segnali di malfunzionamento (es. spia rossa, allarme sonoro);
2) la data di scadenza della batteria e della coppia di elettrodi;
3) la presenza del materiale per il soccorso (guanti, garze, forbici, maschera per respirazione …)
4) che sia disponibile il Manuale d’Uso.
Una manutenzione straordinaria a cadenza stabilita da contratto, viene eseguita di norma dalla Ditta costruttrice o azienda preposta.
Alcuni DAE sono dotati di collegamento telematico ad una centrale remota di controllo, che monitorizza lo stato di efficienza del dispositivo ed interviene in caso di malfunzionamento.
Saverio Schirò
Fonti: G. ALTAMURA, F. MESSINA, ED, Manuale BLSD, Rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione, (Linee Guida European Resuscitation Council 2010);
G. ALTAMURA, F. BISCIONE, F. LO BIANCO, F. MESSINA, Prevenzione della morte improvvisa nel territorio: ruolo dei defibrillatori semiautomatici, in Trattato italiano di elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca, III vol. Torino 2009