Sara Cappello entra a far parte del Libro dei Tesori viventi siciliani

Una cantastorie donna ed il suo mondo incantato

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“SARA CAPPELLO CANTORA—–ISCRITTA AL REIS”

Una cantastorie donna ed il suo mondo incantato.

Una figura importante legata al mondo della tradizione artistica popolare siciliana è quella del cantastorie,  che canta storie di eroi, di nobili, di santi e di gente comune, ma racconta anche leggende di storici monumenti, castelli, territori, o esseri fantastici di cui la Sicilia abbonda ancora oggi.

E in una “terra donna ” quale appunto è la Sicilia, la Cantastorie ne è la voce,  con mille racconti e canzoni, da  Giufà alla Baronessa di Carini, alle canzoni di lotta e d’amore  di Rosa Balistreri e tanto altro ancora.

Sara Cappello, cantautrice e cantastorie,  rientra con il suo lavoro artistico in questo filone rappresentato dalla figura dei “Cantastorie” i  famosi Narratori-Attori-Cantanti, ma la sua instancabile ricerca e riproposta del canto popolare siciliano la colloca anche nell’ambito dei Cantori, fedeli e appassionati ripropositori di melodie siciliane antiche conservate nei libri, in un’intensa attività trentennale che dura ancora oggi.

Ed oggi  il suo lavoro e’ stato “certificato” con l’iscrizione  al REIS,  nel registro eredità immateriali della Regione Siciliana, come “Cantora di Sicilia e Cantastorie” per la riproposta  del  canto tradizionale siciliano attraverso un costante impegno profuso nell’opera di promozione e valorizzazione”.

Una certificazione  prestigiosa  che riconosce  un’attività artistica e di ricerca da sempre dedicata al patrimonio tradizionale siciliano, alla musica popolare, alla  memoria regionale, al dialetto siciliano, sostenuta da forte passione ed interesse fino ad oggi.

 A deciderlo è stata la Commissione REIS costituita presso il CRicd, che ha iscritto nei suoi  registri, il Genio di Palermo, l’Altopiano dell’Argimusco le barche storiche di Pantelleria ed altre significative espressioni di bene da valorizzare.

Importanti riconoscimenti che valorizzano la Sicilia e che rivelano  e confermano  l’ attenzione con la quale l’Assessorato ai BB.CC. della  Regione Siciliana ed il suo organismo all’interno, il REIS,  registro eredità Immateriali, definite dall’UNESCO, Intangible Cultural Heritage, desiderano salvaguardare e  proteggere, cioè “l’insieme di quelle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati, che le comunità, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”.

Un patrimonio immateriale a rischio di scomparsa che si intende proteggere e promuovere. con la creazione di un Catalogo delle espressioni della cultura immateriale, istituito nel 2005 e di cui il Centro per l’inventario la catalogazione e la documentazione della Regione diretto dalla Dott.ssa Laura Cappugi ha curato il coordinamento e le azioni di promozione.


“Sono molto grata per questo riconoscimento al mio lavoro, dichiara Sara Cappello,  ma soprattutto per l’attenzione che la Regione Siciliana sta  manifestando nei confronti del nostro patrimonio culturale siciliano che bisognerà  conservare e trasmettere. Mi motiva  il desiderio di avvicinare le nuove generazioni alle radici del dialetto siciliano che rischiano di andare perdute,  ma anche  creare armonie e ritmi attuali per continuare la tradizione popolare, bene prezioso da custodire e condividere.

Da anni l’artista, con la sua proposta di un immaginario popolare che affonda nella tradizione, ed il recupero della musica popolare siciliana, lavora e crea anche per la Scuola permettendo agli Studenti con  i suoi spettacoli e i laboratori, di entrare nel grande  repertorio siciliano, nella comprensione della lingua dialettale e nella memoria cittadina e regionale.

Ed è davvero fitto  il curriculum di Sara Cappello, con tappe interessanti, come l’aver rappresentato Rosa Balistreri in  diversi spettacoli effettuati per il Comune di Licata, citta’ natale della Balistreri, e poi la sua presenza a tanti spettacoli per il Festino di Palermo con il recupero dei Triunfi dei cantastorie ciechi del 1600, ma anche la sua partecipazione come attrice e cantante a due drammatizzazioni del FESTINO di Palermo  per la regia di Davide Rampello, con  Flavio Bucci, Remo Girone, Roberto Herlitzka, Gigi Burruano, Jean Sorel.

In qualità di Cantastorie, ha  tenuto concerti a Roma,  al Festival di musica etnica di Atina, Frosinone, al Festival della Fiera del libro Racconigi (CN), al  Festival La Ghironda di Martina Franca (TA), al Festival di Pennabilli di Pesaro, al Festival -La donna è mobile- di Crema, ed altri ancora in tutta il territorio nazionale e regionale.     

In questi ultimi anni, Sara è stata chiamata a raccontare il Museo Abatellis a Palermo, il Castello arabo-normanno di Maredolce, il castello Calatubo di Alcamo, l’isola di Ortigia,  le Catacombe di Porta d’Ossuna, i Mercati storici di Palermo, la Cantina Borbonica di Partinico, la Zisa, la Cuba, il Palazzo Reale, tutti i monumenti Arabo-normanni, i Misteri di Palermo, tratti dai libri di Giuseppe Pitre’. Interessante lo spettacolo  “Curuna” un  lavoro-ricerca, sulla sacralità del popolo siciliano.

Ha diretto alcune rassegne di musica siciliana e nel 2015, con l’Associazione Città dell’Arte ha fondato a Palermo il Teatro Cantunera.

Nel 2020, RAI 1 ha creato un servizio sulla sua figura, e sul suo lavoro ed attualmente sta registrando alcuni CD relativi al patrimonio musicale siciliano.

Foto: Carmela Rizzuti

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Un gruppo di persone accomunate dalla passione per la Sicilia, ma sopratutto per Palermo, con la sua storia millenaria, la sua cultura unica e le sue molte, moltissime sfaccettature.

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