Legge 211 del 2000:
Istituzione del «Giorno della Memoria» in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”
“simili eventi non possano mai più accadere”
Una data da ricordare come atto dovuto e strumento affinché le generazioni future non dimentichino e non ripetano l’orrore dell’olocausto.
Il 1 novembre del 2005 gli stati membri dell’ ONU hanno stabilito che il 27 gennaio di ogni anno dovrà essere celebrato il giorno della memoria, per commemorare la liberazione dai nazisti del campo di concentramento di Auschwitz, nello stesso giorno dell’anno 1945.
Gli ebrei deportati vennero liberati dalle truppe dell’ armata russa, appartenenti all’ ex unione sovietica, il cui pensiero politico era in antitesi a quello nazista. Tale operazione decretò la fine della seconda guerra mondiale.
Il giorno della Memoria contro ogni forma di razzismo
Gli Ebrei, negli anni che precedettero la liberazione, subirono una vera e propria shoah (immane catastrofe), lo sterminio che viene identificato con il termine olocausto portò alla morte di circa 6 milioni solo di ebrei a cui si aggiunsero altri gruppi etnici come rom, zingari, omosessuali, malati di mente e tutti coloro che si allontanavano dall’idea di uomo che serviva per “sistemare” il mondo.
Il pensiero antisemita (i semiti sono coloro che discendono da Sem, figlio di Noè) di Hitler si fondava sul principio di razza e nello stabilire la superiorità di alcune su altre, prima su tutte quella ariana. In realtà parlare di razza è scientificamente scorretto, in quanto è impossibile
riuscire a stabilire dei marcatori genetici a cui un gruppo possa appartenere, in quanto tutti i nostri ” antenati” si sono ampiamente mescolati tra loro…dunque la razza non esiste, sarebbe più corretto parlare di gruppo etnico di appartenenza. Hitler fondò la guerra su una
bugia perché in media, ogni uomo è biochimicamente simile a ogni altro uomo sul pianeta per il 99,5%, una percentuale variabile secondo la distanza.
Egli credeva che le caratteristiche fondamentali di un individuo, le sue attitudini, le abilità e i comportamenti fossero determinati dalla razza. Nella visione di Hitler tutti i gruppi etnici, le razze o i popoli della terra (usava questi termini come sinonimi), possedevano tratti che venivano trasmessi immutabilmente di generazione in generazione.
Nessun individuo, conseguentemente, poteva liberarsi delle caratteristiche innate della propria razza. Inoltre, tutta la storia umana poteva essere spiegata in termini di lotta tra razze diverse.
Hitler e i nazisti trassero ispirazione dalle idee dei darwinisti sociali tedeschi della fine del diciannovesimo secolo. Essi credevano che gli esseri umani, potessero essere classificati in “razze”, le cui caratteristiche erano trasmissibili geneticamente.
I caratteri ereditari riguardavano non solo l’aspetto esteriore, ma anche quello mentale, modi di pensare, capacita creative e di organizzazione, gusti, oltre che alla forza e coraggio.

Dunque cominciò attraverso la deportazione nei campi di concentramento fino allo sterminio attraverso l’olocausto, pratica della bruciatura.
L’ olocausto (da ολοσ=tutto intero e καγστον=bruciare) in realtà era una pratica religiosa antica, utilizzata dai greci e da altre civiltà. Gli animali venivano offerti in dono alle divinità attraverso la bruciatura su un altare posto davanti al tempio, e attraverso i fumi si stabiliva
un contatto con la divinità. Il resti del corpo dell’agnello o del montone servivano per il banchetto, del resto anche nella Bibbia si menziona il sacrificio di un animale come atto di purificazione.
Dunque i nazisti emularono gli olocausti affinché potessero ricevere le grazie divine.
L’antisemitismo è un tarlo che scava nelle menti delle persone e adduce giustificazioni plausibili per istigare all’odio nei confronti degli Ebrei. Ma perché Hitler aveva un risentimento così profondo contro gli ebrei?
Alla motivazione della razza se ne aggiunsero altre come la colpevolezza degli ebrei di aver causato la perdita, per la Germania, della prima guerra mondiale e di essere la causa della morte di Gesù, in quanto il sinedrio (consiglio ebraico formato da 71 membri scelti tra le famiglie più facoltose e sommi sacerdoti) capeggiato da Caifa dal 18 d.C. al 36 d.C. fece arrestare e condannare a morte Gesù. Questo punto è molto interessante per sottolineare l’arguzia di propaganda politica che Hitler fece a suo favore, nonostante fosse deliberatamente contro il cristianesimo, ma era ovvio che a lui servisse anche l’ appoggio dei cristiani, che in Germania rappresentavano una buona fetta della popolazione, per portare avanti il suo piano diabolico.
La Shoah in Sicilia
Secondo un censimento del 1938 gli ebrei in Sicilia erano 202.
La comunità ebraica a Palermo era numerosa, ma non c’era una Sinagoga, non c’era il Bagno Rituale, mancava una macelleria Rituale di bestiame e non c’era nemmeno dove si potesse comprare cibo Kosher. Molti uomini non erano nemmeno circoncisi perché nessuno sapeva praticare la circoncisione.
Molte donne furono deportate e uccise appena arrivate nei campi.
Nel luglio del 1943 la Sicilia fu liberata dagli anglo americani e il 23 dello stesso mese il generale Eisenhower dichiarò l’abolizione delle leggi razziali: gli ebrei vennero reinsediati nelle loro occupazioni e tutto nell’isola tornò alla normalità.
Il resto dell’ Italia, ancora tremendamente afflitta dal male, riuscì ad organizzarsi in diversi modi con la resistenza partigiana sotto i diversi nomi: “Garibaldi” “Matteotti” “Mazzini” ” il fronte della gioventù”.
L’ arrivo dei combattenti americani, molti dei quali persero la vita in campo italiano, fece culminare nella giornata del 25 Aprile 1945 la liberazione dell’Italia dal nazismo, sancendo la fine della guerra.
Perché un giorno della Memoria?
I genocidi nei secoli sono stati parecchi, ma viene spontaneo chiedersi come mai venga ricordata, anche attraverso i media, maggiormente quella degli ebrei. Eppure anche gli armeni subirono uno sterminio ad opera dell’impero ottomano con la complicità tedesca, in cui morirono circa 1,5 milioni di persone.
E’ doveroso precisare che tutta la produzione dei mass media sulla shoah ebraica non vuole essere un omaggio alle vittime come se avessero vinto il primo premio di una classifica, ma più che altro dobbiamo ricordare che in quell’immane tragedia, purtroppo, l’Italia si è resa protagonista e allo stesso tempo vittima con Mussolini e le leggi razziali.
Raphael Lemkin, un grande giurista ebreo polacco, sopravvissuto alla Shoah nel 1944, ha coniato per primo la parola genocidio, ed è riuscito nel 1947, a fare approvare alle Nazioni la prevenzione contro lo sterminio che colpisse una minoranza. Egli così ha introdotto dopo l’Olocausto un nuovo comandamento che non esisteva nel Decalogo: non commettere più un genocidio.
Marino Erina
*Percorsi per il 27 gennaio 2023 a Palermo: partenza da piazza Magione per una visita del
quartiere ebraico.
Per approfondire: I bambini e il giorno della Memoria, è il caso di parlarne ai bambini?
*Si consiglia la visione del documentario di A.Hitchcock inedito fino al 2014: Night will fall
vedi la voce Shoah in treccani.it