L’ordinanza anti ludopatia del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, qualche settimana fa ha riacceso il dibattito, mai sopito del tutto, sull’importanza del cosiddetto gioco responsabile. Un concetto spesso mistificato, a volte addirittura frainteso, ma di fondamentale importanza nell’industria del gioco.
A cominciare dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi lustri, spesso protagonisti di leggi controverse sul gioco e soprattutto di posizioni contrastanti: severi al limite del bigottismo in pubblico, desiderosi di spremere il settore il più possibile, tramite leggi sempre più onerose per gli operatori, nelle aule del Parlamento.
C’è molta confusione sull’argomento ludopatia e gioco responsabile, ma forse l’elemento che sfugge ai più è insito nella dicotomia tra gioco online e gioco live: il primo viene generalmente osteggiato e soprattutto visto come più pericoloso e incontrollabile del secondo. La realtà, però, è un’altra.
Gli operatori del gioco online, come poker room, sale bingo e casinò online, rappresentano luoghi ben più protetti e tutelati di una slot vlt semi-nascosta in un angolo di un bar o di un esercizio commerciale di chissà quale paesino sperduto.
Chi opera nel settore del gioco virtuale, infatti, deve prima di tutto possedere una regolare licenza di gioco, e di conseguenza sottostare ad una serie di normative e leggi molto dure, ma assolutamente comprensibili e giustificabili, atte proprio a tutelare il consumatore-giocatore, promuovendo il cosiddetto gioco responsabile.
Per fare qualche esempio, solo giocando nei casinò online sicuri, nelle poker room e nelle bingo room virtuali è possibile immettere dei limiti di spesa e di giocata, o addirittura arrivare ad auto-imporsi l’esclusione dal gioco per un tempo variabile. Cose, queste, ad oggi impossibile per chiunque frequenti la rete del gioco terrestre.
Inoltre, per legge gli operatori del gioco online devono continuamente informare i propri utenti sulle tematiche legate al gioco responsabile, promuovendo il gioco come forma di divertimento e di svago e specificando di giocare soltanto per hobby, mai per risolvere eventuali problemi economici.
Queste norme stringenti e questi meccanismi di prevenzione e di tutela, di cui sono dotati tutti gli operatori del gioco online in Italia, non trovano però lo stesso tipo di riscontro nella rete del gioco terrestre. E a pensarci bene, sembra quasi paradossale.