Come prendersi cura del catetere vescicale

Piccole attenzioni, tanta amorevolezza e alcuni buoni consigli

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Un catetere vescicale è un piccolo tubo flessibile che viene utilizzato per svuotare la vescica quando le persone hanno difficoltà a fare la pipì, per alcune malattie, durante un intervento chirurgico o per eseguire esami speciali.
I cateteri vescicali vengono inseriti da un medico o da un infermiere. A seconda del tipo di catetere e del motivo per cui viene utilizzato, il catetere può essere rimosso dopo pochi minuti, ore o giorni, oppure potrebbe essere necessario mantenerlo a permanenza. In questo caso è il paziente stesso o i suoi familiari che si devono prendere cura della sua gestione: con queste semplici indicazioni vedrete che non sarà difficile.

Quale tipo di catetere vescicale è stato introdotto?

Esistono diversi tipi di catetere vescicale, ma quello che a noi interessa è quello “a permanenza”, cioè mantenuto per lungo tempo.
Essenzialmente sono di due tipologie, quello sovrapubico e quello uretrale.

catetere vescicale
Catetere vescicale tipo Foley, con sacchetto per la raccolta delle urine

Il catetere sovrapubico: viene inserito attraverso un foro nell’addome e poi direttamente nella vescica e viene utilizzato quando l’uretra è danneggiata o bloccata o quando la vescica non può essere raggiunta attraverso l’uretra. Introdotto chirurgicamente in ospedale, il catetere viene fissato al lato del corpo e collegato a una sacca di raccolta.
Questo tipo di catetere viene solitamente cambiato ogni 4-12 settimane.

Il più comune è il catetere uretrale. Viene inserito attraverso l’uretra, il canale da cui esce la pipì, fino a raggiungere la vescica. Il catetere è trattenuto nella vescica da un palloncino pieno d’acqua, che ne impedisce la caduta e collegato attraverso un tubo a una sacca di raccolta. Questi tipi di cateteri sono noti come cateteri Foley.
La maggior parte dei cateteri permanenti deve essere cambiata almeno ogni 3 mesi.

Come prendersi cura del catetere vescicale

Per quanto possa apparire fastidioso, è possibile vivere una vita relativamente normale con un catetere urinario, anche se all’inizio potrebbe essere necessario un po’ di tempo per abituarsi.
Se lo stato di salute lo permette, si possono svolgere molte delle normali attività, anche all’aperto, viaggiare, eseguire attività fisica… insomma una vita “quasi” normale. Importante è seguire alcuni accorgimenti.

Impariamo a capire com’è fatto un catetere vescicale

catetere vescicale

Il catetere Foley è il più adoperato: si presenta come un tubo flessibile in lattice o in silicone, di vari diametri distinti in French (unità francesi “F”): per la maggior parte dei pazienti vanno bene da 16 a 20 French.
Il catetere è dotato di due o più lumi separati che decorrono lungo tutta la sua lunghezza. Uno dei due condotti è aperto, e serve a far defluire l’urina. L’altro presenta esternamente una valvola e serve per riempire d’acqua sterile un palloncino in punta. Quest’ultimo, quando si trova all’interno della vescica, impedisce che il catetere accidentalmente venga sfilato.  Per questo motivo è importante fissare la parte esterna del catetere alla coscia, con del cerotto o con appositi fermacatetere.

Tieni conto che il catetere serve per svuotare la vescica dall’urina e per questo è collegato ad un sacchetto esterno in plastica che va svuotato più volte al giorno, prima che arrivi a riempirsi del tutto. I sacchetti hanno la predisposizione per essere attaccati ad una gamba in modo da poter camminare liberamente e uscire, se necessario. Le borse da gamba devono essere pulite accuratamente e cambiate ogni 7 giorni.
Di notte, dovrai attaccare una borsa più grande, da appendere ad un supporto accanto al letto. 

Come prevenire infezioni e altre complicazioni

Avere un catetere vescicale a permanenza aumenta il rischio di sviluppare infezioni del tratto urinario e può anche portare ad altri problemi. Ecco come ridurre al minimo questi rischi:

  • Non è consigliato fare il bagno per lavarsi ma non ci sono controindicazioni a eseguire la doccia.
  • Lavare ogni giorno, e tutte le volte che si va in bagno, i genitali anche nell’area di introduzione del catetere. Bastano acqua e sapone neutro.
  • Pulire accuratamente il catetere a partire dalla zona di inserzione e verso l’esterno.
  • Lavare le mani con sapone e acqua prima di cambiare o svuotare il sacchetto.
  • Rimanere ben idratato: bere abbastanza liquidi in modo che l’urina rimanga di colore pallido.
  • Evitare che il catetere si attorcigli o si pieghi inavvertitamente e assicurarsi che la sacca per la raccolta dell’urina sia sempre al di sotto del livello della vescica.

Quando è necessario chiamare l’infermiere o il medico  

Il rischio maggiore per chi ha un catetere vescicale, è quello di un’infezione del tratto urinario. Potrebbero esserci dei problemi di decubito locale, con perdita di sangue o pus, oppure blocchi vescicali e perdite di sangue. Ecco quando sospettare un problema e diventa necessario un consulto con l’infermiere o il medico.

  • Si avvertono spasmi nella vescica che si sentono come crampi allo stomaco.
  • Il sacchetto rimane a lungo vuoto (più di 2 o 3 ore), il catetere sembra bloccato e l’urina fuoriesce dai bordi.
  • L’urina è macchiata di sangue in maniera continuativa o sono presenti dei coaguli di sangue.
  • Vedi uscire sangue rosso vivo all’interno o dall’esterno del catetere.
  • Dolore al basso ventre, febbre alta e brividi, potrebbero essere segno di infezione.
  • Se inavvertitamente il catetere esce, non provare a rimetterlo da solo, ma chiamare l’infermiere.

Conclusione

Come vedi non è difficile gestire a casa un catetere vescicale o un parente che lo possiede. Piccole attenzioni e tanta amorevolezza sono sufficienti. Se noti qualche cosa di strano, meglio chiamare un professionista medico o infermiere e chiedere consigli, ma per le operazioni ordinarie ci vuole davvero poco.

Saverio Schirò

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Disclaimer

I contenuti degli articoli, per quanto frutto di ricerche accurate, hanno uno scopo esclusivamente informativo e non sostituiscono in alcun modo l’intervento o l’opinione del medico o la sua diagnosi in relazione ai casi concreti. Tutte le terapie, i trattamenti ed i consigli di qualsiasi natura non devono essere utilizzati a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione psicofisica. Conseguentemente si consiglia in ogni caso di contattare il medico di fiducia.

Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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