Controllo Pacemaker e Defibrillatore

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Il controllo pacemaker e defibrillatore è un esame strumentale che verifica il buon funzionamento del dispositivo elettronico che è stato impiantato per risolvere o comunque salvaguardare il sistema elettrico del cuore. Trattandosi di dispositivi salvavita, è davvero importante che il funzionamento sia garantito e la programmazione sia adeguata ai bisogni del singolo paziente.

Differenza tra pacemaker e defibrillatore

Il pacemaker (→Pacemaker cardiaco: com’è fatto e come funziona) è un generatore di impulsi elettrici a bassa energia con un sistema complesso di circuiti elettronici, capace di monitorare il battito del nostro cuore e di erogare un impulso elettrico se la frequenza cardiaca scende al di sotto dei valori di programmazione. Dunque se abbiamo avuto disturbi del ritmo con una frequenza bassa o molto bassa, il pacemaker risolverà completamente questo problema.

Il defibrillatore, (→Vivere con il defibrillatore) oltre ad essere un pacemaker a tutti gli effetti, e quindi con la capacità di rilevare costantemente il ritmo cardiaco, può riconoscere una aritmia cardiaca pericolosa ed iniziare un trattamento terapeutico elettrico per risolverla prima che degeneri fino alla morte del paziente.

Questa terapia elettrica è di due modalità: ATP e Shock Elettrico.
ATP (Anti Tachi Pacing) e consiste in una serie di sequenze di impulsi di stimolazione che spesso riescono a risolvere la tachicardia ventricolare senza che il paziente avverta alcun sintomo di intervento.
Shock elettrico si attiva nei casi di aritmia ventricolare più pericolosi, o se l’ATP non risolve l’aritmia. Il defibrillatore eroga una scarica elettrica che azzera l’attività del cuore e consente il ripristino del ritmo naturale. In questo caso il paziente avverte un colpo, una scossa più o meno forte al centro del petto o una sensazione molto simile e comunque inequivocabile.

Quando si effettuano i controlli?

Dopo l’impianto, il primo controllo normalmente si effettua dopo circa 6/8 settimane.
Il secondo controllo si esegue generalmente entro i sei mesi successivi.
I defibrillatori continueranno ad essere controllati sempre ogni sei mesi mentre i pacemaker potranno essere controllati annualmente, fino a quando gli indicatori di scarica della batteria non segnalano una diminuzione della energia.
Da questo momento i controlli seguiranno cadenze sempre più brevi fino all’indicazione di sostituzione (sostituzione elettiva) che normalmente avviene con largo anticipo (almeno 3 mesi o più) dal momento di fine vita della batteria.
A quel punto il generatore verrà sostituito (tutto il generatore perché la batteria si trova al suo interno) in Day Hospital mentre gli elettrocateteri non vengono cambiati.

Come si effettua il controllo pacemaker o defibrillatore

controllo pacemaker

Il paziente si reca al Centro cardiologico, dove un medico, un ingegnere, un tecnico o un infermiere specializzato, eseguiranno il controllo tramite il programmatore dedicato.
Si tratta di un computer dedicato a questo scopo che con una bacchetta collegata al programmatore e poggiata sullo stimolatore del paziente “interroga” il pacemaker o il defibrillatore e può interagire con i dati di programmazione e con la sua memoria, verificando tutte le misure necessarie. In questo modo è anche possibile modificare i parametri di funzionamento qualora fosse necessario.

Il controllo del PM e del ICD (defibrillatore impiantabile) ha lo scopo di:

– Ottimizzare le funzioni dello stimolatore adeguandole al paziente

– Verificare l’integrità del circuito di stimolazione

– Identificare eventuali problemi derivati dalla programmazione

– Verificare la presenza e la natura di episodi di aritmia memorizzati

– Misurare lo stato di carica della batteria.

Chi esegue il controllo pacemaker o defibrillatore

Trattandosi di un controllo strumentale, cioè tecnico, il controllo deve essere effettuato da personale esperto nella conoscenza dei dispositivi e dei programmatori. Per questa ragione il controllo non può essere effettuato da un medico qualsiasi, neppure cardiologo, se non ha sufficiente esperienza tecnica di elettrostimolazione cardiaca e non ha soprattutto gli strumenti necessari. Questo rende difficile la possibilità di eseguire il controllo nel proprio domicilio.
In un Centro cardiologico attrezzato di tutti i programmatori (poiché le aziende che producono pacemaker e defibrillatori sono diverse e per ogni tipo di dispositivo occorre il programmatore dedicato) il controllo viene effettuato, dunque, da un cardiologo, un ingegnere, un tecnico o un infermiere specializzato che hanno acquisito l’esperienza tecnica nel settore e dunque sono in grado di leggere correttamente i dati del dispositivo e verificarne il corretto funzionamento.

Il controllo può essere eseguito anche in remoto (“da casa”)

I nuovi dispositivi impiantati, tutti i defibrillatori e per adesso alcuni pacemaker, possono essere controllati in remoto, cioè da casa propria, tramite un trasmettitore che è capace di ricevere i dati dal defibrillatore impiantato e inviarli in automatico al Centro Ospedaliero, dove un medico o un infermiere specializzato potrà controllarli. Il servizio è completamente gratuito compreso il trasmettitore che verrà fornito dall’azienda ad ogni paziente che lo richiede.
Non è necessario avere una linea telefonica dove collegare il trasmettitore e le trasmissioni sono automatiche, il paziente non deve fare nulla per inviare i dati (tranne per alcuni pacemaker). Se l’operatore che fa il controllo riscontra anomalie o allarmi, è lui a chiamare il paziente. (→ Controllo a distanza dei pacemaker e defibrillatori)

Naturalmente non è un servizio di Pronto soccorso e se il paziente sta male o avverte scariche dal defibrillatore deve andare subito in ospedale. 

Saverio Schirò

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Disclaimer

I contenuti degli articoli, per quanto frutto di ricerche accurate, hanno uno scopo esclusivamente informativo e non sostituiscono in alcun modo l’intervento o l’opinione del medico o la sua diagnosi in relazione ai casi concreti. Tutte le terapie, i trattamenti ed i consigli di qualsiasi natura non devono essere utilizzati a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione psicofisica. Conseguentemente si consiglia in ogni caso di contattare il medico di fiducia.

Redazione
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Un gruppo di persone accomunate dalla passione per la Sicilia, ma sopratutto per Palermo, con la sua storia millenaria, la sua cultura unica e le sue molte, moltissime sfaccettature.

15 COMMENTI

  1. Buonasera, lo scorso 18 Gennaio 2021 mi è stato impiantato in CRDT di Boston Scentific. Il beneficio, in termini di dispnea e affaticamento, è stato immediato. Mi capita quasi quotidianamente di avvertire un aumento della frequenza cardiaca ( a circa 110). L’effetto dura per qualche minuto, poi la frequenza si ristabilizza a 60 – 62 bpm. Dovrò effettuare il controllo in Aprile. Nel frattempo le chiedo se questa condizione rientra nella normalità. La ringrazio per la sua cortese risposta.

    • Buonasera Luigi.
      Ho ragione di ritenere che l’aumento di frequenza che avverti quotidianamente sia semplicemente il controllo automatico che il defibrillatore esegue tutti i giorni per adeguare i parametri. Nulla di preoccupante, quindi. Ne avrai conferma al controllo, quando tra i test è previsto il controllo della soglia di cattura” che ripete manualmente l’autotest del CRT-D.
      Per ogni altro chiarimento rimango a disposizione.

  2. Sono portatore di defibrillatore da cinque anni e solo da qualche giorno mi proviene dallo stesso un ronzio che dura 4 secondi .Mi sono recato al controllo con piastra Biotronik e non sussiste alcuna anomalia.A cosa è dovuto e cosa devo fare.Grazie.

    • Buonasera Silvio. Il defibrillatore della Biotronik non prevede alcun allarme acustico o di vibrazione, per cui penserei che il ronzio non provenga dal tuo defibrillatore.
      O meglio non direttamente dal dispositivo. Non farei assolutamente nulla e aspetterei che passi da solo.

  3. Come sapere se uno dei tre cateteri funziona? ho il defribillatore Oregon Scentific ed all’ultimo controllo il sinistro non funzionava, (da quando non si sa) è stato aumentato il voltaggio da 1,3 V a 3,1 V con conseguenza di riduzione della durata dell’ICD da 8 anni a 3,5 anni. quali sono i sintomi di tale anomalia, e come può l’utente accorgersene? GRAZIE

    • Buongiorno. Sfortunatamente non c’è modo di verificare il corretto funzionamento di un elettrocatetere specialmente in ventricolo sinistro. Non ci sono sintomi immediati. Solo il controllo col programmatore può verificare il suo corretto funzionamento. Che poi il catetere sinistro si sposizioni è possibile dal momento che non si può ancorare nella sede di impianto.

  4. Salve, mio marito é portatore di defibrillatore BIO-TRONIK d’appena 1 mese, sembra andare tutto bene, però oggi i suoi battiti del cuore riscontrati con la misurazione della pressione sono stati di 50.C’è da preoccuparsi??? Frazie anticipatamente x la sua rispista.

    • Buongiorno. Non serve preoccuparsi. 50 di frequenza cardiaca in un portatore di pacemaker possono essere normalissimi.
      Spesso è la frequenza minima alla quale si programma il PM. Altre volte è una lettura errata del dispositivo usato per rilevare la frequenza cardiaca (di solito il misuratore della pressione). Solo rarissimamente è dovuto ad un malfunzionamento del pacemaker.
      In assenza di disturbi, aspetterei tranquillamente il controllo in ambulatorio che dovrebbe essere a breve.

  5. Buon giorno, sono portatore di un defibrillarore e da tre giorn alle ore 6,45 suona, chiedo se se devo preoccuparmi, tenuto conto che dalla trasmissione remota aseguita non emerge alcuna anomalia.
    grazie per la risposta

    • Buongiorno. Il defibrillatore suona per segnalare una mancata trasmissione o una anomalia riscontrata. Preoccuparsi non è il caso, anche perché la trasmissione dei dati in remoto non segnala nulla, come lei afferma. Tuttavia temo che l’allarme acustico continuerà finché il defibrillatore non sarà interrogato con il programmatore.

    • Buongiorno Giusy. Il pacemaker si sostituisce quando la batteria si scarica e questo si può verificare al controllo in ambulatorio.
      In ogni caso rossore e sudorazione non sono riferibili alla carica della batteria del pacemaker. Le suggerirei di recarsi al Centro dove effettua i controlli del pacemaker per verificare lo stato del pacemaker e della tasca di impianto.

  6. Buonasera, volevo cortesemente chiedere delucidazioni riguardo il cambiamento dei battiti dopo aver inserito il pacemaker. All’atto dell’inserimento era regolato sui 60 battiti al minuto.
    Dopo il primo controllo effettuato dopo un mese circa i battiti erano variati sui 72. Mi chiedo se è possibile che il tecnico abbia potuto variare i battiti del pacemaker o se i battiti siano variati a prescindere da un intervento esterno. Grazie

    • Buonasera Nicola. Tutto è possibile, ma la cosa più probabile è che il suo cuore ha deciso di battere più velocemente per cui il suo pacemaker, correttamente lo asseconda. Non c’è nulla di strano in questo, stia tranquillo.

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