Il gelato… che passione! La storia, la tradizione, la ricetta

La storia del gelato affonda le radici in tempi antichissimi e luoghi lontani, ma è merito di un palermitano vederlo diffuso in tutto il mondo

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Il piacere di gustare qualcosa che potesse portare sollievo nella calura estiva, sembra che risalga a tempi antichissimi, anche se all’inizio era solo la refrigerazione di sostanze dolci e succhi di frutta, che veniva praticata da diversi popoli e persone di ogni estrazione sociale, sopratutto in Asia Minore.

La storia del gelato

Alcuni studiosi affermano infatti che in Palestina durante la raccolta del grano, i padroni facevano distribuire ai servi dei pezzi di neve che veniva
L’uso di offrire agli ospiti succhi di frutta ghiacciati invece, era molto in voga in Oriente e in Egitto, dove i Faraoni li facevano servire in calici d’argento divisi a metà, di cui una parte era piena di neve.raccolta e compressa durante l’inverno in apposite costruzioni perché durasse fino all’estate.
A Roma la neve arrivava dall’Etna e dal Vesuvio, due immense riserve che per secoli fornirono di materia prima i popolari “Thermopolia“, sorta di chioschietti disseminati lungo le strade, sempre affollati di viandanti accaldati. Ma con la caduta dell’Impero Romano e la venuta del Medio Evo, anche la cultura dei gelati sparì, ma non in Oriente dove l’invenzione delle bevande fredde continuava a perfezionarsi, e da qui, il gelato a quel punto sconosciuto in Europa, cominciò nuovamente a diffondersi.

Gli arabi riportarono a noi questa tradizione che ripartì dalla Sicilia, col nome di “sorbetto” dall’arabo “scherbet“, dolce neve, o secondo alcuni da “sharber“, sorbire, da cui deriva nella lingua turca il vocabolo “chorbet“, cioè sorbetto.
Il gelato aveva acquistato così una forma più leggera e raffinata, grazie alla scoperta di nuovi succhi di frutta, tra cui primeggiavano quelli degli agrumi.
La fantasia orientale fu aiutata da una Sicilia ricca di frutta e di neve, e il “gelato” cominciò a riapparire sulle tavole dei ricchi.

Grazie ai nuovi metodi di refrigerazione, non più con la neve, ma mescolando acqua e salnitro, il “gelato” si diffuse, partendo dalla Sicilia, in tutta Europa, passando per la Francia, dove intorno alla seconda metà del 1600 approda uno straordinario siciliano, l’inventore del gelato: Francesco Procopio dei Coltelli.

Francesco Procopio, l’inventore del gelato moderno

Francesco Procopio Cutò nacque nel popolare rione palermitano del Capo, il 9 febbraio 1651, da una famiglia di pescatori. In un primo momento intraprese anche lui la vita del pescatore di cui però si stancò subito e non vedendo per sé un futuro in Sicilia,  decise  di emigrare in Francia, dove cominciò a lavorare come cameriere in uno dei primi cafè parigini. Nel 1685 ottenne la cittadinanza francese, e il suo cognome da Cutò divenne dei Coltelli, a causa di una malintesa pronuncia, infatti in  francese il termine coltelli “couteaux“, si pronuncia  “cutò”.
Procopio si lanciò in un’avventura che fece la sua fortuna, riprese in mano lo strano marchingegno inventato dal nonno Francesco, e che lui aveva ereditato, e che serviva a preparare un sorbetto primitivo , lo perfezionò, sostituì lo zucchero al miele, e dopo vari esperimenti riuscì nell’intento facendo un salto di qualità che lo fece accogliere dai parigini come un geniale inventore.
Era il 1686 quando inaugurò un locale “Cafè de Procope” un’elegante caffetteria arredata sfarzosamente, unico locale in tutta la Francia dove si potevano gustare gelati di frutta, sorbetti e acque gelate (le granite), grazie ad uno dei più ambiti riconoscimenti dell’epoca, le lettere patenti, conferitogli da Luigi XIV, con il quale si concedeva a Procopio l’esclusività di quei prodotti. Il suo locale divenne punto di ritrovo per artisti, scrittori, musicisti, uomini di cultura fra i più in vista dell’epoca,conquistandosi la fama di “più celebre Caffè letterario d’ Europa”.

Il gelato… che passione!

Il gelato è diventato uno dei dessert più diffusi e conosciuti al mondo. Preparato in tantissimi gusti non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, fra l’altro è un’alimento che mette d’accordo nutrizionisti e… psicologi, proprio così, il gelato non è più considerato un alimento “pericoloso” per la linea, ma un ottimo nutriente nella dieta quotidiana, (può essere, infatti, un perfetto sostituto del pasto, ideale nella stagione estiva), ed in oltre fa bene all’umore, pare che abbia effetti positivi sulla sfera emotiva, ci consola, ed ha persino il potere di emozionarci. Sembra infatti che mangiare il gelato comunichi al cervello lo stesso segnale di piacere di quando si ascolta della musica gradita, mettendo in funzione quella parte del cervello che si attiva  quando ci si diverte.

La ricetta per fare il gelato in casa… senza gelatiera

Vi è venuta voglia di gustare un fresco gelato? Sapete che potete provare a farlo anche voi a casa? Anche se non avete a disposizione la gelatiera, potete ottenere un buon gelato senza troppa fatica, poiché oltre agli ingredienti di base, occorre soltanto un po’ di pazienza e fare a mano quello che farebbe la macchina e cioè rompere i cristalli, in modo che il gelato resti cremoso anziché trasformarsi in un blocco di ghiaccio. Eccovi di seguito la ricetta per un gusto classico e amatissimo: il gelato al cioccolato, ma voi potrete sbizzarrirvi a prepararlo nei gusti che più amate mantenendo le dosi.

INGREDIENTI
125 g cioccolato amaro in tavoletta
250 ml di latte intero
250 ml di panna fresca
180 g zucchero

In una piccola casseruola mettete il cioccolato a pezzetti con 2-3 cucchiai di latte, ponetela su un fuoco molto dolce o a bagnomaria mescolando di continuo e senza far bollire (il cioccolato si aggrumerebbe), se vi sembra utile potrete aggiungere altro latte finché il cioccolato è sciolto e l’insieme è liscio. A questo punto aggiungete il resto del latte e la panna e mescolando senza interruzione, portare quasi a bollore.

Togliete la casseruola dal fuoco, unite lo zucchero e lasciate raffreddare mescolando. Quando è freddo, ponetelo a raffreddare in frigorifero per circa un’ora. Trascorso questo tempo, riprendete il composto, e frullatelo con un frullatore a immersione oppure con le fruste elettriche. Il composto non si frullerà, ma risulterà spumoso in superficie. Versate la crema così ottenuta in un contenitore, possibilmente metallico che avrete fatto raffreddare, e ponetela nel freezer per 5-6 ore e, a intervalli di 30 minuti, mescolare il composto per rompere i cristalli di ghiaccio, potete usare il frullatore a una velocità minima, mescolate e rimettete in freezer.
Al momento di servire aggiungete qualche cialda e fiocchi di panna montata.

E gustatelo con tanto piacere! 

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Maria Floriti
Maria Floriti
Donna eclettica e versatile, dai fornelli alle ricerche sulle storie e tradizioni più curiose della nostra città.

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