A Palermo, nella moderna zona di via Montepellegrino, si trova un antico rudere, ciò che resta di una chiesetta ormai abbandonata. La sua particolarità consiste nella facciata e nel campanile collocati a ridosso della strada, ma in posizione sottomessa rispetto all’attuale disposizione delle vie e dei palazzi.
Questo luogo, oggi dimenticato, è stato protagonista di un episodio miracoloso, che oggi vogliamo ricordare.
Avete mai sentito parlare del miracolo della grotta del canuzzo?

Passando per via Montepellegrino, proprio accanto al Mercato Ortofrutticolo, possiamo notare un campanile che sembra uscire dal nulla. Basta fermarsi e ti verrà da dire: ma cosa ci fa una chiesetta al di sotto del piano stradale? Una chiesa in totale degrado, con ai lati rifiuti di ogni genere, con una scritta sul frontale “Jesu Parvulo” (a Gesù Bambino) e l’anno dell’ultimo intervento edilizio: “Anno Domini MDCCCXCV” (anno del Signore 1895).
Ma qual è la sua storia?
Bene, le testimonianze che si intrecciano con le leggende dicono che al posto di questa chiesa un tempo c’erano delle grotte dentro una delle quali c’era un pozzo molto profondo.
Un giorno un bambino, o una bambina per altri, sarebbe caduta giù nel pozzo. Nessuno se ne accorse, solo un piccolo cane che abbaiando insistentemente attirò l’attenzione della gente. Dopo tanto ricercare qualcuno si accorse del bambino in fondo al pozzo.
Miracolosamente il bimbo venne portato fuori ma privo di sensi. La mamma disperata chiese preghiere ad un padre domenicano, in fama di santità, Pietro Geremia che con le sue preghiere, riferisce Antonio Mongitore, operò il miracolo e il piccolo riprese i sensi, Ecco perché la la grotta venne denominata “del canuzzo”.
Nel XVIII secolo sopra la grotta, in ricordo del miracolo avvenuto, venne costruita una cappella e in seguito una Chiesa chiamata “Chiesa del Bambino” a protezione di tutti i bambini.
Venne realizzato un grande altare barocco con marmi policromi sopra il quale venne posto un dipinto raffigurante il Bambinello con un angelo. Le pareti laterali vennero adornati da altari provenienti pare da una chiesa demolita per il rifacimento del centro storico, vi erano anche due belle acquasantiere, cosi afferma Rosario La Duca, quando nel 1957 ebbe l’occasione di visitare la chiesa ormai chiusa al culto.
Alla chiesa si accedeva per mezzo di una scalinata a ciottoli, ecco perché si trova così al di sotto della strada, oggi ancora più accentuata a causa del rifacimento del manto stradale che ha deturpato l’ambiente sottostante eliminando completamente il giardino che c’era davanti la chiesa.
La Chiesa del Bambino pare sia stato un luogo di culto molto frequentato, i rintocchi delle sue campane scandivano le ore degli abitanti del luogo e il miracolo del canuzzo ai tempi non venne mai dimenticato fino a quando non si sa perché la chiesa venne chiusa al culto e poi saccheggiata, svuotata, danneggiata dal tempo e dalla mancata manutenzione, fino al crollo.
Oggi riusciamo a vedere solo un campanile col frontale della Chiesa, inglobata all’interno delle inferriate del mercato ortofrutticolo, una chiesa che versa nell’abbandono più totale ma che una volta era meta di devozione.