La cripta del Monastero delle Cappuccinelle

La cripta del Monastero delle Cappuccinelle è una "catacomba" simile a quella più famosa, situata nel cimitero dei Cappuccini. Qui i corpi delle monache venivano esposti verticalmente in delle nicchie sulle pareti.

Autore:

Categoria:

Aiutaci a far crescere la pagina con un semplice clic sul pulsante...Grazie

23,121FansLike
1,093FollowersSegui
633FollowersSegui

cappuccinelle

Citando la rubrica di un famoso settimanale italiano, “Forse non tutti sanno che” a Palermo le catacombe dei Cappuccini non furono le uniche cripte a disporre i defunti nella classica posizione che noi conosciamo. Le monache cappuccine, infatti, ebbero nel loro monastero una cripta del tutto simile, sebbene non godesse della stessa estensione.
L’origine del monastero risale al 1715, quando in il Padre Cappuccino Angelico Del Monte fondò un conservatorio per l’accoglienza di giovani donne in una casa situata nel pressi dell’attuale Palazzo di Giustizia. Nel 1732, dati i problemi di spazio dovuti al crescente numero di monache, il conservatorio acquistò un terreno vicino alla non più esistente porta D’Ossuna, per stabilirvi il nuovo monastero, la cui costruzione terminò nel 1735. Trasferitesi le monache con una solenne processione, si decise di sfruttare come cripta un locale sotterraneo rinvenuto durante i lavori di costruzione e posto sotto la chiesa, appartenente alle antiche catacombe di Porta d’Ossuna.
Per far fronte alle numerose spese, data la conclamata povertà dell’Ordine, dal 1760 la cripta iniziò ad accogliere i corpi di alcune nobildonne palermitane che chiedevano di essere sepolte in quel luogo sacro e così, come per il più noto monastero maschile, anche quello delle Cappuccinelle inizio il suo macabro Business delle tumulazioni. Di lì a poco fu necessaria la costruzione di una “Sepoltura Nuova”, collocata in un seminterrato nel monastero.
Nonostante le disposizioni del 1783, che impedivano ai laici di essere seppelliti nelle cripte cittadine, l’ultima sepoltura di una nobile palermitana nella cripta risale al 1865.
Rosario La Duca racconta che, quando visitò il monastero nel 1966, insisté per vedere l’antica cripta sotto la chiesa e l’apertura di questa causò tanta curiosità che molte monache decisero di accorrere nonostante il rigido regime di clausura. Centinaia di mummie erano lì, indisturbate da molti decenni.
Nell’antica, come nella nuova cripta i corpi presentavano gli abiti tipici dell’Ordine delle Cappuccine, con la differenza che dame non portavano come le monache l’umile pezzo di corda legato intorno al capo.
A quanto pare, nel corso degli ultimi decenni i locali della sepoltura nuova sono stati smantellati, per fare spazio ad altre attività. Nonostante la cancellazione di questo capitolo di storia palermitana, speriamo che la perpetrazione di questo ricordo contribuisca a non cancellarne definitivamente la memoria.

Samuele Schirò

BIBLIOGRAFIA

  1. La Duca – La città passeggiata

palermoviva santuzza

Ti è piaciuto? Condividilo con gli amici!

Rimani aggiornato su Telegram

Samuele Schirò
Samuele Schirò
Direttore responsabile e redattore di Palermoviva. Amo Palermo per la sua storia e cultura millenaria.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ti potrebbe interessare anche...

Il gelato… che passione! La storia, la tradizione, la ricetta

Il piacere di gustare qualcosa che potesse portare sollievo nella calura estiva, sembra che risalga a tempi antichissimi, anche se all'inizio era solo la...

La Riserva naturale di Capo Gallo: un’oasi naturalistica alle porte di Palermo

  La Riserva Naturale di Capo Gallo, situata a circa 12 km dal centro di Palermo, è un'oasi di bellezza incontaminata che si estende per...

L’Osservatorio Astronomico del Palazzo Reale e il Museo della Specola

L'Osservatorio Astronomico del Palazzo Reale di Palermo, fondato nel 1790, è considerato il più antico osservatorio astronomico d'Italia. È una delle strutture dell'Istituto nazionale...

Ecco chi era Damocle, il famoso siciliano con la spada sulla testa

Centinaia di volte lo abbiamo sentito, ma da dove viene il detto “avere una spada di Damocle”, ovvero essere sottoposti ad un pericolo incombente...

La Chimica Arenella, storia di un’eccellenza perduta

Il nome di Chimica Arenella forse non dirà niente ai più giovani, mentre qualcuno forse ne ricorderà le vicende passate, purtroppo molto spesso costituite...

Involtini gustosi di melanzane

Uno degli ortaggi più versatili in cucina è la melanzana, che puoi cucinare in svariati modi. Gli involtini di melanzane, quelli che oggi vi...