Chi viene a visitare Palermo non dovrebbe fare a meno di entrare e visitare l’Archivio storico Comunale, con la sua grandiosa “Sala” progettata nel 1881 da Damiani Almeyda, profondo conoscitore della storia della città e che da lui prende il nome. E’ proprio questa sala che, per la sua architettura, rappresenta l’attrazione principale dell’edificio.
Per la costruzione dell’edificio, Almeyda tenne conto del fatto che proprio lì era situata la sinagoga di Palermo e da quella prese le misure.
Si tratta di un’ampia e favolosa sala di 17,50 metri circa di altezza con le pareti rivestite da 7000 metri di scaffalature di legno piene di libri; documenti storici, cimeli risorgimentali, tra i quali lettere firmate e manoscritti di Garibaldi, Umberto I e Crispi, un vero e proprio tesoro.
L’aula è un vero capolavoro dell’ingegneria, perché pensato per la conservazione e la consultazione in verticale dei documenti.
Alla consultazione di questi libri, si accede attraverso una scala a chiocciola realizzata in pino silvestre, che ricorda un po’ un albero di nave. Questa porta ai ballatoi con parapetti in ferro battuto e provvisti di leggii che permettono la consultazione sul posto, mentre ai quattro angoli della sala sono collocati degli argani dotati di un sistema di cestelli per mandare giù i testi, tutto pensato per agevolare il lettore.
Poiché ci troviamo in un luogo estremamente umido e quando c’è maltempo negli scantinati si sente, ancora oggi, l’acqua che scorre, Almeyda creò una camera di deumidificazione che fa da cuscinetto alle parti umide.
L’Archivio Storico occupa i locali dell’ex convento agostiniano di S. Nicolò da Tolentino, appunto costruito sopra la sinagoga, e conserva nel suo interno un vero e proprio patrimonio della città, con importanti documenti di vita politica, sette secoli di storia che vanno dalla fine del Duecento alla metà del Novecento.
L’attigua sala rettangolare, intitolata al primo direttore dell’archivio, Fedele Pollaci Nuccio, è anche chiamata sala delle finanze, perché conserva fondi di dazi e gabelle. Essa, assieme alla sala dei lucernari, che conserva invece importanti documenti civici, costituiva la zona del refettorio e dei dormitori dell’ex convento.
Di eccezionale valore storico-documentario è il Tabulario, raccolta di pergamene che va dai primi del ‘300 alla metà dell’800, che conserva tra l’altro i Diplomi o Privilegi della città.
L’Archivio, oltre a conservare le memorie di Palermo, offre ai cittadini la possibilità di consultare e studiare in loco qualsiasi documento in “Sala di Studio” promuovendo progetti per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza del proprio patrimonio e per il suo ambiente altamente scenografico, ospita spesso mostre ed esibizioni.
L’ingresso è Gratuito.
Il Personale squisitamente disponibile.
Archivio Storico Via Maqueda, 157, Palermo
sono previste visite guidate?