Le edicole votive di Palermo

Autore:

Categoria:

Aiutaci a far crescere la pagina con un semplice clic sul pulsante...Grazie

23,622FansLike
1,098FollowersSegui
633FollowersSegui

Palermo possiede un patrimonio culturale forse un po’ trascurato anche da noi palermitani, costituito da un gran numero di edicole votive, dette in siciliano “Cappidduzzi” o “Marunnuzze” sparse un po’ ovunque, in particolar modo negli angoli delle strade o lungo le vie del centro storico.
Esse sono piccole Cappellette  cavate nel muro ma non sono veri e propri luoghi di culto, erette per devozione, per accogliere una preghiera di chi passa da quel posto o di chi ci abita.
Gli arcivescovi palermitani furono un tempo prodighi nell’accordare giorni d’indulgenze plenarie e remissioni di peccati a quanti recitassero una breve preghiera dinnanzi alle edicole.
incisioni edicoleQuesta è una documentazione ancora visibile della storia quotidiana dei palermitani, della  loro cultura,  tradizione e  religiosità.
Le edicole non avevano solo una funzione devozionale,  ma costituivano anche un centro di aggregazione per gli abitanti del quartiere che le custodivano, le pulivano, le curavano ornandole di fiori e lumini che restavano accesi tutta la notte. Il lume acceso davanti l’immagine fu per secoli l’unica fonte di luce notturna del vicolo. Erano un punto di riferimento che dava un senso di appartenenza alla realtà di quel vicolo o di quel quartiere, si dice anche che venivano utilizzate per lasciare messaggi segreti nella cassetta delle elemosine, o come luogo di appuntamenti amorosi o per duelli.
Ma quante edicole ci sono a Palermo?  Scriveva il Cascini nel XVII secolo: “Non si potrebbe contare le mura, ed i cantoni, che sono innumerevoli, nei quali son’hora l’immagine di Maria con decenti ornamenti e in varie guise a gara e con le lampadi ogni sera“. Erano tante dunque che non si potevano contare
Grazie ad una ricerca, promossa dalla facoltà di architettura, nel 1989, ne furono censite circa 450, ma il numero e oscillante, in quanto ancora ne vengono erette, ma altre vengono distrutte a causa delle ristrutturazioni di edifici o dall’incuria.
Alcune, costruite sopra la porta di ingresso per proteggere la casa e i suoi abitanti, altre erette in segno di ringraziamento per grazia ricevuta.
Ecce HomoDedicate a diversi Santi o immagini sacre, la più popolare di esse è senza dubbio quella dell’Ecce Homo di Via Roma presso la chiesa di S. Antonio Abate e poi, la Madonna del Carmelo in vicolo della Madonna e Santa Rosalia in via Pietro Fudduni.
Ecco il perché del nome “Marunnuzze”, proprio perché la stragrande maggioranza delle edicole è dedicata alla Madonna, venerata sotto i titoli di:  Madonna della Mercede, della Soledad, delle Grazie, dei Rimedi, della Confusione, della Cintura e così via.
Naturalmente non manca Santa Rosalia, seguita da San Giuseppe e San Francesco di Paola.
Si trovano in molti quartieri, anche immagini di San Gennaro e poiché non è documentata a Palermo la devozione a questo Santo, si ipotizza che un immigrato napoletano, spinto dalla devozione al Santo, ha voluto diffondere il culto qui da noi, del resto un Santo in più a proteggere la nostra città non guasta!
Molte edicole, si trovano nei vicoli e  nei cortili e le vie ne hanno preso il nome, come il vicolo della Madonna del Cassaro, immagine a cui furono attribuiti numerosi miracoli. Vicolo dei Travicelli e ancora cortile Ecce Homo, Cortile Immacolatella, Vicolo Signuruzzu ecc..
Attraverso queste edicole possiamo leggere la storia, le superstizioni del popolo palermitano, un patrimonio culturale di notevole valore che però è in grave pericolo dato che la pietà popolare si è affievolita; occorrerebbe forse, adoperarsi affinché se ne conservi la memoria storica.

Ti è piaciuto? Condividilo con gli amici!

Rimani aggiornato su Telegram

Serafina Stanzione
Serafina Stanzione
Staff member. Redattrice, responsabile e curatrice della sezione dedicata agli Eventi a Palermo

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ti potrebbe interessare anche...

Manciaciumi, il tipico prurito dei siciliani

Mi sono sempre chiesto l’origine del termine manciaciumi, sostantivo proprio della lingua siciliana traducibile in italiano come prurito. La particolarità di questa parola sta...

Torta cocco nutella e menta

Una  nostra amica lettrice Maria Meschisi ci invia la ricetta di questa ottima torta e ci invita a provarla, si tratta della torta al cocco,...

Villa Alliata di Pietratagliata e il Principe mago

Villa Alliata di Pietratagliata, in via Serradifalco a Palermo, per lungo tempo è rimasta coperta dal degrado e dalla vegetazione selvaggia che l'hanno resa...

Quando nacquero i primi giornali a Palermo?

Il primo numero del Giornale di Sicilia fu pubblicato il 7 giugno 1860 con la testata “Giornale Officiale di Sicilia” sotto la direzione di...

L’Oratorio di San Lorenzo

L’oratorio di San Lorenzo prende il suo nome da una più antica chiesa sulla quale è stato fondato nel 1569 da una compagnia di...

Una delle prime automobili fu inventata da un siciliano

Quando parliamo di chi ha inventato la prima automobile, viene spontaneo pensare ai nomi di Karl Benz, Henry Ford, Rudolf Diesel e tanti altri...