Le Reliquie di San Luigi dei Francesi custodite a Monreale

Cosa ci fanno i resti del Patrono di Francia nel Duomo di Monreale? Scopriamo insieme questa interessante storia.

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Sapevate che nel Duomo di Monreale sono custodite le reliquie di San Luigi, alias re Luigi IX di Francia, uno dei sovrani più importanti della storia europea?
Ma cosa ci fanno i resti di un re e santo francese nel duomo siciliano?
La storia è interessante e risale proprio all’epoca della morte del santo.

Scopriamola insieme.

Il re “bollito”

Re Luigi IX di Francia è stato uno dei sovrani più amati della sua epoca. Il suo regno fu caratterizzato da politiche innovative e da un fervente spirito di cristianità, tanto che già durante i suoi ultimi anni di vita la sua canonizzazione era praticamente data per certa, di fatto si aspettava solo la “formalità” della sua morte.
La morte del re avvenne appunto il 25 agosto 1270, durante l’ottava crociata, a causa di una malattia o forse di un parassita, contratto mentre si svolgeva l’assedio di Tunisi.

Ed è qui che comincia la nostra storia.

Il popolare “Re santo” era appena morto e certamente non poteva essere sepolto lì, in terra straniera. Andava rimpatriato.

Tuttavia era impensabile affrontare il lungo viaggio da Tunisi a Parigi con un cadavere, nella calura di agosto, pertanto si dovette trovare un’alternativa.
L’imbalsamazione non era fattibile, in Tunisia, nell’estate africana, per giunta durante una guerra; perciò si decise di ricorrere all’unica macabra soluzione possibile, il cosiddetto “metodo tedesco” o mos teutonicus.

Questo consisteva nel dividere il cadavere in pezzi e metterlo a bollire in un calderone con una mistura di acqua e vino. La lunga “cottura” permetteva di separare facilmente le ossa dalla carne e dalle altre parti molli che, essendo più deperibili e considerate meno nobili, venivano di solito tumulate in loco.
Lo scheletro invece, riusciva così ad affrontare lunghi viaggi per essere restituito alle famiglie e alle terre d’origine. Il metodo era chiamato “tedesco” proprio perché spesso utilizzato dai nobili germanici che, in caso di morte durante le crociate, volevano assolutamente essere riportati indietro per ricevere la sepoltura in terra tedesca.

Fu così che re Luigi IX fu bollito e disossato, prima di intraprendere il suo viaggio verso casa.
Ma cosa c’entra Monreale?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerare che al momento della morte del sovrano, in Tunisia era presente un altro importante personaggio storico, suo fratello Carlo d’Angiò, re di Sicilia.

Le reliquie di San Luigi a Monreale

San Luigi Monreale
© José Luiz Bernardes Ribeiro via Wikimedia – CC 4.0

Come detto, re Luigi era già in odore di santità ben prima di morire, e questo lo sapeva bene Carlo d’Angiò, che alla morte del fratello prese il comando di tutte le operazioni in terra straniera, tra cui anche quelle legate al rimpatrio della salma.

Fu proprio lui a disporre che, in attesa della scorta reale che avrebbe dovuto prelevare il corpo per riportarlo in Francia, i resti del Re Santo sarebbero stati custoditi al sicuro nel suo Regno di Sicilia, appunto nel Duomo di Monreale.

Carlo in realtà, sperava di sfruttare tutto il suo potere e la sua influenza per trattenere il corpo del fratello, dandogli una sontuosa sepoltura che, dopo la sicura santificazione, avrebbe conferito ulteriore prestigio al complesso del Duomo.

Le cose in realtà andarono diversamente.

Su insistenza del figlio di Luigi, il nuovo re di Francia Filippo III, le ossa furono prelevate dalla Sicilia per intraprendere un lungo viaggio che, attraversando l’Italia, le avrebbe riportate a Saint-Denis. Carlo d’Angiò riuscì a tenersi solo poche rimanenze: le viscere, qualche dito e forse il cuore, che rimasero così conservati a Monreale.

Qualche anno dopo, il nipote di San Luigi, Filippo il Bello, come ringraziamento per aver consegnato il corpo del nonno, donò al Duomo di Monreale una delle reliquie appartenenti proprio alla collezione personale del “Re Santo”, la Sacra Spina che tutt’ora è conservata al Museo Diocesano.

E dopo?

Oggi a Monreale resta ben poco delle reliquie di San Luigi, visto che nei secoli una parte di esse è andata dispersa.
Nel 1816, Francesco I di Borbone diede gran parte dei resti del Re Santo alla figlia Carolina in occasione del suo matrimonio con Charles Ferdinand d’Artois, Duca di Berry, la cui famiglia vantava una discendenza diretta con Luigi IX.
Nel 1861, l’ultimo re della Due Sicilie, Francesco II, fece prelevare parte delle viscere da Monreale, per portarle con sé durante il suo esilio. Alla sua morte, dopo essere passate da Austria e Tunisia, le reliquie sono finite in Francia, dove tutt’ora vengono conservate.

Fonti: G. Travagliato – San Luigi: reliquie e reliquiari tra Terrasanta, Francia e Sicilia – Academia.edu
J. Le Goff – San Luigi – Torino 1996 – Einaudi
Wikipedia.org – Luigi IX di Francia

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Samuele Schirò
Samuele Schirò
Direttore responsabile e redattore di Palermoviva. Amo Palermo per la sua storia e cultura millenaria.

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