L’osteoporosi una malattia sociale

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Nel nostro tempo, lo stile di vita è sicuramente peggiorato dal punto di vista della salute: è aumentata la sedentarietà e la dieta spesso non è abbastanza equilibrata; senza tenere conto delle numerose cause ambientali e comportamentali che minano la nostra salute. Alcune malattie sono evidenziate e attenzionate anche dai media, mentre altre meno, pur essendo molto comuni e dall’impatto sociale ed economico non indifferente. Tra queste l’osteoporosi che viene spesso sottovalutata e non sufficientemente trattata mentre ha una incidenza così alta da colpire nel mondo una donna su cinque e un uomo su otto.

Come avviene l’osteoporosi

Osteoporosi

Le ossa crescono con noi nel corso della vita, ma fino ad un certo unto. Da piccoli per crescere abbiamo avuto bisogno di produrre più osso di quello che si andava deteriorando e riassorbendo, ma dopo i 30 anni, il meccanismo si inverte e la quantità di osso che si va perdendo è superiore di quello che si produce. La condizione delle ossa intorno ai 30 anni determinerà probabilmente l’esito del nostro scheletro quando saremo anziani.
L’osteoporosi è quella condizione in cui lo scheletro in seguito alla diminuzione di densità ossea e alle modificazioni della loro microarchitettura si indebolisce così tanto da diventare soggetto a un maggiore rischio di fratture.
La forza delle ossa dipende dunque dalle dimensioni ma soprattutto dalla quantità di calcio, fosforo e altri minerali contenuti nella sua struttura e ne determinano la densità. Per cui se le ossa contengono meno minerali del normale risultano più fragili perché perdono la struttura trabecolare che le supporta.
Ad influenzare la forza della struttura ossea contribuiscono anche alcune attività ormonali come l’estrogeno per donne ed il testosterone per gli uomini. Il brusco calo di questi ormoni, come nel caso della menopausa, aumenta notevolmente il rischio di incorrere nella osteoporosi e spiegherebbe perché le donne sono più soggette.
In Italia, si calcola che i pazienti affetti da osteoporosi sono almeno 5 milioni. In Europa, si ha una frattura ogni 30 secondi e un paziente su cinque muore per fratture vertebrali o femorali causate dalla fragilità ossea.
Come testimoniano i dati, molto allarmanti, si tratta di una vera malattia sociale dai gravi sviluppi clinici che incide notevolmente sulla qualità di vita della quarta età.

Fattori di rischio e prevenzione dell’osteoporosi

Le informazioni sulle cause ed i fattori di rischio sono lontane dall’essere complete per cui la malattia non si può evitare in assoluto. Sappiamo però che una corretta alimentazione che preveda una sufficiente assunzione di calcio, una buona esposizione al sole che favorisce l’assorbimento della vitamina D necessaria, e la pratica regolare di uno sport come il trekking, la corsa o il nuoto, che aiuta il corpo a mantenere e sviluppare la densità ossea favoriscono l’irrobustimento dell’apparato scheletrico e conseguentemente possono evitare, ritardare o limitare i danni dell’osteoporosi.

I sintomi dell’osteoporosi

Sono scarsamente indicativi prima che la malattia si manifesti con la classica frattura ossea che riguarda principalmente vertebre, polsi o femore. Prima si può rilevare una tendenza all’incurvamento, una diminuzione dell’altezza o avvertire un fastidioso mal di schiena che sfortunatamente viene etichettato per lo più come artrosi, senza eseguire esami più approfonditi. Può essere indicativo sottolineare, invece, che il mal di schiena da artrosi, normalmente si avverte per lo più dopo il riposo, mentre il dolore da probabile inizio di osteoporosi si avverte in fase di attività, diminuendo col riposo. Comunque, in presenza di sintomi è opportuno rivolgersi al proprio medico curante il quale prescriverà gli esami più indicati a porre la diagnosi corretta.
I medici di solito prescriveranno esami che misurano la densità delle ossa (mineralometria ossea computerizzata, MOC) da effettuare per le donne al momento della menopausa e per tutti dopo i 65 anni almeno una volta ogni 2 anni, prima se si hanno uno o più fattori di rischio.

Saverio Schirò

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Disclaimer

I contenuti degli articoli, per quanto frutto di ricerche accurate, hanno uno scopo esclusivamente informativo e non sostituiscono in alcun modo l’intervento o l’opinione del medico o la sua diagnosi in relazione ai casi concreti. Tutte le terapie, i trattamenti ed i consigli di qualsiasi natura non devono essere utilizzati a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione psicofisica. Conseguentemente si consiglia in ogni caso di contattare il medico di fiducia.

Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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