La pasta c’anciova si può dire che è l’alternativa alla più famosa pasta con le sarde.
Tutte le volte che sento parlare di questo piatto, rivado indietro con la memoria, agli anni della mia infanzia e il pensiero non può non andare a mia nonna che da brava cuoca palermitana, aveva un modo tutto suo di far fondere al meglio “il dolce” e “il salato” di questo piatto, che sprigionava un profumo che a distanza di tempo non sono riuscita a dimenticare.
L’invenzione di questo piatto, secondo alcune fonti, viene attribuita agli “emigranti” che lasciavano la Sicilia per andare a lavorare nel Nord Italia, e poiché è un piatto che si prepara con prodotti di conserva ne facevano provvista d’estate quando tornavano, per cucinarlo poi negli inverni lunghi e freddi e trarne così l’illusione di risentire il calore della propria terra.
E’ forse per questo che viene chiamata anche pasta a “Milanisa” (per Milano allora si intendeva tutto il Nord Italia).
Esiste però anche l’ipotesi che asserisce che questa fosse la pasta dei braccianti e dei contadini, perché grazie alla trasportabilità degli ingredienti e al suo modo facile e veloce veniva preparata durante la pausa dal lavoro.
Insomma a pasta c’anciova è buonissima e va preparata usando i bucatini o ancora meglio il formato “margherita” che accoglie in maniera deliziosa il condimento composto dall’estratto di pomodoro, che sa di terra e di sole caldo e quello un po’ pungente e forte dell’anciova (cioè l’acciuga sotto sale) che sa di mare e ancora; e soprattutto una spolverata di “muddica atturrata”(pangrattato abbrustolito),
e infine la dolcezza dell’uva passa e dei pinoli.
Vi è venuta voglia di provare a cucinarla? Eccovi la ricetta così come la faceva mia nonna, vi assicuro sarà una delizia per il vostro palato.
Ingredienti per 4 persone
400 g di bucatini o margherita
mezza cipolla
uno spicchio d’aglio
8 acciughe salate
200 g estratto di pomodoro
100 g di pangrattato
una manciata di uva sultanina e pinoli
olio extra vergine d’oliva,
sale e pepe
Tritate finemente la cipolla e soffriggetela nell’olio. Appena appassita unire l’aglio e i filetti
d’ acciuga (precedentemente privati di spine e sciacquate ) continuate a soffriggere facendo sciogliere l’acciuga a fiamma bassa. Aggiungete ora l’estratto di pomodoro e un po’ di acqua calda (uno o due bicchieri ) e mescolate. Unite l’uva passa ,che avrete tenuta per un po’ in acqua e i pinoli. Aggiustate di pepe secondo i vostri gusti e lasciate cuocere per circa un quarto d’ora, fino a quando la salsa sarà abbastanza densa.
Nel frattempo in una padella piccola mettete un p0′ di olio e il pangrattato con sale e pepe e mettetela sul fuoco a fiamma bassa mescolando con un cucchiaio di legno fino a quando non raggiunge un colore ambrato. Togliete dal fuoco, a “muddica atturrata” è pronta.
Cuocete la pasta e scolatela al dente, rimettetela nella pentola con parte della salsa e mescolatela. Distribuitela nei piatti e finite di condirla prima con la salsa rimasta e poi con una spolverata di pangrattato.
Buon Appetito e fatemi sapere se vi è piaciuta!!
Un saluto da Maria
Stupenda, la sto preparando adesso (ancora!), così semplice e che bontà!
Buonaaaaa ne mangierei tonnellate
Conoscevo già questa ricetta perché sono palermitana e l ho preparata spesso. Suggerisco l’aggiunta di finocchetto selvatico che profumerà gradevolmente il piatto.
Penso che sia una pasta molto buona e gustosa, dal sapore antico e stuzzicante: nostalgia, povertà, forza e speranza sembra siano intensamente evocate.
La tua descrizione rende la tipica ricetta siciliana molto speciale per via di un ingrediente segreto: l’amore per la nostra cara terra.