Piazza Pretoria, simbolo iconico della città di Palermo

Comunemente chiamata "Piazza della Vergogna" è un luogo simbolo di Palermo

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Piazza Pretoria si trova poco distante dai Quattro Canti, esattamente nel baricentro della città storica di Palermo ed è comunemente chiamata “Piazza della Vergogna“, secondo una leggenda, per la nudità delle statue che compongono la bellissima fontana. Questa è scolpita tutta in marmo bianco di Carrara per opera dello scultore Francesco Camilliani che la realizzò a Firenze nel 1554 e successivamente acquistata dalla città di Palermo.

Storia e leggenda della fontana Pretoria

Piazza Pretoria, la fontana pretoria

La fontana, denominata Fontana Pretoria, mirabile esempio di Rinascimento toscano, occupa tutto il centro della Piazza ed è una delle più belle fontane d’Italia. E’ composta da più anelli concentrici divisi da una vasca d’acqua, sormontati da scalinate che fungono da piccoli ponti e parapetti di marmo. Al centro uno stelo composto da tre vasche posizionate una sull’altra, dove fuoriesce un fusto di marmo che sorregge un puttino con una cornucopia, simbolo mitologico di cibo e abbondanza.

Gli dei dell’Olimpo, figure allegoriche dei fiumi di Palermo, Oreto, Papireto, Gabriele e Maredolce, insieme a numerose statue di uomini e donne, divinità pagane e teste di animali versano acqua nelle vasche.
A racchiudere la monumentale fontana una cancellata in ferro battuto di Giovanni Battista Basile (1858)  che presenta quattro varchi ornati da otto Erme (pilastrini sormontate da una testa scolpita).

La fontana e la stessa piazza è nota ai palermitani come Piazza e fontana “Vergogna“, e subito si pensa alla nudità dei personaggi scolpiti nel monumento. Una leggenda racconta che le monache di clausura del vicino convento di Santa Caterina, mortificate e vergognate dall’oscena nudità delle statue, una notte scesero in piazza approfittando del buio, evirarono le indecenti sculture, per eliminare così le “vergogne che stavano al vento”. Ma in effetti non dovrebbe essere andata proprio così, perché se andiamo a vedere di persona possiamo notare che di statue evirate ce ne sono ben poche, quasi tutti gli uomini si vantano del proprio membro!
Probabilmente il nome “Vergogna” potrebbe provenire dalle lamentele del popolo palermitano che a quel tempo considerò vergognosa la cifra spesa dal Senato per acquistare il monumento!

La Fontana della Vergogna non fu costruita per Piazza Pretoria

La fontana in realtà non fu costruita per questa piazza, ma era stata commissionata alla fine del 1500 per una villa fiorentina, di proprietà di Don Pedro de Toledo per arricchire il suo bellissimo giardino, ma alla morte del committente il figlio decise di venderla. Smontata in 644 pezzi e imballati giunse a Palermo il 26 maggio 1574.Per far posto alla fontana, vennero demolite diverse abitazioni. La fontana tuttavia non era più come in origine, alcune sculture infatti si rovinarono durante il trasporto, mentre altre restarono al proprietario La cura della ricomposizione e dell’adattamento della fontana fu affidata nel 1574 a Camillo Camilliani, figlio di Francesco, che ultimò i suoi interventi nel 1581.

Fontana Pretoria vista dai tetti di Santa Caterina foto by Massimiliano serrago – Opera propria, via wikimedia commons CC BY-SA 4.0

Vicissitudini e manomissioni

Esposta al pubblico senza alcuna protezione, si registrarono nel corso dei secoli diverse manomissioni e danni provocati alla fontana che richiedettero continue manutenzioni. Nel 1737 venne costruita una cancellata a protezione del monumento, poi sostituita nel 1858 con quella attuale, realizzata su disegno dell’architetto G. B. Filippo Basile.

Verso il 1860, per ragioni estetiche, la cancellata venne rimossa e la fontana rimase esposta ad ogni atto vandalico e a furti per cui 8 anni dopo venne la cancellata venne ricollocata al suo posto. A testimonianza di questo periodo, i quadri che ritraggono Garibaldi a Piazza Pretoria mostrano la Fontana senza cancellata.

Ma le vicissitudini della fontana non riguardarono solo i danni che subì nel corso della sua esistenza, ma anche i numerosi tentativi di spostamento di tutto il complesso! Per ben quattro volte, le autorità cittadine proposero di cambiare destinazione alla macchina marmorea.
La prima volta nel XVII secolo, quando il Palazzo Pretorio venne ingrandito e la piazza risultò ridotta ed allora il Senato propose di smontare la fontana e ricomporla altrove.
La seconda volta nel 1782 per erigere al suo posto una statua dedicata al Re Ferdinando di Borbone. Fortunatamente in entrambe l occasioni il progetto naufragò.
La terza volta accadde nel 1864 quando si pensò di abbassare il livello della piazza per accordarlo con quello del Corso Vittorio Emanuele e della via Maqueda. La Fontana sarebbe stata spostata a piazza della Vittoria, di fronte al Palazzo Reale ed il piano pretorio portato a livello della strada. Alla fine, per evitare danni irreparabili al prezioso monumento si preferì aggiungere altri due gradini alla fontana ed inclinare leggermente il piano della piazza in modo da ridurre soltanto a sette gradini il raccordo con la via Vittorio Emanuele.

Il quarto ed ultimo tentativo di spostamento risale al tempo del fascismo, nel 1933 quando si pensò di trasferire il complesso della fontana a piazza Politeama per dare modo ai gerarchi del regime di affacciare su una piazza libera per accogliere le masse. Anche questa follia fu accantonata ed alla fine la Fontana Pretoria rimase al proprio posto e ne fece le spese il monumento a Carlo V di piazza Bologni che venne arretrato in fondo alla piazza per decenni, per poi tornare definitivamente nella sua posizione attuale.

I Monumenti intorno a Piazza Pretoria

La Piazza Pretoria si apre a bandiera sulla Via Maqueda, sul lato lungo della meravigliosa chiesa barocca di San Giuseppe dei Teatini, costruita all’inizio del XVII secolo,  con degli interni sontuosamente decorati. Di fronte, si evidenzia la facciata laterale della Chiesa e monastero di Santa Caterina, che conserva al suo interno la più vasta decorazione in marmi policromi della città, uno degli esempi più imponenti, esuberanti del barocco palermitano.

Sul lato destro, guardando dalla via Maqueda, si erge il quattrocentesco Palazzo Senatorio, chiamato anche Palazzo Pretorio o Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Sul lato opposto, si affacciano nella piazza due palazzi baronali: davanti, Palazzo Bordonaro, a dire il vero mal ridotto e bisognoso di restauro (XVI Sec.) e dietro Palazzo Bonocore, restaurato recentemente.

A completare la scenografica Piazza Pretoria ecco i due leoni posti ai lati della scalinata. Due sfingi in marmo di Billiemi eseguite dallo scultore Domenico Costantino nel 1877 che sono iconiche per ogni palermitano. Infatti la superfice dei due felini è estremamente liscia e pulita perché ogni bambino, da tempi immemori vi è salito a cavalcioni ed una foto ne ha immortalato l’atto.

Serafina Stanzione

 

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Serafina Stanzione
Serafina Stanzione
Staff member. Redattrice, responsabile e curatrice della sezione dedicata agli Eventi a Palermo

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