Distante da Palermo circa 11 Km, Altofonte è un piccolo paese che si trova ai piedi del monte Moarda, il complesso montuoso con sette punte, un tempo dette “cieli” e si affaccia sulla grande vallata della “Conca d’Oro”.
Meta di residenza di non pochi palermitani che trovano in Altofonte, o meglio nei suoi dintorni, tranquillità e aria buona; ottimi motivi per abitarci, vicinissimi alla città ma nella pace più assoluta.
In dialetto è chiamato, “U Parcu” perché fu uno dei Parchi di caccia che, intorno al XII secolo, i re Normanni preferivano in quanto vicino alla città. E’ qui, nel Parco, che il re Ruggero II detto il Normanno, fece edificare un Palazzo Regio, per la sua villeggiatura e riserva di caccia, caratterizzato da un portico che si affaccia e collega diversi cortili, in stile islamico. Edificato proprio accanto ad una copiosa fonte d’acqua, chiamata Alto Fonte per la ricchezza di acque sorgive nella zona più alta del paese. Da cui il nome dell’attuale Comune.
Nel 1306, il discendente Federico II D’Aragona donò il castello con l’annessa chiesetta ed il parco ai monaci Cistercensi, per atto di devozione a Dio per la grazia ricevuta della nascita del figlio Pietro II. Questi monaci vennero da Barcellona con la finalità di rendere questo territorio una campagna produttiva. Il Castello divenne così un’abbazia che prese il nome di Santa Maria d’Altofonte. L’ Abbazia fu in seguito retta da Principi e Cardinali divenendo anche una forza politica.
Alla fine del 700 vi fu la trasformazione del Parco Normanno in Comune.
Del patrimonio storico-architettonico di Altofonte fanno parte: i ruderi del Palazzo reale di Ruggero II dove sono ancora visibili i tre archi del portico sul lato ovest e una scala posta nel lato sud che conduceva all’ingresso della cappella, da dove probabilmente la famiglia reale assisteva alle funzioni religiose; la Chiesa Madre di Santa Maria, riedificata nel XVI secolo sulla preesistente chiesa dell’Abazia, di impianto ad aula con volta a botte, dove sono custoditi una statua lignea del Settecento di Sant’Anna, un bellissimo altare in stile barocco in marmo policromo e un bassorilievo del XIV secolo raffigurante l’immagine della Madonna e del Bambino, lo stemma di Sicilia della casa D’Aragona e di Altofonte.
Al di sotto della sacrestia, si trovano alcuni ambienti sotterranei, probabilmente adibiti anticamente alla sepoltura degli stessi monaci; la piccola chiesa di San Michele, del XII secolo, annessa al Palazzo reale e di impianto bizantino col presbiterio rivolto ad oriente; la Chiesetta di S. Antoninello, eretta agli inizi del XVIII secolo.
Per la presenza di numerose sorgenti, vennero costruite in paese varie fontane: la fontana Borghese all’ingresso del paese, del 1630; la fontana Borbonica, del 1794, la fontana Grande, dell’Ottocento, e la fontana dell’Impero, del 1894.
Di notevole interesse ad Altofonte è Palazzo Vernaci, Villa tardo-settecentesca, di stile Neoclassico, appartenuta alla Principessa Giuseppa Moncada di Villafranca e successivamente passata alla famiglia Vernaci.
Caratterizzata da 4 leoni posti sui piloni dei due ingressi fu sede della Biblioteca che vanta anche libri del 500 e che ora ha sede nel Palazzo Comunale.
Nel Palazzo Vernaci, nella notte tra il 21 e il 22 maggio del 1860, nel corso della spedizione “dei Mille”, fu ospitato Giuseppe Garibaldi e il suo stato maggiore, lo ricorda una lapide posta al di sopra del Portone d’ingresso.
Altro Palazzo di notevole pregio di cui restano un cortile con tre fontane, una grande fonte circolare fuori del cortile e un grande salone circolare con alcuni affreschi è il Castello Orestano del XVI sec. un tempo della ricca famiglia Alimena-Caruso
Grazie ad uno svincolo sulla SS 624 per Sciacca, Altofonte è facilmente raggiungibile da Palermo.
L’economia Altofontina è basata soprattutto sull’agricoltura e sull’artigianato. Rilevante, oltre la produzione di uva, mandorle e nespole è la ricca e pregiata produzione dell’olio extra vergine d’oliva DOP, patrimonio economico tradizionale.
E’ particolarmente interessante assistere al processo di spremitura delle olive effettuato nei caratteristici frantoi del paese, dove si può acquistare l’olio appena spremuto. Ottimo motivo per fare una bella passeggiata in questo paese.
Buonissimi anche i dolci di ricotta, i buccellati e le cassate, una vera prelibatezza del palato.
Altofonte costituisce, con i suoi oltre mille ettari di bosco, il “polmone verde” dell’area metropolitana di Palermo.
In Sicilia c’e tantissima storia ovunque si vada, peccato che nessuno è in grado di sfruttarla per il turismo.
spesso, quasi sempre, dimentichiamo di visitare i posti vicinissimi a dove viviamo.