Mazzallakkar, la fortezza araba ritrovata

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Sulle sponde del Lago Arancio, nel comune di Sambuca di Sicilia, si trova l’antico fortino di Mazzallakkar risalente al tempo in cui gli arabi dominavano la zona, intorno all’anno 830.
Oltre al suo valore storico, la particolarità di questo antico avamposto militare riguarda il fatto che per oltre 50 anni è rimasto sommerso dalle acque del lago, facendo sì che quasi se ne perdesse la memoria.
Ecco la sua storia.

La storia di Mazzallakkar

Quando nel IX secolo gli arabi conquistarono la Sicilia, iniziarono a prendere possesso di ampie porzioni di territorio, stabilendosi nei luoghi più strategici dell’isola e fondando nuove città laddove necessario.
Uno dei villaggi da loro fondato, che ancora porta i segni dell’originaria conformazione di stampo islamico, è Zabut, oggi conosciuto come Sambuca, uno dei borghi più belli d’Italia.
Trattandosi di uno dei primi insediamenti arabi in Sicilia (lo sbarco a Mazara era avvenuto solo 3 anni prima e Palermo non era ancora stata espugnata), la zona intorno al villaggio doveva essere ben fortificata, con presidi militari costanti e strutture che potessero aiutare la difesa della popolazione. D’altronde vigeva un costante clima di guerra, che non sarebbe terminato per molti decenni.

Una di queste fortezze fu appunto Mazzallakkar, costruita sulle sponde dell’attuale Lago Arancio, che in quegli anni doveva essere un semplice fiume, per difendere una posizione quantomai fondamentale.
L’edificio, realizzato in pietra calcarea, aveva una forma rettangolare, circondato da mura alte circa quattro metri. Agli angoli presenta delle robuste torri dotate di feritoie, in cima alle quali dovevano trovarsi delle cupolette con ornamenti cuspidali, probabilmente rappresentanti una mezzaluna o secondo alcuni la forma di una fiamma.

Con la cacciata degli arabi ad opera di Federico II (o forse anche prima, terminata la sua funzione militare), il fortino rimase inutilizzato e sfruttato probabilmente per altri scopi.
Per secoli i pastori di passaggio lo utilizzarono come riparo per i loro greggi di pecore e mandrie di mucche, nonché come deposito temporaneo.
Fino agli anni ‘50 del ‘900 l’edificio si conservò in ottimo stato, fino a quando la Regione Siciliana non decise di costruire la diga sul fiume Carboj portando alla formazione del Lago Arancio che, alzandosi di livello, coprì quasi del tutto l’antico monumento, non sappiamo se per un errore di calcolo o per una totale incuria nei confronti del bene storico.
Con l’avvicendarsi delle stagioni il livello variabile del lago lasciava riemergere alcune porzioni della fortezza, che però nel corso degli anni è andata gradualmente in rovina a causa delle forze di erosione e degli sbalzi termici frequenti.
Solo di recente un decisivo abbassamento del livello del lago ha lasciato riemergere i resti dell’antico edificio e ridestato anche l’interesse delle istituzioni che hanno deciso di rivalorizzare il fortino di Mazzallakkar, riconoscendone il valore storico ed il suo potenziale come attrazione turistica.

Speriamo che questa vecchia fortezza, riemersa prepotentemente dalle acque e dall’abbandono, possa tornare ad arricchire il nostro inestimabile patrimonio storico-culturale.

Foto: Ennio Gurrera via Wikipedia

Fonti: Wikipedia – Fortino di Mazzallakkar
Ansa.it – Da acque del lago riemerge fortezza di Mazzallakkar

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Samuele Schirò
Samuele Schirò
Direttore responsabile e redattore di Palermoviva. Amo Palermo per la sua storia e cultura millenaria.

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