Fermi in mezzo al traffico di Viale Regione Siciliana, a tutti i palermitani sarà capitato di notare dei piccoli cartelli, affissi sui cavalcavia e sulle recinzioni che costeggiano la strada, che riportano date e avvenimenti riguardanti quei luoghi.
Non si tratta delle tante lapidi commemorative sparse per la città e riguardanti gli eventi storici di Palermo, sono piuttosto delle testimonianze manoscritte e appese lì da un uomo, per commemorare gli avvenimenti urbanistici degli ultimi decenni.
Quest’uomo, il firmatario dei cartelli, è Francesco Paolo Marchese, un semplice appassionato che armato di tavole di legno, pittura e fil di ferro, lascia alla città la propria testimonianza. Dall’apertura dei sottopassi, all’inaugurazione del tram, il signor Marchese (o Cittadino Marchese, come ama essere ricordato) è sempre lì, pronto a creare un nuovo cartello che ricordi l’avvenimento e la sua data.
Ultimamente il Cittadino Marchese ha voluto dedicare parte del suo impegno alla denuncia di alcuni problemi della città, primo tra tutti quello della carenza di posti nei cimiteri di Palermo. Proprio a tal proposito uno dei suoi cartelli recita che “A Palermo è vietato morire”, frase senza dubbio provocatoria volta a risvegliare la consapevolezza sul tema.
Chissà che un giorno, quando si renderà necessario, l’amministrazione non decida di sostituire queste testimonianze artigianali, con qualche stele ufficiale che commemori questi eventi urbanistici e chi si è tanto prodigato per ricordarli alla cittadinanza.
Fino ad allora, quando sarete nel traffico di Palermo (e non è certo un augurio), date un’occhiata a questi piccoli cartelli di legno e pensate che anche un piccolo gesto fatto per la città può essere apprezzato e utile a molti.
Foto: Youtube
In effetti chiedendo in giro, erano in molti a chiedersi chi fosse questo Cittadino Marchese.
Grazie, mi hai tolto un dilemma che avevo in testa da molto tempo e che fino a ora, nessuno è mai riuscito.
A togliere 🙂