Sapevate che il primo capitano della nazionale di calcio dell’Italia fu un siciliano? Il suo nome era Francesco, detto Franz, Calì, siciliano di Riposto che da giovane si era interessato ad uno sport allora emergente, il calcio.
La sua passione ed il suo talento furono ripagate e nel 1910 ebbe l’onore di scendere in campo come capitano durante la prima partita dell’Italia, vinta per 6 a 2 contro la Francia.
Scopriamo la sua storia.
L’infanzia e il calcio
La storia di Franz Calì inizia con un assalto pirata.
Suo padre era un commerciante di vino e botti che operava a Riposto, vicino Catania. Un giorno, durante le operazioni di trasbordo di una grande quantità di merce da una nave mercantile, una nave pirata assaltò i marinai appropriandosi di tutti i beni. Non era la prima volta che succedeva, ma in questo caso il valore della merce era considerevole, abbastanza da far fallire il mercante e convincerlo ad emigrare in Svizzera.
Qui il piccolo Francesco prese il nome di Franz ed iniziò ad appassionarsi ad uno sport ancora quasi sconosciuto, il calcio.
A soli 15 anni iniziò a militare nelle squadre di Zurigo e Ginevra, poi nel 1900 tutta la famiglia si trasferì a Genova. Appena arrivato si presentò al campo del Genoa, che gli offrì subito un posto in squadra, salvo poi passare ai “neonati” rivali dell’Andrea Doria un anno più tardi. Qui Franz costruirà tutta la sua carriera calcistica.
Con la maglia doriana, il siciliano giocherà per 10 anni, collezionando… ben 34 presenze ufficiali (ebbene sì, i campionati erano molto più corti in quegli anni e consistevano in una manciata di partite svolte tra le 3 squadre più rappresentative delle regioni Liguria, Piemonte e Lombardia).
In più, in un calcio diverso e decisamente amatoriale come quello di quegli anni, Franz ricoprì anche il ruolo di arbitro, figura che, in assenza di una federazione dedicata, veniva scelta tra i calciatori di una squadra imparziale.
Durante la finale della coppa Città di Torino, che Juventus e Milan stavano pareggiando per 3 a 3 anche dopo i tempi supplementari, Calì propose una soluzione innovativa per decidere la partita: “chi segna vince!”. Aveva appena inventato il Golden Gol che parecchi decenni dopo sarebbe stato utilizzato anche nei campionati mondiali.
Franz Calì, capitano della nazionale
Il 1910 fu un anno movimentato per l’Italia. Si stava costituendo la prima nazionale ed il campionato (adesso costituito da 9 squadre a girone unico) stava vivendo un finale al cardiopalma. I campioni in carica della Pro Vercelli e l’Inter erano arrivate prime a pari punti e avrebbero dovuto giocare uno spareggio, ma non si riuscì a stabilire una data che andasse bene ad entrambe le squadre. La partita aggiuntiva era un imprevisto e molti giocatori avevano già preso impegni calcistici o lavorativi.
Alla fine si giocò nella data preferita dall’Inter e la Pro Vercelli, per protesta, schierò una squadra di ragazzini. La partita fu vinta dall’Inter che si aggiudicò così il suo primo titolo e i giocatori assenti della Pro Vercelli furono squalificati per un anno, venendo anche esclusi dalle convocazioni della prima nazionale.
Questa esclusione avvantaggiò proprio Franz Calì, che pur non essendo tra i più forti, fu chiamato a scendere in campo in sostituzione dei campioni piemontesi, tra l’altro con il ruolo di capitano, visto che con i suoi 28 anni era il più anziano tra i convocati.
La prima partita della nazionale italiana si giocò all’Arena Civica di Milano e gli azzurri (che allora giocavano in maglia bianca, visto il loro costo inferiore rispetto a quelle colorate) vinsero per 6 a 2 contro la Francia.
Chiusa la carriera da calciatore nel 1912, Franz proseguì la sua attività calcistica come arbitro e come allenatore, il tutto continuando a svolgere il suo mestiere di fotografo ed editore di cartoline.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, che lo vide impegnato e ferito al fronte, Calì fece parte della commissione tecnica della nazionale italiana e nel 1944 fu anche nominato presidente dell’Andrea Doria, che solo due anni dopo sarebbe si sarebbe fusa con la Sampierdarenese, diventando la Sampdoria.
A lui è intitolata una via a Genova, proprio dietro la curva dello stadio occupata dai tifosi doriani.
Curiosità
Spulciando gli annali e le storie dei primi campionati italiani, mi sono stupito nel vedere che spesso le partite finivano con vittorie larghissime e goleade frequenti. Poi ho scoperto che tutte le squadre scendevano in campo schierando lo stesso modulo, un’improbabile ed estremamente offensivo 2-3-5. Come detto, era tutto un altro calcio.
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Fonti: G. Bagnati – Il ripostese che guidò la Nazionale – Repubblica.it
C. Ottaviano – Franz Calì. Il primo capitano azzurro – Sportmemory.it
Wikipedia.org – Francesco Calì