Per secoli, i funghi sono stati usati sia in cucina sia come funghi medicinali in diverse parti del mondo. Si stima l’esistenza di circa 14000 diversi tipi di funghi dei quali sono il 10% delle specie sono state descritte. Solo circa 2000 di essi sono commestibili. Come cibo, i funghi sono in tutto il mondo apprezzati per il loro gusto e sapore, sia freschi che trasformati.
Valore Nutrizionale dei funghi
Prevalentemente sono costituiti da circa il 90% di acqua. Il restante 10% è a sua volta rappresentato dal 10-40% di proteine, 2-8% di grassi, 3-28% di carboidrati, 3-32% di fibre, vitamine (tiamina, riboflavina e acido ascorbico) e minerali (potassio, calcio, magnesio, selenio, ferro, zinco).
Numerosi sono gli studi che affermano che il consumo regolare di funghi o, meglio ancora, delle loro componenti bioattive da essi estratte, apportano benefici alla salute tanto da essere classificati come alimenti funzionali o nutraceutici. Questo sta a significare che possono avere un ruolo nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie senza causare alcun effetto collaterale.
Funghi medicinali: Ganoderma lucidum
Non sorprende che il Ganoderma lucidum (Reishi) è uno dei funghi medicinali maggiormente studiati. Questo fungo possiede 1,8% di ceneri, 26-28% di carboidrati, 59% di fibre, 7-8% di proteine costituite da tutti gli amminoacidi, in particolare lisina e leucina. Lo scarso contenuto in lipidi, ma l’alta percentuale in acidi grassi polinsaturi fanno si che il G. Lucidum sia un valido aiuto per il mantenimento dello stato di salute del nostro organismo.
Da questo fungo sono state isolate circa 400 sostanze chimiche molte delle quale agiscono positivamente su diversi organi preservandone la corretta funzionalità. Polisaccaridi, terpeni, petidoglicani, sono infatti le principali molecole bioattive capaci infatti di svolgere un’azione positiva. Peculiare è l’elevata capacità antiossidante alla quale si deve ad esempio l’effetto protettivo e disintossicante sul fegato.
Il profilo di triterpeni contenuti nel Ganoderma lucidum permette di contraddistinguere questo fungo medicinale da altre specie; in particolare, l’acido ganoderico in esso contenuto, secondo recenti studi, si è visto essere in grado di inibire l’attività della beta-glucuronidasi, un indicatore dell’alterata funzionalità epatica. I terpeni inoltre, abbondantemente contenuti anche nel rosmarino, ginseng, ginko biloba, hanno anche un alto potere antiinfiammatorio, antitumorale e ipolipidico.
Ganoderma lucidum e Obesità
L’obesità sappiamo essere associata ad uno stato infiammatorio dell’organismo. Il soggetto obeso in genere possiede prevalentemente una condizione di insulinoresitenza, disbiosi intestinale, sindrome da apnea notturna, steatosi epatica, una elevata possibiltà di insorgenza di diabete di tipo II e malattie cardiovascolari.
Certa è l’azione antidiabetica del Ganoderma Lucidum, ma recenti studi stanno dimostrando anche come estratti di questo fungo siano in grado di contribuire alla riduzione dello stato infiammatorio e della resistenza insulinica.
Allo stesso modo, studi su cavie, hanno chiaramente verificato che le queste stesse sostanze bioattive sono in grado di modificare positivamente la flora batterica intestinale alterata da una scorretta alimentazione e dalla stato infiammatorio causato appunto dall’obesità. Inoltre, lo stesso estratto fungino si è visto contribuire all’integrità della barriera intestinale.
Riflettiamo
Certamente, la condizione di sovrappeso e di obesità e tutte le alterazioni organiche che ne conseguono, non possono essere risolte assumendo semplicemente estratti fungini, ma ciò che è certo e gli studi lo dimostrano, è che in un percorso di educazione alimentare che permette la riconquista di uno buono stato di salute psicofisico, l’utilizzo di molecole bioattive di origine fungina può certamente rappresentare un valido aiuto.
Dr.ssa Valentina Schirò
Biologa Nutrizionista
Specialista in Scienza dell’Alimentazione