L’abbiamo mangiata tutti, sin da quando da bambini srotolavamo quel cordoncino nero e lucido che si scioglieva in bocca ed era morbido e piacevole masticarlo. La liquirizia in realtà si può trovare in molteplici forme, dai gommosi tronchetti e caramelle, al liquore o negli stecchi di alcuni gelati. Nei paesi del Sud ancora si vede qualche anziano con in bocca un bastoncino: anche quella è liquirizia, ma nella forma naturale.
Cosa è e da dove proviene la liquirizia
In natura la liquirizia è una pianta che cresce spontanea nei paesi caldi del mediterraneo, si chiama Glycyrrhiza glabra: questo è il suo nome scientifico. L’estratto da cui si ottiene per ebollizione lo sciroppo si ricava dalle radici che sono proprio quei bastoncini che i contadini solevano tenere in bocca per rinfrescare l’alito.
La Liquirizia normalmente si trova in commercio in diverse forme: la radice fresca, adoperata in erboristeria, farmaceutica e pasticceria; la radice essiccata e polverizzata che si può trovare nelle erboristerie; l’estratto di radice, scuro e dolce-amarognolo, col quale si ottengono le stecche, i tronchetti, le scagliette e le caramelle.
Liquirizia o “al gusto di liquirizia”? Come riconoscere quella pura
Precisiamo per prima cosa che molto dipende da cosa stiamo cercando. Se ci diverte il bastoncino di radice perché fa trend e magari ci aiuta a smettere di fumare, ok. Ma se cerchiamo di ricavarne dei benefici salutari, allora è importante capire cosa stiamo prendendo. In questo caso è sempre meglio rivolgersi alle erboristerie o alle farmacie attrezzate tenendo conto che la liquirizia coltivata e prodotta nel sud Italia (in Calabria soprattutto) è fra le migliori al mondo.
Per i prodotti da banco, comprese caramelle gommose o altro, guardare sempre l’etichetta alimentare che deve dichiarare gli ingredienti del prodotto. Se vuole essere solo liquirizia, questo solo deve essere indicato. Altrimenti gli ingredienti saranno elencati per ordine di quantità: per cui guardate bene a che posto si trova la liquirizia per capire quanta può essercene. A volte, specie nelle caramelle gommose se ne trovano solo tracce ed in questo caso le aziende produttrici serie specificano “al gusto di liquirizia” per cui per lo più si tratta di un composto a base di zucchero e dolcificanti.
Le proprietà benefiche della liquirizia
Oggi non viene usata quasi più per le sue proprietà benefiche, tranne per gli affezionati ai rimedi naturali per i mali di piccola entità; tuttavia, questa radice è conosciuta da da millenni come rimedio per alcuni malanni.
Dal punto di vista nutrizionale, la liquirizia è composta prevalentemente da carboidrati che gli conferiscono il sapore dolce, poi tracce di calcio, ferro, sodio e proteine; ma quello che lo rende “medicamentoso” è l’acido glicirrizico.
Viene riconosciuto a questo acido una significativa azione antinfiammatoria, mucoprotettiva e potere cicatrizzante: si capisce che sono qualità utilissime per chi soffre di disturbi gastrici. Per questo la liquirizia viene spesso definita “amica dello stomaco”.
Magari non cura, però aiuta! Facilita la digestione, anche perché collabora al benessere del fegato, e nel contempo protegge la mucosa gastrica in chi soffre di forme di gastrite.
Per le stesse ragioni, grazie al potere antiinfiammatorio e allo zucchero, risulta calmante della tosse e lenitiva in caso di mal di gola. Anche le invincibili afte della bocca guariscono più in fretta tenendo in bocca un po’ di liquirizia.
La liquirizia fa bene, ma attenzione a non abusarne!
Un effetto ambivalente della liquirizia è invece dovuto alla sua capacità naturale di aumentare la pressione arteriosa, perché induce a trattenere acqua e il sodio e facilita l’eliminazione del potassio.
Ora, questa proprietà potrebbe essere un vantaggio per chi ha la pressione bassa, ma nella realtà finirebbe per nuocere a chi non ha questo problema o addirittura soffre di ipertensione.
Questo è uno dei motivi per i quali è fortemente sconsigliata l’assunzione continuativa di liquirizia perché potrebbe essere dannosa.
Certamente non credo che siano in molti ad abusare di questi prodotto, tuttavia tenendo conto dei molteplici formati in cui potremmo trovarlo, non ultimo in alcuni dolci e liquori, è bene prestare attenzione a non assumerne troppo e leggere sempre le etichette alimentari dove per legge deve essere indicata la quantità di acido glicirrizico presente nel prodotto.
La liquirizia: a chi è controindicata o quasi
Particolare attenzione ai bambini che potrebbero assumere liquirizia in maniera sconsiderata come abitudine giornaliera quando si acquistano le forme gommose a sacchetti, non solo per la liquirizia effettiva ma soprattutto per lo zucchero.
Naturalmente è controindicata a chi soffre di ipertensione ma particolare attenzione dovrebbe porre anche chi soffre di malattie renali o epatiche; chi assume farmaci anticoncezionali (perché a quanto pare ipopotassiemia e ipertensione sembrano essere potenziate dall’associazione di contraccettivi ormonali e liquirizia); chi è in terapia anticoagulante con Warfarin (coumadin) ed è sconsigliato fortemente alle donne in gravidanze per possibili fastidi al feto.
Saverio Schirò
Fonti: wikipedia.org voce: Glycyrrhiza glabra
I benefici della liquirizia e le controindicazioni, in saperesalute.it