Tra le creature che abitano la nostra splendida Sicilia, il gongilo, anche noto come Tiraciatu, è una di quelle che nei millenni ha subito ingiuste persecuzioni a causa di una sinistra leggenda che lo vede protagonista.
Scopriamo insieme questo simpatico rettile e la sua storia.
Il gongilo siciliano
Iniziamo col dire che, nonostante la credenza popolare gli attribuisca strani poteri, il gongilo è una creatura reale, molto diffusa nelle campagne siciliane e in generale in tutta l’aria mediterranea.
L’aspetto singolare di questo animale, a metà strada tra un serpente ed una lucertola, è caratterizzato da un corpo grosso e lungo fino a 30 centimetri, in cui testa, torso e coda sembrano fusi in un unico pezzo dal quale fuoriescono quattro zampette tozze. Per certi versi ricorda un piccolo drago di Komodo, sebbene appartenga ad una diversa famiglia di rettili.
Sebbene la descrizione non sia lusinghiera, il gongilo è uno degli animali più interessanti che vivono nelle nostre campagne, non facili da osservare per via della loro natura schiva, che li spinge a nascondersi al primo segnale di pericolo.
Probabilmente proprio perché sono difficili da trovare e osservare, questi piccoli rettili hanno tanto alimentato le credenze che li riguardano, purtroppo loro malgrado.
La leggenda del Tiraciatu
Il motivo per cui il gongilo è stato tanto perseguitato nei secoli, è dovuto ad un’antica e sinistra leggenda, forse risalente addirittura ai tempi dei greci.
Si pensava infatti che questo animale si introducesse di nascosto nelle culle dei neonati, attratto dal loro alito, per entrare nelle loro bocche e succhiare via il latte dai loro stomaci. Da qui il nome di Tiraciatu.
Questa terribile leggenda era la spiegazione che probabilmente si dava agli episodi di morte improvvisa in culla, che sin dai tempi dei greci veniva attribuita all’azione di serpenti e altri rettili (δράκων, drakon), come raccontato anche in alcuni episodi della mitologia, ad esempio nella storia di Ercole.
Per questo motivo l’innocuo Tiraciatu, divenne improvvisamente famigerato tra i pastori e i contadini, che non persero occasione per ucciderne a migliaia, fortunatamente senza comprometterne la diffusione, come invece accaduto con altre specie.
Un’altra leggenda popolare vede invece il gongilo come protagonista positivo e prezioso alleato degli uomini. Si dice infatti che abbia il compito di svegliare la gente in caso di pericolo improvviso, toccandoli con la coda e permettendogli così di salvarsi in tempo, ad esempio nel caso di incendi e terremoti.
Ormai appurato che il temibile Tiraciatu non è una creatura pericolosa né tantomeno magica, concludiamo sottolineando la sua importanza per il nostro ecosistema, infatti, oltre ad essere un predatore naturale di alcune specie infestanti come lumache e insetti, è anche responsabile della diffusione spontanea di alcune piante, tramite la dispersione dei semi ingeriti insieme ai frutti di cui è ghiotto, come ad esempio il fico d’india.
Quindi, se avrete l’occasione di incontrarne uno, consideratelo un giorno fortunato e lasciatelo andare per la sua strada.
Foto: Benny Trapp, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons