Il ponte sullo Stretto di Messina costruito dai romani

È possibile che questa grande opera sia già stata costruita dai romani più di 2200 anni fa? Ecco come si sarebbe realizzato questo mastodontico ponte.

Autore:

Categoria:

Sebbene se ne parli ormai da decenni, la questione del ponte sullo Stretto di Messina è diventata un classico tema politico, al centro di quasi tutte le campagne elettorali e calzante esempio di eterna incompiutezza (fino a prova contraria).

Eppure i libri di storia ci raccontano che tale grande opera è già stata realizzata in passato, dai romani nel 251 a.C., sebbene il suo scopo fosse chiaramente temporaneo e non avesse alcuna velleità di sopravvivere ai secoli.

Scopriamo insieme questa interessante vicenda.

Il primo ponte sullo Stretto di Messina

Battaglia di Palermo

Questa storia ha inizio durante la Prima Guerra Punica, e più precisamente dopo la grande Battaglia di Palermo, che vide i romani sconfiggere il temibilissimo esercito cartaginese grazie all’astuzia del console Lucio Cecilio Metello, che asserragliato in città riuscì per la prima volta a respingere l’attacco di una delle forze militari più temute dell’epoca, gli elefanti da guerra.

L’esito di questa grande vittoria da parte dei romani, fu una ritirata precipitosa delle truppe guidate dal generale Asdrubale, che oltre al prezzo della sconfitta fu costretto a lasciare un prezioso pegno dietro di sé, ovvero alcuni dei maestosi elefanti che fino ad allora gli avevano sempre assicurato vittorie schiaccianti.

Il prezioso bottino animale, fu accolto con favore dai romani, che vollero portare i pachidermi a Roma in segno di trionfo. Questo naturalmente presentava un problema di natura logistica.

Se con tutta probabilità gli animali erano stati trasportati in Sicilia via mare, è altresì plausibile che i romani non disponessero di imbarcazioni adatte ad effettuare un tale trasporto eccezionale. Pertanto si decise di percorrere un’altra strada, almeno secondo quanto riportato dal geografo greco Strabone.

Dopo varie valutazioni, se decise che il modo migliore per portare a termine la missione, fosse quello di costruire un ponte mobile che attraversasse il vasto braccio di mare che collega la Sicilia alla Calabria, ovvero lo Stretto di Messina.

Per fare ciò si decise di utilizzare un metodo semplice, ma già ben conosciuto dai romani e da altri popoli dell’antichità.
Si raccolse un enorme numero di botti vuote, che fungessero da galleggianti. Legate a coppie, queste ultime furono disposte lungo lo stretto per supportare una monumentale passerella di legno ricoperta di terra, pietrisco e altri materiali. Lungo i bordi furono anche costruiti dei parapetti, per impedire alle truppe e agli elefanti di cadere in mare.

Possiamo solo immaginare la difficoltà tecnica nella realizzazione di un tale progetto, tra la grande distanza e le forti correnti marittime, ma a quanto pare è così che lentamente e con attenzione, si riuscirono a mobilitare l’esercito e il suo bottino dalla Sicilia al continente.

Ovviamente tale struttura presentava un grosso svantaggio: impediva alle imbarcazioni di passare, costringendole ad una lunga circumnavigazione dell’isola. Forse per questo motivo, o perché semplicemente aveva già assolto alle sue funzioni, dopo il passaggio dei pachidermi la struttura fu abbandonata, resistendo qualche settimana prima di finire in balia delle correnti e di scomparire per sempre.

Ma è veramente esistito questo ponte?

Sebbene la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina sia citata da importanti autori come Strabone e Plinio il Vecchio, alcuni storici ne contestano la veridicità, principalmente perché entrambi gli autori sono vissuti alcuni secoli dopo e non sono state trovate fonti antecedenti.

È dunque possibile che gli autori abbiano riportato storie o leggende di attendibilità non verificabile, così come è possibile che il fatto sia effettivamente avvenuto e che ogni notizia dell’epoca sia andata perduta.

Tuttavia l’utilizzo di ponti galleggianti, costruiti principalmente su barche disposte in linea, era una soluzione molto popolare nei tempi antichi, e che con i dovuti miglioramenti tecnologici, è ampiamente utilizzata tutt’oggi per permettere agli eserciti e ai mezzi pesanti di attraversare stretti e fiumi.

D’altronde gli elefanti sono effettivamente arrivati dalla Sicilia fino a Roma, anche se il come è ancora tutto da dimostrare.

Fonti: Vanilla Magazine – Il Primo Ponte sullo Stretto di Messina fu realizzato dai Romani nel 250 a.C.
Ardizzone C. M. – L’attraversamento dello Stretto di Messina – Archivio del Municipio di Messina
A. Angelini – Il mitico ponte sullo stretto di Messina – Franco Angeli Editore – 2007
En.wikipedia.org – Pontoon Bridge

Foto Copertina: User:MatthiasKabel, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Ti è piaciuto? Condividilo con gli amici!

Rimani aggiornato su Telegram

Samuele Schirò
Samuele Schirò
Direttore responsabile e redattore di Palermoviva. Amo Palermo per la sua storia e cultura millenaria.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ti potrebbe interessare anche...

I Beati Paoli: un mistero lungo cinque secoli

Leggenda o realtà? Cosa c'è di vero nella misteriosa storia dei Beati Paoli che ha catturato l'attenzione di tanti? Nasce tutto dall'immaginario di un...

La fontana della vergogna di Palermo. Tra storia e leggende

Situata nel cuore della Palermo storica, a due passi dai Quattro Canti e dalla chiesa di San Giuseppe dei Teatini, la Fontana Pretoria, chiamata...

Pasta ‘ncasciata alla siciliana

La pasta 'ncasciata alla siciliana (o 'ncaciata) è un piatto unico e ricco della tradizione siciliana e  diventato famoso grazie al commissario Montalbano. Il nome della...

L’Annunciata di Palermo: un capolavoro d’arte e teologia

L'Annunciata di Antonello da Messina è il fiore all'occhiello del patrimonio pittorico di Palermo. Un quadro eccezionale che solo attraverso una visione attenta e...

Quel castello in corso Pisani

La città di Palermo, nelle sue infinite sfaccettature, ha sempre la capacità di stupirci per le ragioni più disparate. Tra queste l’eventualità, non troppo...

San Filippo Neri, compatrono di Palermo

Oggigiorno la notoria patrona principale di Palermo è Santa Rosalia, la quale nel XVII secolo sostituì le quattro precedenti Agata, Cristina, Ninfa, Oliva. Il...