Il sonno dei bambini è un problema che spesso viene sottovalutato dai genitori. La buona notizia è che in genere, non deriva da patologie di cui preoccuparsi ma più semplicemente da cattive abitudini.
Perché i bambini non vogliono andare a letto?
Andare a letto, per i piccoli come per gli adulti, dovrebbe essere un momento piacevole dopo la stanchezza accumulata durante la giornata e non un dovere spiacevole, come spesso accade.
I motivi possono essere tanti:
– Ansia dovuta alla paura della solitudine, del buio, degli incubi
– Paura di fare pipì a letto, se è capitato altre volte
– Eccitazione per esperienze stimolanti, rivalità o gelosia nei confronti di un fratello più grande o più piccolo
– Preoccupazione per i compiti a scuola
– Difficoltà a digerire cene eccessivamente pesanti
– Cattive abitudini sviluppate nel corso del tempo
E così ogni sera, ecco le solite storie: “vai a letto!” “Ora ci vado” e invece i ragazzi rimangono attaccati ai loro tablet, ai cellulari o davanti alla televisione insieme agli adulti. Le minacce, le frigne, i pianti fino a che, borbottando, si allontanano verso la loro stanzetta.
Quanto dovrebbe dormire un bambino?
Fino ai due anni, un bambino ha bisogno di dormire almeno 12 ore a notte e una o due ore di giorno. Il riposo pomeridiano si accorcia fino a 4-5 anni fino a smettere del tutto, mentre le ore di sonno notturne rimangono uguali.
Dopo i sei anni anche le ore di sonno diminuiscono gradatamente ma dovrebbero rimanere 9-10 ore ogni notte. Significa che se il bambino si sveglia alle sette del mattino per prepararsi alla scuola, dovrebbe andare a letto alle nove di sera: in realtà oggi la maggioranza perde almeno 40 minuti di sonno a notte.
Una perdita di sonno che a lungo andare incide sulle attività della giornata, soprattutto quelle intellettuali.
Come rendere piacevole il momento di andare a letto
La prima regola per i genitori è quella di assumere un’aria di allegra sicurezza piuttosto di farne oggetto di discussione: aspettatevi che il bambino vada a letto nell’ora da voi decisa senza tentennamenti o prese di posizione. Va da sé che bisogna mantenere una certa elasticità in momenti per loro speciali.
Fino a quando non sarà abbastanza ragionevole da andare a letto da solo, è meglio accompagnarlo e non spingerlo solo con le parole. Se è piccolo si può accompagnare tenendolo per mano chiacchierando delle sue cose. Poi una volta a letto, accettate i loro cerimoniali: orsacchiotti, bamboline, raccontino, favoletta o il semplice bacio della buona notte. Una luce notturna se necessaria, e tutto in piena tranquillità senza fretta.
Le regole dei cinque sensi per fare sogni d’oro
Cominciamo dalla vista. È raccomandato spegnere cellulari, tablet e TV almeno un’ora prima di andare a letto (una sana abitudine anche per gli adulti!). La luce artificiale dei dispositivi elettronici, pare che alteri la produzione di melatonina, un ormone che favorisce il riposo.
Il gusto. Le cene pesanti, ricche di grassi, carboidrati, magari consumate tardi, rallentano la digestione che non viene favorita dalla posizione supina. Meglio alimenti proteici come legumi, pollo, uova, pesce e latte che contengono triptofano, un aminoacido che stimola la produzione di serotonina che favorisce il riposo. Naturalmente senza eccedere nelle dosi!
Il senso del tatto. La pelle dovrebbe rimanere sempre asciutta, anche di notte. Per questo è consigliata una temperatura di circa 18 gradi nella camera dei bambini e un pigiama non troppo pesante.
L’olfatto. Gli ambienti dove dormono i bambini dovrebbero essere mantenuti sempre puliti e ordinati. Polvere e tappeti poco puliti veicolano acari e allergie di vario genere, oltre ad uno sgradevole odore. Un buon profumo di pulito aiuta a rilassarsi, specie a base di lavanda.
L’udito trova il meritato riposo in un ambiente silenzioso. Al massimo, sono accettabili suoni e musica gradevoli e nelle zone rumorose anche di sera, un “rumore bianco”, cioè un suono omogeneo come quello di un ventilatore o un deumidificatore che può essere utile a smorzare rumori improvvisi e fastidiosi provenienti dall’esterno.
Saverio Schirò
Fonti: Benjamin Spock, Il bambino. Come si cura e come si alleva, Milano 2005
Paidòss, Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’infanzia e dell’adolescenza, Le regole dei cinque sensi per l’insonnia dei bimbi