La Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla a Palermo è tra le più note, per via del suo aspetto surreale, quasi magico.
Questo luogo così particolare, si trova nei pressi di Villa Savagnone, nel quartiere Altarello. Qui, dopo una breve passeggiata tra gli agrumeti, ci si trova davanti ad una scalinata in pietra di Billiemi, che dà l’accesso sull’ampio vano ipogeo, dentro il quale si respira un’atmosfera indescrivibile.
Le pareti tondeggianti, lungo le quali si trovano dei lunghi sedili, sono state scavate dalla natura nella viva roccia sabbiosa, memoria di un’era geologica in cui la Sicilia era ancora sommersa dal mare. Alzando lo sguardo si può ammirare il cielo e la vegetazione soprastante, che si riversa in parte all’interno della cavità, come a volersene impossessare.
Qui le classi nobiliari di Palermo trovavano refrigerio nelle torride giornate estive che siamo abituati a vivere in Sicilia. All’interno della grande camera, si trova anche l’ingresso ad un Qanat alimentato dalla ricca sorgente del fiume Gabriele, che contribuiva a rinfrescare ulteriormente l’ambiente.
Le prime notizie che abbiamo su questo luogo risalgono al XV secolo quando un mercante della loggia dei genovesi, Gerardo Battaglia, acquistò il terreno per crearvi una cava dove estrarre blocchi di calcarenite, un bene indispensabile per la costruzione degli edifici dell’epoca.
Durante le operazioni di scavo il crollo di una volta portò alla scoperta di questa ampia cavità naturale attraversata da un Qanat risalente al periodo degli arabi (che evidentemente avevano già scoperto questo luogo diversi secoli prima).
Nei secoli successivi il terreno passò in mano ai gesuiti e alla congregazione del Sant’Uffizio, che lo sfruttarono come proprietà agricola, abbandonando del tutto gli scavi e le grotte esistenti, se non come pozzo per l’irrigazione dei campi. Nel 1715 l’intera proprietà passò ai baroni Micciulla, che vi costruirono una villa di campagna, acquistata poi dalla famiglia Savagnone nel 1894. Furono proprio loro a voler trasformare la grotta naturale in una camera dello scirocco, come già di moda nelle tenute estive dei nobili siciliani.
Intorno agli anni ‘60 la proprietà passò in mano al boss Filippo Piraino fino a quando, nel 1980, Giovanni Falcone, allora Giudice Istruttore del Tribunale di Palermo, non ne dispose la confisca, rendendolo uno dei primi beni sequestrati alla mafia.
Nel 1999, dopo anni di totale abbandono tra sterpaglie e rifiuti, la stanza dello scirocco venne assegnata all’associazione AGESCI Zona Conca d’Oro, che ne ha fatto una base scout denominata “Volpe Astuta”, prendendosi cura di questo splendido luogo e favorendone anche l’apertura ai visitatori.
Foto copertina By Davide Mauro Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International wikimedia.org
Salve, domani pomeriggio vorrei venire a visitare la camera dello scirocco, quanto costerebbe?
Buongiorno Eva. Prima di andare è bene verificare la disponibilità della visita.
Se ne occupa l’associazione terradamare ecco i recapiti:
info:eventi@terradamare.org Tel. 320.7672134 – 347.8948459