
La Pupa del Capo è un bellissimo mosaico in stile Liberty, realizzato per il Panificio Morello, negozio storico di Palermo.
Passeggiando tra le vie del mercato storico del Capo, tra i colori ed i profumi inconfondibili, non è raro imbattersi in autentici pezzi di arte e di storia. Uno di questi è la cosiddetta Pupa del Capo, uno spendido mosaico realizzato all’inizio del ‘900 per Salvatore Morello, proprietario dello storico ed omonimo panificio. Secondo alcuni mosaico ed insegna gli furono regalati come dono di nozze, secondo altri furono commissionati esclusivamente ad uso commerciale.
Qualunque sia la verità, Morello ne fece il simbolo del suo piccolo negozio, regalandolo così all’intera cittadinanza, che da allora lo ha potuto ammirare in tutta la sua bellezza.
L’opera rappresenta la dea Demetra, protettrice del grano e della fertilità, circondata da un arco di spighe dorate, decorato da fiori e frutti. Lo stile, tipico dell’Art Nouveau che ben si sposò con l’uso commerciale nel primi del ‘900, ricorda vagamente le vetrate dei palazzi Liberty, o le opere del pittore austriaco Gustav Klimt.
La sua eleganza e bellezza fecero sì che la Pupa del Capo diventasse un simbolo del mercato e dell’intero quartiere, una sorta di protettrice pagana delle bancarelle e dei venditori.
Ma chi ha realizzato questa bellissima opera? L’autore purtroppo è ignoto. Alcuni credono si possa trattare del decoratore siciliano Salvatore Gregorietti, altri affermano si tratti di un mosaicista di scuola veneziana. Ad oggi non c’è modo di sapere quale sia la verità, ma non possiamo che ringraziare questo artista sconosciuto.
Nel corso degli anni, l’antico splendore del mercato è scemato e così la bellezza degli edifici e dei negozi storici. Il Panificio Morello ha chiuso i battenti ed il soprastante palazzo Serenario, ha cominciato a deteriorarsi drasticamente. La Pupa ha resistito per qualche anno, prima di iniziare, anche lei, a perdere alcune delle sue tessere in pasta vitrea.
Fortunatamente l’interesse dei cittadini ed un piano di recupero dell’antico quartiere, hanno fatto sì che l’opera fosse temporaneamente rimossa e ricollocata a Palazzo Ajutamicristo, per i necessari interventi di restauro, in attesa di riconquistare il suo vecchio posto a guardia del suo mercato, nel quartiere del Capo.