La stitichezza: cause e rimedi naturali

Soluzioni pratiche contro un disturbo che affligge a tutte le età

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La stitichezza o stipsi o costipazione, è un disturbo che affligge tantissime persone che lo vivono come un disagio permanente, e, specie dopo una certa età, condiziona la loro esistenza.
Ricordo mia nonna che non riusciva a stare tranquilla se ogni sera non assumeva “la dolce mocassina”, che era il suo modo storpiato di dire il nome di un purgante di moda ai suoi tempi.

Quando si può parlare di stitichezza? 

La stitichezza, insieme a tanti altri disturbi del nostro intestino, è un argomento di grande attualità, specialmente oggi che i ritmi frenetici influenzano il nostro stile di vita causando uno stress permanente che agisce negativamente sui normali processi fisiologici. Tra questi l’alvo, cioè la funzione di defecazione, ed ecco che la nostra esperienza in gabinetto smette di essere un momento rilassante e liberatorio e diventa un impegno: sforzo eccessivo e prolungato con scarsi risultati e sensazione di incompleto svuotamento. Tuttavia, si può affermare di soffrire di stitichezza quando si va in bagno meno di 3 volte alla settimana e almeno in una di queste volte, riesce difficile espellere le feci perché sono dure, secche o a palline.
Per cui non è tanto importante la frequenza in cui si a in bagno, che è personale, ma soprattutto la difficoltà a liberarci! 

Quali sono le cause della stitichezza?

Di norma la stitichezza è dovuta all’attività intestinale irregolare con contrazioni muscolari particolarmente deboli che muovono le feci con eccessiva lentezza per cui queste si induriscono e si seccano. 
Le ragioni possono essere diverse e tutte vanno tenute in considerazione.
Per prima cosa bisogna distinguere una stipsi passeggera, occasionale, dal disturbo ostinato che col tempo diventa cronico.

La stipsi occasionale di norma è dovuta ad una condizione psicologica o ambientale: chi non ha avuto difficoltà ad andare in bagno durante un viaggio? Si capisce: bagni pubblici durante il percorso, bagni sconosciuti una volta raggiunta la meta, tempistiche differenti dal solito, alimentazione non abituale… insomma ci sono tutte le ragioni per intimorire il nostro intestino e renderlo temporaneamente pigro. Non me ne preoccuperei più di tanto, alcuni piccoli accorgimenti, che fra un po’ vedremo, e il problema sarà risolto.
La stessa cosa per i momenti particolarmente stressanti che possono accadere nella nostra vita e che generano tensione e preoccupazione che poi si ripercuotono sul nostro intestino rendendolo irregolare. 

La stitichezza ostinata o cronica, invece, è frutto di cause diciamo permanenti. 
La prima, poco frequente ma piuttosto seria è meglio che la diciamo subito: una malattia metabolica o intestinale, come un tumore per esempio, disturbano la normale attività intestinale o procurano a volte proprio un ostacolo materiale. Per questo esistono dei programmi di screening del tumore al colon che vanno eseguiti con regolarità dopo i 50 anni, secondo le indicazioni del ministero della Salute. In ogni modo, indipendentemente dall’età, se più o meno improvvisamente la qualità della nostra evacuazione peggiora e persiste, meglio parlarne subito al medico che se lo riterrà opportuno potrà farvi eseguire degli accertamenti fino alla colonscopia, se è il caso, per verificare che l’intestino sia sano.

Nella maggiorparte dei casi, invece, una stitichezza cronica ha cause legate al nostro stile di vita. Dunque buone notizie. Perché sarà compito di ciascuno di noi operare dei cambiamenti che ci procureranno tantissimi benefici… e non solo in bagno!

Uno stile di vita che non piace al nostro intestino è quello che non contempla una attività fisica giornaliera, ovviamente adeguata per l’età (→L’attività fisica che fa bene); un’alimentazione scorretta, priva di fibre che nutrono i nostri batteri buoni ospitati nel colon; l’uso inappropriato di farmaci, come ad esempio antibiotici o lassativi.
Alcune volte la causa è “fisiologica”: un intestino pigro per natura, la gravidanza o il naturale invecchiamento che riduce tutte le funzioni dell’organismo.

Rimedi naturali per risolvere i problemi di stitichezza

I primi accorgimenti da mettere in atto per affrontare la stitichezza abbiamo visto che sono di tipo naturale: più fibre, più acqua, più movimento. Approfondiamo questi rimedi.

Le fibre: agiscono perché il nostro intestino tenue non è capace di assorbirle per cui transitano nel colon, alimentano la flora batterica presente e aumentano la massa fecale facilitando la funzione intestinale. Assumere più fibre aiuta a prevenire la stitichezza, ma anche a proteggere le pareti intestinali riducendo le infiammazioni e il rischio di cancro al colon, in quanto riducono i tempi di contatto di sostanze potenzialmente nocive.
Quante fibre bisogna assumere? Ne bastano 25-30 grammi al giorno, che sembrano pochissimi, ma l’alimentazione ordinaria di molte persone non le contiene affatto: poca frutta e verdura, alimenti troppo raffinati, poco o niente legumi…
Assumerne troppo, come in certe diete vegane, non procura più vantaggi, anzi a volte può essere un aspetto negativo per la nostra salute.

Le fibre non sono tutte uguali: le fibre possono essere solubili o insolubili in acqua e questa differenza ha ripercussioni sul nostro apparato digerente: le fibre solubili come la polpa della frutta agiscono più morbidamente ma meno efficacemente, mentre quelle insolubili (crusca, legumi e frutta secca per esempio) attirano più acqua, si gonfiano e funzionano meglio, però a qualcuno gonfiano la pancia e… causano flatulenza. Tenetene conto! 

Integrazione con fibre aggiuntive: se proprio non si può modificare la dieta, o nei casi di stipsi occasionale, un aiuto in più si può ottenere assumendo delle fibre aggiuntive solo per i periodi più difficili. Le più famose si trovano nelle prugne secche e nei semi di psillio. Le prugne secche e denocciolate le conosciamo bene, molto meno lo psillio: si tratta di una fibra ricavata dai semi di una pianta erbacea di cui esistono molte varietà, la Plantago Psyllium. I semi di psillio si trovano in polvere, compresse, capsule, tavolette e semi interi nelle erboristerie. 
Tenete conto che occorrono un paio di giorni per cominciare ad avvertire dei cambiamenti.

Donna bere acqua

Acqua: senza l’acqua neppure le fibre possono fare un granché. Le fibre si gonfiano con l’acqua e fanno il loro effetto. 
Quanta acqua? La risposta è, dipende, cioè ognuno di noi ha una certa abitudine ed un certo fabbisogno. Normalmente si dice 1,5 litri o più, ma si capisce che in estate ne avremo più bisogno, così se sudiamo di più. Bisogna capire se siamo tendenzialmente disidratati. Qualcuno consiglia di aumentare l’apporto di frutta e verdura che sono ricchi d’acqua, ma sono una buona idea fino ad un certo punto. Dopotutto se la causa della stipsi è il deficit di acqua, bevendo di più miglioreremo; contrariamente non cambierà nulla neppure se beviamo a dismisura. 

Più movimento: muoversi è l’elisir della salute per tutti e significa dedicare del tempo all’attività fisica, naturalmente adeguandola all’età, attitudine e stato di salute generale. Una vita sedentaria, tra gli altri mali, rende l’intestino pigro e può indurre la stipsi. Se invece ne soffrite pur essendo degli atleti o comunque praticando un’attività fisica regolare, un incremento del movimento non darà i risultati sperati e sarebbe meglio provare altre strade.

Lavorare nella testa: l’intestino è considerato un secondo cervello perché è popolato da milioni di neuroni! Non sappiamo se pensa, ma sappiamo che è sensibile ed a volte irritabile. Per cui possiamo in qualche modo educarlo. Come? Assecondandolo.
L’intestino ha una vita propria, se ritiene necessario che sia giunto il momento di espellere il suo contenuto deve essere accontentato. Se ci reprimiamo per una qualsiasi ragione e lo facciamo spesso, mandiamo il messaggio di trattenersi il che indurrà il sistema nervoso e la muscolatura annessa a farlo sempre di più e ciò aprirà la strada alla stitichezza. Vinciamo dunque le naturali ritrosie e lasciamoci andare dovunque sia possibile, tanto è un atto che fanno tutti, perché vergognarsi?

I lassativi vanno considerati come farmaci

Nei casi ostinati, quando la stipsi è ormai cronica, i rimedi naturali non sempre hanno l’effetto sperato. Il primo impulso è quello di adoperare i lassativi.
Ne esistono di diversi tipi con meccanismi d’azione differenti. Non è qui che ne voglio parlare. Vorrei dare però una raccomandazione: fatevi seguire dal medico e non abusatene, neppure con quelli di tipo lubrificante. Primo perché hanno comunque degli effetti collaterali e secondo perché si finisce per diventarne dipendenti: come mia nonna. 

Saverio Schirò

Foto di copertina by Donna foto creata da wayhomestudio – it.freepik.com

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Disclaimer

I contenuti degli articoli, per quanto frutto di ricerche accurate, hanno uno scopo esclusivamente informativo e non sostituiscono in alcun modo l’intervento o l’opinione del medico o la sua diagnosi in relazione ai casi concreti. Tutte le terapie, i trattamenti ed i consigli di qualsiasi natura non devono essere utilizzati a scopo diagnostico o terapeutico per qualsiasi malattia o condizione psicofisica. Conseguentemente si consiglia in ogni caso di contattare il medico di fiducia.

Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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