Tutti noi conosciamo la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, meglio nota come “La Gancia”, per la sua nota bellezza e per gli eventi storici che sono avvenuti qui nel 1860, con la sanguinosa rivolta che coinvolse le cosiddette Tredici Vittime.
Non tutti però conoscono un particolare dettaglio che si trova all’interno della chiesa, per la precisione nella Cappella della Madonna di Guadalupe. Qui infatti si trovano le sepolture di alcuni esponenti dell’Inquisizione Spagnola, con tanto di iscrizioni sulle lapidi e negli elementi decorativi in lingua iberica.
Ecco la storia di questo luogo.
La Cappella della Madonna di Guadalupe

Dopo la costruzione della chiesa della Gancia, nel 1508 la nazione spagnola ottenne la concessione della cappella principale situata alla destra dell’abside, allo scopo di farne un luogo di sepoltura per gli alti prelati inviati dalla Spagna come inquisitori e stabilitisi a Palermo.
Originariamente la cappella doveva avere un aspetto molto diverso da quello attuale. Nel 1522 il pittore napoletano Mario Di Laurito dipinse una grande icona posizionata all’interno della cappella, purtroppo andata perduta durante i rifacimenti del 1672, quando dei lavori di ampliamento delle sepolture poste sotto il presbiterio causarono un cedimento di parte dell’edificio, arrecando ingenti danni anche alla Cappella intitolata alla Nostra Signora di Guadalupe, forse in memoria di una risonante apparizione mariana avvenuta in Messico nel 1531 e del conseguente culto fortemente sentito in tutto l’impero spagnolo, oppure di un omonima Madonna situata nel Monastero medievale di Guadalupe, nella Spagna sud-occidentale.
Dopo i necessari lavori di ricostruzione, intorno al 1700, la cappella fu nuovamente decorata dai più illustri maestri del periodo. Antonino Musca realizzò i decori marmorei che adornano le pareti, il pittore Vincenzo Bongiovanni dipinse i due quadri laterali e quello posto di fronte alla cappella. Il maestro Giacomo Serpotta realizzò i decori in stucco che si trovano sopra l’altare, rappresentanti Dio e gli Angeli.
Sul pavimento, e nello spazio antistante la cappella, si trovano alcune lapidi con iscrizioni ed epitaffi in spagnolo. Qui sono sepolti alcuni dei nomi noti dell’Inquisizione spagnola, come Marco Antonio Cotoner, Giuseppe Luzan, Giovanni Girolamo Arango e persino il famoso (o famigerato) Giovanni Loper de Cisneros, l’unico inquisitore di Palermo rimasto ucciso “in servizio”, per mano di Fra Diego La Matina, che esasperato dalle continue minacce e torture decise bene di aggredirlo armato di spranga.

Oltre alle tombe degli inquisitori, in un angolo seminascosto alla sinistra dell’altare, si trova anche una piccola lapide scura, posta sul luogo di sepoltura di Eleonora de Silvia e La Seta, insieme alla figlia Melchiora e i suoi tre mariti, tra cui il maestro di Campo Emanuele Gurilo y Toledo. A lei va attribuito il merito delle meravigliose opere d’arte che adornano la cappella, fu infatti lei a commissionare, a sue spese, l’abbellimento di questo spazio, perché potesse ospitare il luogo del suo riposo eterno.
Grazie donna Eleonora.
Di seguito la ricostruzione 3D della Cappella della Nostra Signora di Guadalupe, fatta in occasione del restauro commissionato nel 2018 dall’Opera Pia degli Stabilimenti Spagnoli in Italia, da cui sono tratte anche le fotografie dell’articolo.
Fonti: R. La Duca – Giornale di Sicilia 29 Gennaio 1982
Wikipedia.org – Madonna di Guadalupe