La più tipica forma di intrattenimento “Made in Sicily” è classicamente l’opera dei pupi, antica forma d’arte che trova a Palermo alcuni dei suoi massimi esponenti.
Le origini
La tradizione iniziò nel XVIII secolo, quando gli spagnoli introdussero questi curiosi oggetti (utilizzati principalmente per l’intrattenimento dei bambini), di cui i siciliani seppero fare una sopraffina e poliedrica arte. Le prime storie rappresentate, quelle ancora oggi considerate classiche, furono quelle legate alle vicende dei paladini di Carlo Magno, gli eroi Orlando e Rinaldo, che nelle loro avventure davano vita a spettacoli coinvolgenti che, ben presto, catturarono il cuore dei cittadini palermitani.
I profondi argomenti trattati nelle opere includevano amore non corrisposto, tradimento, rabbia, vendetta, tradimento e sete di giustizia, tutti sentimenti vivi nei cuori dell’oppresso popolo siciliano, che apprezzava l’opera non solo per le sue storie, ma anche per la capacità di fare satira sulla chiesa e sul governo, dato che alle bocche dei pupi era concessa una maggiore libertà di parola.
I pupi tradizionalmente sono scolpiti in blocchi di legno di faggio, olivo o limone, e possono raggiungere l’altezza di circa un metro e mezzo, anche se quelli classici sono alti circa la metà. Queste piccole opere d’arte sono finemente decorate in ogni dettaglio e grazie alle loro giunture in corda e alle loro armature metalliche, sono in grado di dare vita a colorite e rumorose battaglie. La bravura del puparo, oltre che nella capacità recitativa, sta anche nella destrezza con cui fa risuonare i duelli, avvalendosi di rumori di fondo, come ad esempio il picchiare dei piedi sulle travi del palcoscenico.
Un tempo l’Opera dei pupi era una forma di intrattenimento molto comune ed apprezzata e le famiglie di pupari, seguendo una sorta di sistema circense, davano vita a lunghi spettacoli itineranti che rallegravano le piazze di tutti i paesi della Sicilia. Oggi purtroppo questo non avviene più, e gli spettacoli rimangono un’attrazione meramente folcloristica destinata per lo più a turisti e scolaresche. Tuttavia, nelle seggiole dei teatri palermitani, ancora si scorge qualche appassionato che si lascia trasportare da questi racconti e questi sentimenti senza tempo.
Samuele Schirò
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