Chi soffre di eiaculazione precoce inizialmente non ne fa un dramma: spesso si è giovani, inesperti, si soffre di ansia di prestazione, si ha fretta di concludere perché magari le condizioni ambientali non sono ottimali e “il desiderio era tanto che…”. Inoltre la penetrazione, seppur di breve durata, c’è stata e… dunque ci si giustifica.
Poi, se il problema persiste e la partner rimane per lo più insoddisfatta perché “lui ha già concluso”, e lei ancora no, ecco che interviene un senso di inadeguatezza e di frustrazione che può influenzare anche il benessere della coppia che sappiamo essere determinata anche dalla sanità dei rapporti sessuali. Ecco perché è sbagliato non fare nulla o affrontare il problema in modo inadeguato con mezzi “fai da te” approssimativi e poco efficaci, come fanno la maggior parte delle persone che soffrono di questo disturbo: molto meglio ricorrere alle cure del medico.
I meccanismi fisiologici della eiaculazione
L’eiaculazione è l’azione neuromuscolare più complessa dell’intero atto sessuale dal momento che richiede la compartecipazione del Sistema Nervoso Centrale, del Sistema Nervoso Periferico e l’attiva partecipazione della componente psico-emotiva.
Dopo un adeguato coinvolgimento emotivo che “accende” i meccanismi della libido, si passa alla stimolazione dei recettori sensoriali situati nei genitali. Quando le sensazioni raggiungono una certa intensità fanno scattare il riflesso a livello del Centro eiaculatorio posto nel midollo spinale e controllato dal sistema nervoso simpatico autonomo tramite neurotrasmettitori di cui i più importanti sono la serotonina e il sistema ossitocinico. Si crea così un’onda propulsiva che procura il piacere orgasmico ed il seme, prima viene immesso nel canale uretrale e poi espulso con una forza variabile in attenuazione dalla giovinezza all’aumento dell’età.
Questi segnali sensoriali sono dunque integrati a livello spinale ed elaborati a livello cerebrale. Fino ad un certo momento il riflesso può essere modulato, con maggiore o minore efficacia, dai centri cerebrali volontari, fino al raggiungimento del cosiddetto “punto di non ritorno”, con la sensazione soggettiva di “inevitabilità e di urgenza eiaculatoria”, che innesca la fase dell’espulsione.
Col tempo e l’esperienza, il maschio impara a regolare in maniera adeguata il riflesso eiaculatorio ancor meglio con l’aiuto dell’empatia sessuale di coppia soprattutto nella serenità di un rapporto stabile.
Quando invece non si ha il controllo di questo riflesso e l’eiaculazione avviene al di fuori della volontà dell’uomo ecco che si è in presenza del disturbo.
Quando si può parlare di eiaculazione precoce?
Secondo le comunità scientifiche “Si definisce precoce l’eiaculazione che viene raggiunta con minima stimolazione prima o poco dopo la penetrazione, e prima che la persona lo desideri, in assenza di capacità di controllo volontario, e che determina disagio nella persona affetta e nella sua partner”.
Sfatiamo innanzitutto miti di uomini supereroi a letto che hanno la piena padronanza del rapporto sessuale e lo conducono a loro piacimento, a volte fino allo sfinimento della partner. Se esistono tali individui sono delle eccezioni: normalmente un rapporto sessuale dal momento della penetrazione si consuma nel giro di 5 – 7 minuti. Chi soffre di eiaculazione precoce finisce la sua performance nel giro di 1 minuto nel 90% dei casi. Si capisce che così non può andare.
Quali sono le cause dell’eiaculazione precoce?
Le cause di una precocità dell’eiaculazione possono essere diverse: genetiche, organiche o psicologiche, per questo è bene rivolgersi ad un medico specializzato in andrologia che sulla base della visita potrà distinguere tra le diverse ipotesi diagnostiche e proporre la terapia più idonea.
Per prima cosa, lo specialista cercherà di capire di quale tipo di disturbo effettivamente si soffre perché esistono diverse tipologie di precocità.
– Eiaculazione precoce primaria che si evidenzia sin dal primo rapporto sessuale, a prescindere dalla partner e dal tipo di attività sessuale, compresa la masturbazione. Talvolta può arrivare a livelli estremi di perdita del controllo col raggiungimento ancora prima della penetrazione (in questo caso viene definita eiaculazione prematura). Quasi sempre la causa è di origine genetica.
– Eiaculazione precoce secondaria che a differenza di quella primaria, non affligge il soggetto sin dall’inizio della vita sessuale, ma subentra in seguito. In questo caso è probabile che il disturbo sia una conseguenza di patologie di carattere organico o psicologico, incluso problemi relazionali.
Se avviene nell’età più adulta può essere il risultato di un iniziale disturbo di erezione: in questo caso il problema da trattare è il deficit erettile e non l’eiaculazione precoce.
– Eiaculazione precoce situazionale è una sotto categoria della precedente e si evidenzia soltanto in determinate situazioni o solo con determinate partner e non con altre. Non è sintomo di una reale patologia, ma è una normale variazione della prestazione sessuale.
Come si cura l’eiaculazione precoce?
Prima si cura la coppia: inclusa la qualità della relazione tra i partner, perché una relazione poco appagante a livello amoroso in qualche modo vanifica la maggior parte delle strategie terapeutiche adoperate. Innanzitutto, smussare le conflittualità sopraggiunte in molte coppie.
Questa forma di disturbo è estremamente frustrante per entrambi i partner: l’uomo si sente inadeguato, decresce la propria autostima e fiducia in sé, evita a volte di provarci per non subire ulteriori insuccessi; la donna, dopo la comprensione iniziale, può cominciare a provare irritazione nell’essere continuamente delusa e frustrata e può arrivare a sviluppare una forte astio nei confronti del partner.
La mancanza di orgasmo per le donne a causa dei tempi di penetrazione insufficienti, producono una insoddisfazione cronica che può causare un graduale abbandono dei rapporti e di ogni forma di intimità, fino all’astinenza totale.
Per approfondire questo argomento puoi leggere “Si può vivere la coppia senza il sesso?“
Quello che sicuramente non va fatto è affidarsi alla Rete o ai consigli amichevoli di chi “sa tutto” per risolvere il problema. Vengono proposti “rimedi naturali” di ogni tipo che neppure voglio citare se non quello semplicemente ridicolo che invita a distrarsi pensando tutt’altro mentre si è nel clou del rapporto, così si allunga di qualche minuto la prestazione mentre si è intenti e concentrati sulla nonna di Cappuccetto Rosso, magari immaginata bruttissima!
Se l’eiaculazione precoce è del tipo secondario, cioè sopravvenuto in un secondo momento nella vita dell’uomo o della coppia, avendo esclusi gli effetti collaterali di alcuni farmaci o dell’uso di alcol che di per sé riduce la capacità di modulare volontariamente il riflesso eiaculatorio, l’indagine e le conseguenti strategie terapeutiche saranno indirizzate a possibili cause organiche da trovare e poi risolvere: alterazioni della funzione tiroidea, prostatiti o infezioni o infiammazioni del tratto urogenitale potrebbero essere cause possibile e rimovibili. Lo stesso effetto potrebbe anche essere prodotto da insufficienze erettili allo stadio iniziale.
Nel caso di eiaculazione precoce primaria che normalmente è su base genetica, il problema va affrontato anche su base psico-fisica nel senso di aiutare l’uomo a superare l’ansia da prestazione e migliorare il livello di controllo sul riflesso orgasmico, e quindi la durata dell’erezione prima dell’eiaculazione.
Diversi studi clinici hanno messo in evidenza come l’eiaculazione precoce primaria sia associata a una ridotta concentrazione di serotonina, il neurotrasmettitore coinvolto nel controllo dell’eiaculazione. Questa componente organica così importante per la patologia rende quindi l’eiaculazione precoce un problema trattabile attraverso una specifica terapia a base di farmaci da assumere poco prima del rapporto sessuale oppure con l’uso di spray desensibilizzanti locali.
Conclusione
La vita sessuale dentro la coppia va vissuta con serenità e consapevolezza. Bisogna conoscere quei comportamenti che possono contribuire ad ottenere una vita sessuale soddisfacente. Se la bassa frequenza dei rapporti, lo stress, la carenza di sonno, il forte desiderio per la partner e l’ansia di prestazione possono avere effetti acceleranti il riflesso eiaculatorio, al contrario, l’alta frequenza dei rapporti sessuali, vivere una relazione di coppia non ansiogena, la possibilità di avere un secondo rapporto dopo il primo, sono elementi che creano quel clima di complicità tra i partner che può davvero fare la differenza.
Ricordiamocelo sempre: l’eiaculazione precoce è un disturbo curabile, ma la diagnosi deve essere accurata e tenere conto di tutti i fattori, biologici, psicosessuali e relazionali, per questo è fondamentale contattare il medico specialista e sotto la sua guida intraprendere il percorso terapeutico più appropriato e, quasi sempre, risolutivo.
Saverio Schirò
Fonti:
- E. Italiano, Eiaculazione Precoce: Una problematica diffusa risolvibile, www.nellatesa.it
- A. Graziottin, Dapoxetina: farmacologia e clinica nella terapia dell’eiaculazione precoce, https://www.fondazionegraziottin.org/it/index.php
- Cecchini I. Mirone V. Graziottin A., Eiaculazione precoce tra imbarazzo e egoismo Cartella stampa per la presentazione dell’indagine Gfk Eurisco su “Ejaculazione precoce: i dati italiani“, Milano, 14 febbraio 2013
- Mirone V. Graziottin A., Salute di coppia: eiaculazione precoce, problema spesso negato, ma risolvibile, Cartella stampa per la presentazione dell’indagine Gfk Eurisco su “Ejaculazione precoce: i dati italiani”, Milano, 14 febbraio 2013
- A. Graziottin, Eiaculazione precoce: la diagnosi in www.alessandragraziottin.it