Fino ai primi del ‘900, su Monte Pellegrino esisteva una grande statua di Santa Rosalia, circondata da un porticato e situata su un costone di roccia rivolto a nord, verso il mare. Questa statua, facilmente visibile dal mare, era un punto di riferimento per tutti i navigatori e i viaggiatori che, imbarcandosi, pregavano affinché la Santuzza li assistesse nel loro viaggio.
L’origine di tale monumento risale al 1664, quando un devoto, tale Carlo d’Orlando, fece costruire tutto il complesso, composto da un loggiato con 12 archi e 16 colonne con al centro la grande statua, alta più di 6 metri.
Il grande complesso, situato in una zona molto esposta alle intemperie, venne più volte danneggiato nel corso dei secoli. Il primo grosso danno alla statua risale alla metà del XIX secolo, quando un fulmine la colpì in pieno, riducendola in mille pezzi e costringendo il Senato palermitano a rivolgersi ad uno scultore (Rosolino Barbera, allievo del maestro Valerio Villareale) affinché provvedesse alla realizzazione di un nuovo monumento, analogo al primo.
Tuttavia anche questo durò poco, poiché alla fine dell’800 un altro fulmine colpì la statua, facendole saltare la testa. Prontamente restaurata, forse con una nuova testa, la povera Santuzza fu decapitata nuovamente da un terzo fulmine che la colpì nei primi anni del ‘900.
Questo monumento senza pace sopravvisse sino agli anni sessanta quando, ormai rimaneggiato e sfigurato in più punti, fu demolito durante i lavori di allargamento della spianata. Al suo posto, a distanza di qualche metro, fu collocata una nuova statua, opera bronzea dello scultore Benedetto De Lisi, che ancora oggi veglia sul mare di Palermo.

A memoria di quell’antico simulacro una delle teste, forse quella dell’opera originale, fu incastonata nel muro che circonda il piazzale, proprio nel lato che guarda il mare, permettendo ai navigatori, e ai romantici, di omaggiarla ancora una volta.
Samuele Schirò
Bibliografia:
R. La Duca – La città passeggiata
V. Auria – Vita di Santa Rosalia Vergine
A. Mongitore – Scritti vari