Una passeggiata a…Monreale

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Visita guidata al Duomo di Monreale

Duomo di MonrealeAlle pendici del Monte Caputo, in uno scenario d’eccezionale bellezza, a 7 Km da Palermo, sorge la cittadina Normanna di Monreale.
Ogni angolo parla di storia, di arte e di cultura, ma ciò che la rende famosa nel mondo e meta di innumerevoli turisti è il maestosissimo Duomo, dedicato a Santa Maria la Nova, un capolavoro d’arte Arabo-Normanno, fatto erigere da re Guglielmo II d’Altavilla, detto il “Buono”, tra il 1172 e il 1176.

Il Duomo di Monreale merita una grande attenzione perché è davvero uno dei templi più belli del mondo. Dopo Santa Sofia, a Istambul (Costantinopoli), è la più vasta opera musiva bizantina che esiste al mondo. La parola “mosaico”, infatti, deriva dal greco e significa «opera paziente, degna delle Muse».
Delle cose belle più che parlarne bisogna solamente imparare a guardarle, attivando i sensi spirituali, ecco allora delle piccole indicazioni su come effettuare una visita e soprattutto dove puntare gli occhi… il resto è compito vostro.
Si entra attraverso la porta laterale, dunque per prima cosa dirigetevi davanti all’ingresso principale e fermatevi a guardare l’orientamento della basilica.
Interno del duomo di monrealeLa pianta della chiesa è a tre navate che terminano nelle tre absidi in fondo. Secondo i canoni della teologia Orientale: l’ingresso (dove siete adesso) è ad Ovest, l’Abside col Presbiterio e l’altare ad Est. Il significato è semplice, si entra dal mondo delle tenebre, del peccato, da dove tramonta il giorno  e si va verso la Luce, dove Gesù Pantocrator ci accoglie come “un sole  che sorge dall’alto”.
Due file di nove colonne per lato dividono lo spazio centrale.
Tutte le colonne sono in granito grigio, tranne una, la prima alla vostra destra. Questa è fatta di materiale più povero, in marmo cipollino che è più scadente. Non è un caso, si tratta di una scelta consapevole. Le colonne che sostengono le arcate indicano che è Dio che regge la Chiesa, tuttavia anche l’uomo deve fare la sua parte: ecco, quella colonna di materiale scadente rappresenta l’uomo che regge, seppur in minima parte, le sorti della grande Chiesa.
Inizialmente questa colonna “spuria” era collocata in seconda fila (proprio in linea con le ragioni di umiltà di cui sopra) secoli dopo, per motivi tecnici, è stata ricollocata dove si trova adesso.
Date una occhiata ai soffitti in legno policromo: noterete, andando avanti che cambiano di forma e aspetto a seconda della zona in cui siete. I più belli sono sul transetto che è quella parte trasversale prima di entrare nel presbiterio.
Adesso potete passare lo sguardo sui stupendi mosaici. Sono là per raccontare una storia meravigliosa al popolo che è riunito in preghiera. Sono un’opera sacra, non semplici raffigurazioni e per questo sono disposti secondo un piano prestabilito. Circa 6400 metri quadrati che esprimono artisticamente la storia della salvezza dell’uomo, dalla sua creazione fino all’apoteosi del giudizio universale.
Ogni quadro ha un significato preciso, per questo vanno guardati attentamente, ammirati nellomonreale creazione dell'uomo splendore che emanano: guardate come nella Creazione dell’uomo, Dio e Adamo hanno le stesse sembianze.

Proprio quelle di Cristo, che è Dio incarnato e si riflette nella creatura fatta a sua immagine. Il piano di salvezza è già scritto ma si trova chiuso nel rotolo che ha in mano. Notate quante volte quel rotolo si trova nelle mani di Dio. Solo la piena realizzazione del piano divino potrà svelare il mistero: questo rotolo si trova aperto nelle mani del Cristo Pantocratore.
E lui è lì che ci aspetta!


Pantocratore1

Il Pantocrator è il centro a cui ogni uomo deve tendere: è enorme, presente, e tutto inneggia alla sua regalità. Rappresenta insieme Dio e l’uomo: il colore rosso del suo abito, simbolo della divinità, è rivestito dal manto blu, simbolo della umanità. Tutt’intorno è una grande profusione di oro, segno della luce divina. Egli è la luce del mondo e gli artisti che lo hanno qui rappresentato hanno voluto sottolineare questa lettura teologica disponendo le tessere dorate del mosaico seguendo linee circolari concentriche (caso unico in Italia!) di modo che la figura pare irradiare un pulviscolo di luce pura, dorata, dunque divina.
Certo è Dio, ma il suo volto sereno è umanissimo. Nell’incarnato non segue le linee anatomiche ma mostra una caratteristica tutta propria che affascina, che attrae: Lui ci guarda, ma noi non riusciamo a catturare il suo sguardo!
La mano destra benedice col segno classico delle icone bizantine, del pollice che  tocca insieme il medio e il mignolo in segno trinitario, mentre l’anulare fa una croce con l’indice. La mano sinistra regge aperto il libro che finalmente svela il Mistero: Io sono la luce del mondo” chi mi segue non cammina nelle tenebre”.

vergine odigitria monrealeDopo esservi perduti in quello sguardo divino, da gustare da ogni punto di vista, potete tornare al punto di partenza dove viene chiuso il cerchio del racconto della salvezza attesa e raggiunta. Infatti, alla fine delle celebrazioni, i fedeli uscendo vengono accompagnati dalla Vergine Odigitria, cioè la guida dei pellegrini, posta al di sopra della porta di ingresso con in braccio il figlio che tiene in mano il rotolo aperto quasi a dire: ecco mio figlio, ricorda il suo messaggio che devi annunciare una volta  fuori di qui”. È il compito di chi ha vissuto la gloria della celebrazione liturgica: offrire al mondo l’esperienza che ha vissuto.

Tutto il resto sono dettagli che vanno ammirati, come il magnifico portale, il sarcofago in porfido di Guglielmo I e quello marmoreo di Guglielmo II il Buono; i troni che accoglievano il re ed il vescovo; le tombe ottocentesche, dove riposano le spoglie di Margherita di Navarra e di Sicilia, moglie di Guglielmo I, e dei figli Ruggero ed Enrico. Soltanto dopo, però, magari un’altra volta, e dopo aver letto più storia e dettagli nell’articolo completo: Il Duomo di Monreale, arte, teologia, curiosità

                                                                                                              Saverio Schirò

Basilica Cattedrale
Parrocchia Santa Maria Nuova
Orari per le visite: giorni feriali dalle 8:30 alle 12:45; dalle 14:30 alle17:00;
giorni festivi dalle 8:00 alle 10:00;  dalle 14:30 alle 17:30.

Per prenotare:
prenotavisitaduomo@alice.it
cell:3273510886  Lun. Mer. Ven. dalle 9:00 alle 13:00.

Durante le celebrazioni non è consentito effettuare visite.

NUOVO REGOLAMENTO PER LE VISITE AL DUOMO

ORARI DI INGRESSI ESTIVI E INVERNALI

A destra della facciata del Duomo, in piazza Guglielmo II, si trova il Chiostro del Convento dei Benedettini, realizzato sul finire del XII secolo, esempio stupendo di architettura bizantina, nel cui centro  è una fontana con al centro una colonna riccamente intagliata a forma di fusto di palma. Di particolare pregio sono i capitelli, con scene sacre e profane tratte da Vecchio e Nuovo Testamento e le bellissime colonne, lisce, intagliate, decorate a rilievo con foglie, fiori, uccelli e altri animali.
« Le colonne sono tutte scanalate, alcune sono tortili, altre diritte. Sono tutte incrostate di mosaici colorati e dorati, di granito, di porfido, di ogni tipo di marmo che forma piccoli disegni di incantevole esattezza. I capitelli sono una mescolanza di fiori, frutta, di figure di animali di ogni specie… Questo chiostro è il monumento più completo, più ricercato che sia possibile costruire nel suo genere. È in questo luogo sublime che i più reclusi riammirano al mondo e alle sue pompe »  (Jean Houel, Viaggio pittoresco nelle isole di Sicilia, di Lipari e di Malta

CHIOSTRO

Chiostro di Monreale

Aperto in inverno: dalle 9:00 alle 14:30, nei giorni feriali; dalle 9:00 alle ore 12:30, nei giorni festivi.
In estate, dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00, nei giorni feriali; dalle 9:00 alle 12:30, nei giorni festivi.

L’ingresso al chiostro è a pagamento.

Piazza Vittorio Emanuele
90046 Monreale, Palermo

Info: 091 640 4403

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Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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