La via Tommaso Natale va dalle vie S. Lorenzo e Salvatore Minutilla alle piazze Tommaso Natale e Mandorle.
La via, la piazza e l’intera zona, sono intitolate al filosofo, letterato e giureconsulto Tommaso Natale e Rau, marchese di Monterosato, nato a Palermo nel 1773 e morto nel 1819.
Suo maestro fu il celebre matematico e filosofo Nicolò Cento, dai cui insegnamenti nacque l’opera “La filosofia leibniziana esposta in versi toscani”, pubblicata nel 1756 ed autentico pomo della discordia per i gesuiti, che la attaccarono su tutti i fronti, tanto da ottenere, nel 1758, un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale del S. Uffizio.
Tradusse i primi libri dell’Iliade in versi sciolti e fu un importante studioso di materie legate alla giurisprudenza. Nel 1759 scrisse, ma non pubblicò, la sua più famosa opera, dal titolo “Riflessioni politiche intorno all’efficacia e necessità delle pene”. Solo cinque anni più tardi una grande opera di Cesare Beccaria, “Dei delitti e delle pene”, trattò con successo gli stessi argomenti giungendo alle medesime conclusioni.
Oltre ad un sontuoso palazzo alla Kalsa, Tommaso Natale ebbe una villa in campagna, attorno alla quale si sviluppò l’omonima borgata.