Oggi il trasporto aereo a Palermo è diventato la normalità, anzi, per via della sua posizione geografica e per l’assenza di altre infrastrutture, l’aeroplano è spesso il mezzo più comodo per raggiungere la città.
Ma i voli su Palermo hanno una storia più lunga di quella degli aeroporti di Punta Raisi e Boccadifalco, visto che i primi velivoli arrivavano… al porto.
Si trattava infatti di idrovolanti.
Scopriamo come funzionava questo particolare servizio di trasporto.
Il primo idrovolante a Palermo
Le cronache raccontano che il primo idrovolante arrivò a Palermo la mattina del 29 giugno 1917, portando la corrispondenza da Napoli. Fu una cerimonia solenne che vide il popolo riversarsi in massa al Foro Italico per assistere all’arrivo del velivolo.
Alle 9:25 fu avvistato un puntino scuro sopra l’imponente sagoma del Monte Pellegrino. Poi il mezzo si avvicinò progressivamente ammarando di fronte alla folla festante.
La banda suonò l’inno nazionale e la cerimonia ebbe inizio. La posta venne scaricata sulla piattaforma dello stabilimento balneare Messina, allora situato all’altezza del palchetto della musica e venne consegnato ufficialmente il primo dispaccio all’ispettore del ministero delle poste. Questo conteneva svariate copie dei giornali napoletani di quella mattina, che furono distribuiti agli invitati a memoria e testimonianza dell’evento.
Il delegato dell’Aeroclub, il professor Giordani, consegnò personalmente al sindaco di Palermo (Tagliavia) una lettera da parte del sindaco di Napoli, che fu letta pubblicamente ai presenti.
Il servizio postale a mezzo idrovolante continuò ad essere esercitato anche negli anni successivi, saltuariamente fino al 1926, poi con cadenza regolare almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Il trasporto passeggeri
Proprio nel 1926 a Palermo arrivò anche il primo idrovolante per il trasporto passeggeri. L’aereo apparteneva alla Società Anonima Navigazione Aerea (S.A.N.A) di Genova.
Il volo partiva dalla città ligure verso le 8 del mattino e arrivava all’Idroscalo Santa Lucia di Palermo, intorno alle 17:30, dopo aver fatto scalo a Ostia e Napoli. L’aereo ripartiva poi alle 7 della mattina successiva seguendo il percorso inverso.
Il servizio era svolto tre giorni a settimana durante i mesi invernali, tutti i giorni (festivi esclusi) durante il periodo estivo.
Nonostante la scarsa accessibilità del viaggio, che inevitabilmente aveva costi elevati per le tasche dei passeggeri, il servizio prese gradualmente piede, tanto che nel giro di pochi anni le tratte si intensificarono.
Già all’inizio degli anni ‘30 i voli per Napoli e Ostia ebbero cadenza giornaliera durante tutto l’anno, mentre altre compagnie iniziarono a fornire collegamenti settimanali con Malta, Tunisi e Catania.
Il servizio rimase attivo fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, per poi essere soppiantato da velivoli e scali aeroportuali più moderni.
È curioso notare come le guide dell’epoca non mostrassero particolare entusiasmo per l’esperienza del viaggio aereo, descrivendo il panorama come analogo a quello della traversata in nave e, pur ammettendo la bellezza della vista del mare dall’alto, che “increspato dalle onde assumeva le sembianze di una superficie metallica martellata”, alla fine classificavano l’esperienza visiva come “lunga e monotona”.
L’aeronautica Ducrot
Sebbene il primo volo civile di un idrovolante su Palermo ebbe luogo nel 1917, questa non fu la prima volta che i palermitani videro un idrovolante.
Già nel 1916, con l’inizio della guerra, l’imprenditore Vittorio Ducrot convertì la produzione delle sue celeberrime Officine della Zisa, trasformandole da mobilificio in azienda per la produzione di aeromobili.
In collaborazione con la famiglia Florio, fondò la Vittoria Aeronautica Ducrot, realizzando proprio idrovolanti FBA Type H, su licenza della Franco- British Aviation Company.
Una volta realizzati, i velivoli venivano regolarmente collaudati nel golfo di Mondello, dunque ben esposti alla curiosità dei palermitani.
Fonti: R. La Duca, Palermo Ieri e Oggi, Palermo 1994, Sigma Edizioni
Wikipedia.org – Aeronautica Sicula
P. Ferrari, L’aeronautica italiana: una storia del Novecento, Milano 2004, Franco Angeli Editore
Immagine interna: Idrovolante FBA Type H – by RuthAS, CC BY 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by/3.0, via Wikimedia Commons
Immagine di copertina realizzata tramite IA