Semplice, facile e veloce da preparare, questo delizioso dolce al cucchiaio ha un nome che indica chiaramente la sostanza, il mangiare bianco, come il colore degli ingredienti che lo compongono.
Questa ricetta di origine arabo-francese trova la sua realizzazione in Sicilia, tanto da essere considerato un dolce siciliano.
Prendeva il nome di “blanche mangieri, anche se per “blanche mangieri”, si intendevano una serie di piatti “bianchi” cioè leggeri una cucina adatta per lo più a persone in convalescenza, o che accusavano problemi di stomaco o che comunque necessitavano di un’alimentazione leggera, per questo poteva essere riso in bianco cotto nel latte o pollo in brodo.
In Italia si diffuse intorno al XII secolo quando cominciò ad essere presente in molti ricettari dell’epoca, divenendo una preparazione, a secondo delle aree geografiche in cui era preparato, che poteva essere sia dolce che salata, usando petti di pollo, latte, lardo, zucchero, zenzero, e comunque solo alimenti di colore bianco, simbolo di purezza e misticità. Divenuto cibo destinato alle classi sociali più alte,venne servito persino nel famoso banchetto organizzato da Matilde di Canossa per la riconciliazione fra il papa Gregorio VII e Enrico IV
Questa preparazione subisce delle modifiche andando avanti nei secoli, è infatti nel XIV secolo, che viene introdotto l’uso delle mandorle, per via del loro latte, e la carne viene sostituita da polpa bianca di pesce alla quale vengono aggiunti dei porri lessati in acqua.
Quando arriva in Sicilia il biancomangiare è subito visto come un dolce, tanto che nel 700, grazie alle abili mani delle monache di clausura del Monastero di Santa Caterina, diviene uno di quei dolci a base di mandorle di cui Giuseppe Pitrè ne fa vanto nel suo libro “La vita in Palermo cento e più anni fa”
Ce lo ricorda anche Tomasi di Lampedusa nel “Gattopardo”, quando lo fa gustare al suo personaggio Don Fabbrizio durante il famoso ballo, citandolo come un dolce raffinato ed elegante
Come si è visto dunque, questo cremoso e versatile preparato, si può usare come ripieno per dolci, come crema per ricoprire dei biscotti, tipo tiramisù, ma può anche essere mangiato come budino o usato per preparare la “testa di turco” dolce tipico di Castelbuono.
Per la preparazione del biancomangiare ci sono comunque due versioni, una che prevede l’uso del latte vaccino e l’altra in cui si utilizza il latte di mandorla come da ricetta originale.
Comunque sia,il risultato finale è sempre una prelibatezza,potete provarli entrambi o quello che vi gusta di più, io vi propongo entrambe le ricette e la versione con i savoiardi.
In qualunque modo deciderete di gustarlo resta comunque un dolce raffinato che sa dell’inconfondibile profumo della Sicilia.
Biancomangiare con latte
1 litro di latte
250 g di zucchero semolato
100 g amido per dolci
40 g mandorle pelate tritate grossolanamente
40 g pistacchi tritati grossolanamente
cannella in polvere
In un tegame versate il latte e scioglietevi lo zucchero, quindi versate poco alla volta l’amido e aiutandovi con una frusta mescolate bene in modo che non si formino grumi.Mettete il tegame sul fuoco dolce e mescolate continuamente sempre con la frusta fino a quando il liquido non comincia ad addensarsi, facendo attenzione a non farlo bollire. A questo punto toglietelo dal fuoco e unite i pistacchi e le mandorle (lasciatene un pò da parte che serviranno per la decorazione) continuando a mescolare energicamente ancora per qualche minuto. Versate il composto in uno stampo o se preferite in stampini individuali e lasciate raffreddare in frigo. una volta addensato, sformare il biancomangiare in un piatto da portata spolverandolo di cannella e decorandolo con mandorle e pistacchi.
Biancomangiare con latte di mandorle
1 litro latte di mandorle
200 g zucchero semolato
100 g amido per dolci
1 bustina vaniglia
buccia di un limone grattugiata
50 g pistacchi tritati
Versate in un tegame il latte, tenendone da parte un bicchiere, e ponetelo sul fuoco a fiamma bassa, unite la buccia del limone, lo zucchero e la vaniglia. Nel latte che avete messo da parte, sciogliete l’amido, e filtrandolo unitelo al latte tiepido posto sul fuoco. Mescolate continuamente fino a che il latte non si addensa, e toglierlo dal fuoco non appena giunge a bollore. Continuando a mescolare unite i pistacchi, poi versate il composto in uno stampo e lasciate raffreddare per almeno tre ore in frigo. Sformate il vostro biancomangiare su un piatto da portata, decorandolo con pistacchi e scorza di limone grattugiata o a piacimento con mandorle, scaglie di cioccolato, cannella, un filo di caramello o comunque come vi suggerisce la vostra fantasia.
Biancomangiare con i savoiardi
Caffè zuccherato
Cacao amaro in polvere
Biscotti savoiardi
Preparate il biancomangiare come una delle due ricette precedenti, inzuppate velocemente i savoiardi nel caffè e sistemateli sul fondo di una pirofila, versate sopra il biancomangiare ancora tiepido e livellate bene con una spatola. Ponete il dolce in frigo e prima di servire spolveratelo con il cacao.