Gli amanti delle curiosità sulla nostra città, sapranno che su una colonna della Cattedrale di Palermo si trova una particolare iscrizione in arabo recante alcuni versi del Corano, per la precisione situata nella parte sinistra del porticato esterno vicino all’ingresso.
Di cosa si tratta?
Un po’ di storia
Occorre innanzitutto specificare che, per chi non lo sapesse, la Cattedrale di Palermo sorge nel luogo in cui fu costruita una delle prime chiese paleocristiane della città, esistente già dal IV secolo ed in seguito distrutta dalle razzie dei Vandali, che saccheggiarono e misero a ferro e fuoco l’intera zona nel 440 d.C.
Sulle rovine di questa antica chiesa nel 590 il vescovo Vittore fece costruire una nuova grande chiesa, chiamata Basilica di Santa Maria, che tornò ad essere subito il punto di riferimento per i fedeli di Palermo.
Con l’avvento degli arabi, nel IX secolo, quasi tutte le chiese furono trasformate in moschee ed i cristiani furono costretti a convertirsi all’Islam o a professare la loro fede in clandestinità, come ad esempio avveniva nella chiesa di Santa Ciriaca, visto che alle comunità cristiane era richiesto il pagamento di una speciale tassa, che non tutti potevano permettersi.
Se per la maggior parte delle chiese la trasformazione in moschea richiese dei cambiamenti minimi, per la basilica principale i progetti erano ben altri. La grande comunità musulmana appena sorta a Palermo, aveva bisogno di una grande moschea, detta Gami, dove i fedeli potessero riunirsi per le celebrazioni principali.
L’edificio esistente dunque fu notevolmente ristrutturato ed ampliato. In poco tempo, fu trasformato nella Grande Moschea di Palermo, un monumento magnifico ed imponente, che secondo le cronache dell’epoca poteva contenere fino a 7 mila persone.
Come sappiamo il dominio arabo terminò nel 1072, quando i Normanni guidati da Roberto il Guiscardo e Ruggero d’Altavilla conquistarono la città, reinstallando ufficialmente il culto cristiano. La grande moschea fu rapidamente riconsacrata e utilizzata come chiesa sin da subito, quando si tennero le celebrazioni per la conquista di Palermo. L’edificio rimase pressoché immutato sino al 1169, quando un forte terremoto lo danneggiò gravemente.
Fu allora che l’arcivescovo Gualtiero Offamilio fece iniziare i lavori per la costruzione della sontuosa cattedrale, tanto magnifica che secondo la tradizione popolare la sua realizzazione fu possibile solo grazie al provvidenziale ritrovamento di un grande tesoro, abbastanza prezioso da poter finanziare la costosa opera.
Che questa storia sia vera oppure no, è certo che la ricostruzione fu agevolata dal riutilizzo dei materiali che costituivano l’antica moschea, che trovandosi già sul luogo permettevano in parte di risparmiare sull’estrazione ed il trasporto di nuovi blocchi di pietra e marmo dalle cave.
Ecco spiegato perché una delle colonne della vecchia moschea, con tanto di iscrizione araba tratta dal Corano, sia stata riutilizzata per il nuovo edificio.
Cosa significa l’iscrizione araba nella Cattedrale di Palermo
L’iscrizione in arabo scolpita sulla colonna è una citazione della settima Sura del Corano, versetto 54, che recita:
“Egli copre il giorno col velo della notte che avida l’insegue; e il sole e la luna e le stelle Egli creò, soggiogate al Suo comando. Non è a Lui che appartengono la creazione e l’Ordine? Sia benedetto Dio, il Signore del Creato!”
Questa citazione è in realtà una forma abbreviata dell’originale Sura del Limbo, oltretutto scritta con caratteri decorativi difficilmente leggibili, se non con un attento studio.
Non sappiamo se l’iscrizione sulla colonna sia stata messa lì con il benestare del vescovo, forse strizzando un occhio alla comunità musulmana che viveva ancora a Palermo, o se sia stata un’idea delle maestranze arabe, per non dimenticare le origini di quel luogo.
Qualunque sia la risposta è un bene che questa antica testimonianza non sia andata perduta e che ancora oggi ci racconti la storia dell’avvicendarsi e del convivere delle due grandi dominazioni medievali della Sicilia.
Leggi di più: La meridiana della Cattedrale di Palermo
Fonti: Wikipedia.org – Cattedrale di Palermo
Italiamedievale.org – L’arte decorativa e le iscrizioni arabe nei monumenti arabo-normanni in Sicilia
Buongiono, questo verso da quale libro:
Egli copre il giorno col velo della notte che avida l’insegue; e il sole e la luna e le stelle Egli creò, soggiogate al Suo comando. Non è a Lui che appartengono la creazione e l’Ordine? Sia benedetto Dio, il Signore del Creato!”
vorrei sapere veramente, ho cercato in Michele Amari, ma non trovato.
grazie
A motivo delle vicissitudini della chiesa, l’orientamento attuale della Cattedrale è senz’altro anomalo: l’attuale prospetto principale è quasi invisibile, si affaccia su una stradina stretta, mentre l’ingresso laterale a sud che si affaccia sulla bellissima piazza sembra il principale!
La colonna è stata collocata nel 1400, quando, in età aragonese, venne costruito il portico meridionale.
Allora non si buttava via nulla, figuriamoci una colonna! L’iscrizione, sebbene del Corano, va benissimo per Ebrei, Cristiani, Musulmani e quanti ritengono Dio creatore dell’universo.
Grazie per il commento Teodora, sicuramente utile ad approfondire questa interessante storia sulla Cattedrale di Palermo.