La galleria delle Vittorie venne inaugurata il 2 ottobre del 1935, in pieno periodo fascista tentando di imitare le gallerie presenti in altre città italiane.
È formata da un edificio a 5 elevazioni a base quadrangolare, al centro di ogni faccia dell’edificio è presente un ingresso alla galleria sormontato dal nome stesso, l’accesso agli appartamenti dei piani superiori avviene attraverso la galleria centrale. Uno degli ingressi si affaccia su via Maqueda.
Sulle facce dei quattro ingressi sono presenti affreschi, di chiara ispirazione fascista e stile futurista, disegnati dal pittore Alfonso Amorelli, le scene mostrano uomini dall’aspetto eroico nell’atto di sottomettere uomini di colore. Infatti questa galleria è dedicata alle vittorie dell’Italia, in particolare alla prima guerra mondiale e alla Guerra d’Etiopia conclusa da poco.
La galleria presenta un soffitto fatto di travi in metallo protette da una copertura in vetro. Ormai in disuso, venne riutilizzata nuovamente per la prima volta, dopo il completo abbandono degli anni Settanta, nell’estate del 2014, come sede del Progetto Hydra, una manifestazione artistica volta a promuovere il lavoro di giovani talenti del campo dell’arte. Purtroppo essa versa nel totale degrado, pezzo di storia di una Palermo che fu e di cui poco resta.
PROPOSTA PROGETTUALE
Deve diventare una galleria culturale. Bisogna restaurarla con i fondi regionali tramite la soprintendenza ai BB.CC.AA. oppure a spese dei commercianti, dandola in comodato d’uso a tutte le associazioni di Borgo Maqueda, oltre alle associazioni culturali della città interessate, trasformandola in una fiera del libro permanente ed expo temporanea di mostre di quadri e sculture, ed occasionali concerti di musica classica al centro della galleria con i posti a sedere.
All’interno dei locali che si affacciano nella galleria si devono riaprire attività artistiche legate anch’esse alla cultura, come laboratori di pittura e scultura, e laboratori musicali, laboratori letterali e teatrali oltre a locali adibiti alla ristorazione tipica siciliana.
Inoltre può diventare luogo di ritrovo per iniziare le gite dei monumenti della nostra città con i suoi Tour Culturali, in collaborazione con le guide GTA di Palermo, organizzando passeggiate dedicate proprio alle: “Memorie di guerra: tra fascismo e futurismo”, una tour alla scoperta dei gioielli dell’architettura fascista presenti a Palermo, dalla Galleria al famoso Palazzo delle Poste, dal pantheon al simbolo di Palermo, Palazzo delle Aquile, per scoprirne segreti, curiosità e retroscena, in quel ventennio fascista che si impose anche a Palermo con tutte le sue contraddizioni storiche e artistiche.
Fabrizio Vella
fabri25@hotmail.com
Foto dal web
La proclamazione dell’Impero, apice del periodo del consenso al regime fascista, avvenne il 9 Maggio 1936. Da allora il 9 Maggio fu proclamato festa nazionale e “Giornata dell’Impero”. Per il suo valore simbolico, questa data fu scelta dagli Alleati per il grande bombardamento di Palermo del 9 Maggio 1943, considerato come il primo esperimento di bombardamento di saturazione diurno su una città civile. La Guerra di Etiopia iniziò, più che concludersi, nell’Ottobre del 1935. Inoltre, definire il “Pantheon” (immagino si riferisca alla Chiesa di San Domenico) o il Palazzo delle Aquile “gioielli dell’architettura fascista presenti a Palermo” mi pare quanto meno azzardato.